Concetti Chiave
- La ricerca della verità di Eraclito è solitaria e introspezione, un approccio distintivo rispetto agli uomini comuni che si fidano solo delle apparenze.
- Eraclito critica aspramente i filosofi di Mileto e i Pitagorici, considerandoli incapaci di pensare rettamente a causa del loro approccio scientifico e enciclopedico.
- Rifiuta la "multiscienza" come mera erudizione, poiché non aiuta a comprendere il senso ultimo delle cose.
- Eraclito cerca di conoscere "l'intima natura delle cose" esplorando oltre il senso comune e la multiscienza.
- Si sforza di trovare la legge razionale unitaria e l'armonia nascosta che collega i contrasti della realtà, il Iògos.
La ricerca della verità
La sua ricerca della verità, solitaria e condotta guardando soprattutto a se stesso (“lo ho guardato in me stesso”, afferma),si pone come un modo di vivere e di atteggiarsi radicalmente diverso da quello degli uomini comuni. Questi sono chiusi nel loro mondo privato, si fidano solo delle apparenze dei dati sensibili e sono incapaci di ragionare.
Essi sembrano dei sordi che, pur ascoltando, non riescono a comprendere e, pur presenti, sono di fatto assenti. Credono i esser desti, ma in realtà dormono poiché rimane loro nascosto ciò che fanno da svegli così come, quando dormono, non sono coscienti di ciò che sentono.Critica ai filosofi di Mileto
La ricerca di Eraclito è ben diversa da quella condotta dai filosofi di Mileto e dai Pitagorici, che egli critica
aspramente. Considera Pitagora un ingannatore e lo rimprovera per il suo enciclopedismo scientifico, in quanto il “saper molto” non insegna a pensare rettamente. Egli non cerca il fondamento e la dimensione unitaria della realtà attraverso indagini scientifiche, siano esse quelle naturalistiche dei pensatori di Mileto o quelle geometrico-matematiche dei Pitagorici. Per lui questo tipo di sapere (il sapere della scienza della natura o dell’aritmogeometria)è mera erudizione, è una multiscienza con cui si accumulano nozioni su nozioni ma non si riesce a capire quale sia il loro senso ultimo.
L'intima natura delle cose
Eraclito invece vuole cercare di conoscere “l’intima natura delle cose,che ama nascondersi”. Solo il saggio va oltre il senso comune”e la “multiscienza” e riesce a cogliere il Iògos, cioè la legge nascosta che intreccia in un’unica, bellissima e invisibile armonia i mille aspetti contraddittori della realtà, come un “opposto concorde”.
Egli,perciò, si sforza di trovare, aldilà delle contraddizioni, l’armonia e la legge razionale unitaria della realtà.
Domande da interrogazione
- Qual è l'approccio di Eraclito nella ricerca della verità?
- Come critica Eraclito i filosofi di Mileto e i Pitagorici?
- Cosa intende Eraclito per "l'intima natura delle cose"?
Eraclito adotta un approccio solitario e introspettivo, diverso dagli uomini comuni che si affidano solo alle apparenze e non riescono a ragionare.
Eraclito critica i filosofi di Mileto e i Pitagorici per il loro approccio scientifico ed enciclopedico, considerandolo mera erudizione che non porta a comprendere il senso ultimo della realtà.
Eraclito intende la "l'intima natura delle cose" come la legge nascosta, il Iògos, che unisce in un'armonia invisibile e razionale i contrasti della realtà.