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  1. La metafisica
  2. La metafisica indaga l’essere in quanto essere

La metafisica

Le scienze teoretiche sono le più alte per dignità e valore. La più importante tra loro è la metafisica perché da essa e in funzione di essa che tutte le altre scienze acquistano il giusto significato.
Sappiamo che metafisica non è termine aristotelico , risale infatti ad Andronico di Rodi , Aristotele usa il termine filosofia prima in opposizione alla filosofia seconda cioè la fisica . Questo temine fu preferito dalla posterità e letteralmente significa “ oltre la fisica”.
Perché filosofia prima? Perché si occupa delle realtà che stanno al di sopra di quelle fisiche. Metafisica fu denominato definitivamente, sulla scorta di quello aristotelico, ogni tentativo del pensiero umano di oltrepassare il mondo empirico.
Le definizioni che Aristotele dà alla Metafisica sono ben quattro:
  • La Metafisica indaga l’Essere in quanto Essere
  • La Metafisica indaga la sostanza
  • La Metafisica indaga le cause e i principi primi o supremi
  • La Metafisica indaga Dio e la sostanza soprasensibile.

Aristotele con queste definizioni sintetizza tutto il pensiero precedente da Talete a Platone.
La Metafisica risponde al bisogno spirituale di rispondere ai perché e in particolare al perché ultimo.

La metafisica indaga l’essere in quanto essere

Questa definizione viene data in chiave ontologica. La metafisica studia l’essere in quanto essere e le proprietà che gli competono. essa considera l’Essere come intero, mentre le scienze particolari considerano solo parti di esso.
Ma che cos’è l’Essere? Parmenide e gli eleati lo avevano inteso come Univoco e l’univocità comporta l’Unicità . Platone aveva compiuto un passo in avanti introducendo il concetto di non essere come diverso che permetteva di giustificare la molteplicità degli esseri intelligibili (idee). Ma Platone non aveva avuto ancora il coraggio di far rientrare nella sfera dell’essere il mondo sensibile che lui definiva intermedio tra Essere e non –Essere ( perché diviene).
A questo punto Aristotele apporta il suo contributo e la sua grande riforma: l’ Essere non ha uno ma molteplici significati.
Basta riflettere sui diversi usi del verbo essere: serve per attribuire caratteristiche, stabilisce identità, descrive la realtà, afferma se una cosa è vera o falsa.
Quindi così come il verbo essere anche l’essere ha più significati
Per Aristotele l’Essere ha quattro possibili significati:
1)L’essere come categorie
2) L’essere come atto e potenza
3) l’essere come accidente
4) l’essere come vero e falso

Ci occuperemo adesso dell’essere come categorie. Aristotele mappa quali sono le domande che ci si pone più spesso per descrivere qualcosa. stabilisce così 10 categorie e determinazioni cioè dieci modi diversi in cui un ente può presentarsi che corrispondo ad altrettanti usi del verbo essere. Sono i modi fondamentali con cui l’essere si presenta e sono anche i modi in cui è possibile attribuire un predicato ad un soggetto.(per questo si chiamano anche attributi).
La più importante delle Categorie è quella di Sostanza, questa rende possibili tutte le altre categorie, queste esistono perché si riferiscono ad una sostanza . Le altre nove sono subordinate alla sostanza perciò le chiamiamo Accidenti (essere come accidente) usiamo il verbo essere in questo caso per indicare delle caratteristiche contingenti, l’accidente è una caratteristica che una sostanza può avere come non avere.

Ecco di seguito le dieci categorie:
  • Sostanza
  • Quantità
  • Qualità
  • Relazione
  • Luogo
  • Tempo
  • Agire
  • Subire
  • Avere
  • Giacere
Siccome tutto ruota intorno alla sostanza, di questa dovrà occuparsi al metafisica. Quindi per Aristotele l’eterno oggetto di ricerca o l’eterno problema “che cos’è l’Essere? “equivale a che cos’è la sostanza?

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