Concetti Chiave
- Eraclito, filosofo di Efeso, si ritirò dal mondo politico per dedicarsi alla ricerca della verità attraverso la filosofia, concentrandosi sull'aletheia come rivelazione.
- Adottò una prospettiva antropologica, distinguendo tra filosofi "svegli", che cercano la verità, e "dormienti", che si accontentano di opinioni comuni.
- Nel suo scritto "Intorno alla natura", Eraclito utilizzò uno stile enigmatico, guadagnandosi il titolo di "oscuro" e spingendo i lettori a esplorare i suoi aforismi criptici.
- Eraclito affermava che la realtà è in costante cambiamento, esemplificato dalla frase "panta rei" e dalla "sintesi armonica degli opposti", dove la lotta tra i contrari è essenziale.
- Identificò l'arché col fuoco cosmico e definì il logos come principio logico e gnoseologico, strumento per comprendere l'essenza della realtà.
Eraclito - Pensiero filosofico e teorie
Eraclito, originario di Efeso, città della Ionia, fu un filosofo di orgine aristocratica molto colto e istruito, con una personalità davvero poliedrica. Per effettuare la sua attività di ricerca filosofica si isolò dal resto della città e andò a vivere come un eremita nei pressi del tempio di Artemide. Cercò la propria strada per giungere alla verità nel senso più profondo della parola, intesa come aletheia, rivelazione. Rifiutò persino compiti importanti, quali ad esempio quello di redigere una costituzione per la sua città, in quanto disinteressato quasi completamente alla vita politica, e invece fortemente concentrato sulla ricerca filosofica.Così come gli altri filosofi presocratici/presofisti, effettuò un’attività di ricerca basata sulla ragione incentrata sull’arché, intesa come origine, forza generatrice della natura. Per fare ciò, però, partì da un’altra prospettiva: la prospettiva antropologica, cioè umana, quindi dal punto di vista dell’osservatore, l’uomo, che vive in natura. A partire da questa riflessione, individuò due tipi di persone: gli svegli, ossia i filosofi, cioè coloro che ricercano fortemente la verità, che non si affidano alla massa e che hanno una propria opinione; e i dormienti, che sono invece delle persone più superficiali, poco intraprendenti, che si affidano alla doxa, intesa come “opinione”, “sensibilità”. Dunque individua due tipi di persone che hanno un approccio gnoseologico (cioè dello studio dell'origine, metodo e sviluppo della conoscenza umana) diametralmente opposto. I filosofi sono in grado di elevarsi a una prospettiva globale, di entrare a contatto con il nocciolo della realtà, di approfondire l’intima essenza delle cose per arrivare a una risposta globale, emancipandosi dai luoghi comuni.
Opere
Scrisse inoltre un’opera intitolata “Intorno alla natura” in cui utilizzò uno stile formato da aforismi, quasi impliciti, criptici, misteriosi, che lo segnarono dell’appellativo “oscuro”, in quanto poco chiari, che portavano il lettore a ricercare e ad incuriosirsi.Per Eraclito la physis è in perenne mobilità: affermava infatti che la realtà è in perenne divenire (“panta rei os potamos”-> tutto scorre come l’acqua del fiume), sulla base del fatto che l’acqua di un fiume non è mai la stessa. Per lui, tutto è sottoposto alla legge del divenire, che denomina “sintesi armonica degli opposti” o “opposizione armonica dei contrari”, con cui afferma che per far sì che qualcosa esista è necessario che esista il suo contrario, motivo per cui definisce la lotta tra gli opposti "armonica".
Secondo Eraclito l’arché è il fuoco cosmico, perché genera e distrugge allo stesso tempo (opposizione).
Inoltre teorizzò il logos in modo sistematico: dal punto di vista logico, rappresenta il linguaggio filosofico, degli svegli; dal punto di vista gnoseologico rappresenta la ragione umana, che ci permette di conoscere l’essenza della realtà.
Domande da interrogazione
- Qual è il pensiero filosofico principale di Eraclito?
- Come Eraclito classificava le persone in base alla loro ricerca della verità?
- Qual è l'opera principale di Eraclito e quale stile utilizzava?
- Cosa rappresenta il "logos" secondo Eraclito?
Eraclito credeva che la realtà fosse in perenne divenire, esprimendo questo concetto con l'idea che "tutto scorre come l'acqua del fiume". Sosteneva che l'esistenza dipendesse dalla "sintesi armonica degli opposti".
Eraclito distingueva tra "svegli", ossia i filosofi che cercano la verità e si distaccano dalla massa, e "dormienti", persone superficiali che si affidano all'opinione comune.
L'opera principale di Eraclito è "Intorno alla natura", caratterizzata da uno stile di aforismi criptici e misteriosi, che gli valsero l'appellativo di "oscuro".
Per Eraclito, il "logos" rappresenta il linguaggio filosofico e la ragione umana, che permettono di conoscere l'essenza della realtà.