Concetti Chiave
- Socrate, un influente filosofo greco, fu accusato di empietà e corruzione dei giovani, portando alla sua condanna a morte nel 399 a.C.
- Il contesto politico di Atene, segnato dalla crisi post-guerra del Peloponneso e dalla restaurazione democratica, influenzò il processo contro Socrate.
- Rifiutando di ammettere colpevolezza per salvarsi, Socrate fu condannato dall'eliea, il tribunale popolare, e morì avvelenato con cicuta.
- Socrate è noto per la sua maieutica, un metodo dialogico per stimolare il pensiero critico e la scoperta della verità, sfidando le opinioni consolidate.
- Il suo insegnamento e la sua morte simboleggiano un pensiero che rifiuta di accettare passivamente l'esistente, promuovendo la libertà di pensiero.
Indice
La vita politica di Socrate
Socrate fu uno dei filosofi greci di maggiore importanza e nacque nella città di Atene tra il 470 e il 469 a.C.
Verso il 406 a.C. decise di dedicarsi alla vita politica entrando nella Bulè, ossia il Consiglio dei Cinquecento.
Una volta cacciati dalla città i Trenta Tiranni, vicino al nostro Socrate, quest’ultimo subì una campagna persecutoria mossa da coloro che stavano restaurando la democrazia ateniese.
Dagli stessi venne tacciato di voler diffondere una nuova religione e di corrompere i giovani. Il 399 a.C. venne condannato a morte tramite avvelenamento con la cicuta (usata, nell’antica Grecia, per assegnare la pena capitale).
Andiamo ad analizzare meglio la morte di questo incredibile filosofo.
Il processo e la condanna
In quel periodo Atene era appena uscita dalla sconfitta subita durante la guerra del Peloponneso (431 a.C – 404 a.C) e, come detto poco prima, dalla dittatura dei Trenta tiranni. Tuttavia, anche se il regime democratico era stato restaurato, la crisi politica ateniese non era terminata, ma anzi era ancora molto grave.
E’ proprio in questo contesto che si situano il processo e poi la condanna a Socrate: gli esponenti del partito democratico (Anito, Meleto e Licone) accusavano il filosofo di empietà, per avere introdotto nella città ateniese nuovi dèi, e di corruzione dei giovani. Il saggio rifiutava di riconoscersi come colpevole, pur essendo a conoscenza del fatto che, se si fosse “confessato”, la sua vita sarebbe stata salva. Ciò non accadde e l’eliea, il tribunale popolare, lo condannò a morte: Socrate morirà sorseggiando la fatale cicuta.

Il pensiero e la metodologia di Socrate
Possiamo dire che il filosofo venne condannato perché considerato “scomodo” dai poteri forti. Il suo modo di fare risultava pericoloso nel contesto politico dove si trovava: l’incapacità dei governanti, l’inevitabile decadenza della democrazia ateniese che, col passare del tempo, era sempre più in balia della corruzione e delle lotte tra fazioni: Socrate fu quindi ritenuto come un pericolo da eliminare.
Si limitava a dialogare con qualunque persona lo volesse, accogliendo sia grandi sofisti che normali cittadini, in particolare giovani. Il suo vero lavoro, come lui stesso sosteneva, era la maieutica, ovvero la tecnica di far nascere i bambini, mestiere delle levatrici: così come esse facevano partorire i corpi, egli si occupava di far partorire le menti, rivelandogli delle verità semplici ed ignote.
La sua metodologia era fondata sulla parola e sul dialogo, e aveva un unico scopo: far comprendere che gli uomini credono di conoscere la verità, ma in verità hanno solo un'opinione. Se si vuole davvero la verità, questa opinione bisogna sempre essere pronti a discuterla. Per farlo occorre sempre partire dall’unica cosa che certamente sappiamo: di non sapere nulla. Da questo assioma ne consegue che non sempre si deve accettare una “verità” per il solo fatto che questa viene “dall’alto”.
Questo grande filosofo ateniese viene tutt’oggi ricordato, tra le altre cose, come l’emblema di un pensiero che rifiuta di accettare in modo passivo l’esistente e che non è disposto a rinunciare al mettere in discussione un argomento, dunque alla libertà.
A cura di Simone.
Domande da interrogazione
- Chi era Socrate e quale fu il suo contributo alla filosofia?
- Quali furono le accuse mosse contro Socrate che portarono alla sua condanna a morte?
- In quale contesto storico avvenne la condanna di Socrate?
- Come reagì Socrate alle accuse durante il suo processo?
- Qual è l'eredità filosofica di Socrate?
Socrate fu uno dei filosofi greci più importanti, noto per il suo metodo maieutico e per il dialogo come strumento di ricerca della verità, rifiutando di accettare passivamente le opinioni comuni.
Socrate fu accusato di empietà per aver introdotto nuovi dèi ad Atene e di corruzione dei giovani, accuse mosse dagli esponenti del partito democratico.
La condanna di Socrate avvenne in un periodo di crisi politica ad Atene, dopo la sconfitta nella guerra del Peloponneso e la caduta dei Trenta Tiranni, con la democrazia ancora instabile.
Socrate rifiutò di riconoscersi colpevole, pur sapendo che una confessione avrebbe potuto salvarlo, e fu quindi condannato a morte dall'eliea, il tribunale popolare.
Socrate è ricordato come l'emblema di un pensiero che rifiuta di accettare passivamente l'esistente, promuovendo la libertà di mettere in discussione le opinioni e cercare la verità attraverso il dialogo.