Concetti Chiave
- I Pitagorici ritenevano che le proprietà delle cose fossero riconducibili a numeri, costituendo il loro principio.
- La realtà, per i Pitagorici, è un'armonia matematica che rappresenta l'equilibrio e la misura di tutte le cose.
- Il numero ha un significato simbolico, mistico ed etico, influenzando anche gli aspetti della vita umana come giustizia e amicizia.
- Il numero 10 era considerato perfetto e sacro dai Pitagorici, rappresentato dalla Santa Tetrade, simbolo della natura eterna.
- I Pitagorici attribuivano ai numeri un potere magico e misterioso, integrandoli nelle loro credenze filosofiche e spirituali.
Le proprietà dei numeri
Aristotele afferma che i pitagorici:
avevano ritenuto che le le proprietà delle cose fossero riconducibili a numeri, e che costituissero il loro principio.
Hanno successivamente sostenuto che i principi sono costituiti da 10 coppie oppositive.
L'armonia matematica
Proprio perché ha natura matematica, la realtà è armonia risultante dal rapporto tra numeri. Tale armonia è equilibrio e misura del tutto, fra costellazioni celesti così come nell’individuo. L’approccio matematico-geometrico assume per i Pitagorici anche significato simbolico e un valore mistico ed etico, oltre che conoscitivo.
Il potere dei numeri
Poiché, infatti, tutto è un numero anche gli aspetti della vita umana sono riconducibili al numero. Così la giustizia è il quadrato di un numero, perché
esso ne rispecchia la natura di dare a ciascuno il suo, il matrimonio è
un altro numero e così l’amicizia, ecc. Al numero viene attribuito un potere
magico, quasi una virtù misteriosa. Tale virtù hanno soprattutto alcuni numeri e figure, tra cui ad esempio la figura che costituisce la Decade, cioè una somma di dieci punti. 10 è, infatti, per i Pitagorici, il numero perfetto: forse per distinguere la matematica greca, a base decimale, dalla matematica babilonese, che era invece a base sessagesimale. Il numero 10 può essere rappresentato come un triangolo
che ha 4 punti per lato, come una figura, la Santa Tetrade (tetrakyts) ritenuta sacra e considerata la radice e la fonte della natura eterna. Una figura sulla quale — sembra — i Pitagorici prestavano giuramento.