Concetti Chiave
- La guerra con Sparta rivela la disunione interna della pòlis ateniese e la prevalenza dell'interesse individuale.
- L'educazione dei Sofisti, focalizzata sull'individuo, può opporre l'uomo allo Stato, criticando la religione e negando la trascendenza divina.
- L'opposizione tra "legge" e "natura" diventa un modello teorico fondamentale, evidenziando i limiti delle leggi umane.
- La guerra del Peloponneso accentua il pessimismo verso la capacità delle leggi di regolare la società, favorendo celebrazioni della forza e del dominio.
- Dopo la sconfitta, Atene subisce una "reazione mistica" contro i Sofisti, visti come responsabili del disordine e della sconfitta.
Disunione interna di Atene
Le vicende della guerra con Sparta mettono in evidenza fino a qual punto la pòlis ateniese sia internamente disunita e lacerata. La debolezza dello Stato fa emergere la spinta alla realizzazione individuale come tendenza che si afferma senza più l’ancoraggio all’interesse collettivo. Se il valore dell’individuo prevale rispetto ad ogni altra istanza, l’educazione dei Sofisti può mettere gli individui contro lo Stato. Al centro del loro insegnamento vi è l’uomo e il suo interesse. Cresce la critica della religione, espressa in forme sempre più forti e radicali fino al punto di negare ogni trascendenza divina. L’opposizione alla pòlis si esprime nella contrapposizione netta tra “legge” e “natura”, tra nòmos e phsis. La prima è frutto di convenzione e di interessi di parte, la seconda ha valore assoluto ed esprime le tendenze universali dell’uomo.
Legge di natura e legge umana
Questa distinzione fra legge di natura e legge umana diverrà, col tempo, uno dei più importanti modelli teorici del pensiero politico e giuridico dell’Occidente, in particolare nell’età moderna. Ma nell’epoca qui considerata è anche riflesso delle vicende drammatiche attraversate dalle città greche. La durezza della guerra del Peloponneso, ad esempio, non è estranea a questa pessimistica considerazione sui limiti strutturali della legge, sulla sua debolezza a regolare la natura e la società umane. Egualmente si possono spiegare posizioni che celebrano la forza, la violenza e il dominio sugli altri. Il buon senso democratico e il moderatismo di Protagora sono, quindi, ben lontani.
Reazione mistica post-sconfitta
Dopo la sconfitta, ad Atene il clima politico e culturale cambia radicalmente. Si produce quella che è stata definita una “reazione mistica” contro coloro che sono ritenuti responsabili della sconfitta e del disordine interno, In particolare, la critica feroce che i nuovi Sofisti hanno rivolto alle credenze religiose appare all’opinione pubblica come un attacco allo Stato, fonte di disordine e segno di depravazione individuale.
Domande da interrogazione
- Quali sono le conseguenze della disunione interna di Atene durante la guerra con Sparta?
- Come viene descritta la distinzione tra legge di natura e legge umana?
- Qual è stata la reazione ad Atene dopo la sconfitta?
La disunione interna di Atene durante la guerra con Sparta ha portato alla prevalenza dell'interesse individuale sull'interesse collettivo, con l'educazione dei Sofisti che ha messo gli individui contro lo Stato e ha alimentato la critica della religione.
La distinzione tra legge di natura e legge umana è vista come un modello teorico importante, riflettendo le difficoltà delle città greche e la debolezza della legge umana nel regolare la natura e la società, portando a posizioni che celebrano la forza e il dominio.
Dopo la sconfitta, ad Atene si è verificata una "reazione mistica" contro coloro ritenuti responsabili del disordine, con la critica dei Sofisti alle credenze religiose vista come un attacco allo Stato e un segno di depravazione.