N4dia.5
Ominide
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Epicuro, nato a Samo nel 341 a.C., sviluppò una filosofia incentrata sulla ricerca della felicità e del piacere moderato, fondando una scuola ad Atene aperta a uomini e donne.
  • La filosofia epicurea propone il "quadrifarmaco" per eliminare paure e raggiungere la felicità, liberando l'uomo dal timore degli dei e della morte.
  • Epicuro distingue i piaceri in stabili e in movimento, promuovendo l'atarassia e l'aponia come stati ideali per raggiungere la felicità.
  • L'amicizia è considerata un bene intrinseco nella filosofia epicurea, basata su un equilibrio tra utilità e altruismo genuino.
  • Epicuro consiglia di vivere "nascosti", evitando la politica e l'ambizione per mantenere la serenità dell'animo.

Indice

  1. Vita e Insegnamenti di Epicuro
  2. La Filosofia del Piacere
  3. La Ricerca della Felicità
  4. Saggezza e Amicizia
  5. Vivere Nascosti e Solidarietà

Vita e Insegnamenti di Epicuro

Figlio di Neocle, nacque nel 341 a.C. a Samo dove già a 14 anni iniziò a filosofare e ascoltare il platonico Panfilo e il democriteo Nausifone al quale sarà più vicino. In seguito Epicuro svilupperà un suo pensiero, definendo “Lerocrito” (chiacchierone) il suo ispiratore. A 18 anni va ad Atene e forse seguì Aristotele e Senocrate, capo dell’accademia platonica.

Produsse più di 300 scritti di cui restano solo tre lettere conservate da Diogene Laerzio: a Erodoto (fisica); a Meneceo (etica); a Pitocle (meteorologia). Rimangono anche Massime capitali, il Testamento, Sentenze e Sulla natura. La sua scuola ateniese era accessibile a uomini e donne, aveva carattere religioso e aveva sede nel suo giardino infatti i suoi seguaci sono i filosofi del “Giardino” e consideravano il loro maestro “divino”, ma nessuno di essi diede un contributo originale alla dottrina epicurea.

La Filosofia del Piacere

Epicuro vede nella filosofia uno strumento per raggiungere la felicità, intesa come liberazione dalle passioni e dalla irragionevolezza: se l’uomo è infelice è per causa delle paure. Infatti è definito il filosofo del piacere, poiché invita gli uomini a perseguire il piacere moderato. Per questo lui fornisce un quadrifarmaco capace di: eliminare il timore degli dei (loro, beati, non si occupano degli umani); eliminare il timore della morte (quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte non ci siamo noi essendo fatti di atomi); rendere accessibile il piacere (è facile da raggiungere e ci appaga); dimostrare la lontananza del male (se è acuto passerà o porterà alla morte, se è lieve si può sopportare). L’etica epicurea consiste nella ricerca della felicità che coincide con la virtù, il principio e il fine della vita beata. Si raggiunge grazie al criterio della scelta, mediante il quale si valuta ogni bene (mentre il criterio dell’avversione costituisce il dolore). Ricercarlo non è una forma egoistica, ma coincide con l'ordine dei doveri naturali e dei piaceri naturali, esso è moderato e non edonistico, poiché bisogna fare una scelta delle conseguenze e le azioni non devono creare problemi agli altri.

La Ricerca della Felicità

Il filosofo distingue il piacere stabile, ossia catastematico, da quello in movimento, cioè cinetico e pieno di gioia e letizia; la felicità risiede nella prima perché non si soffre, essa è l’atarassia, ossia l’assenza di turbamento dell’anima e l’aponia, cioè l’assenza di dolore fisico che sono piaceri stabili. Per raggiungere l'assenza di turbamento e l'assenza di dolore fisico, Epicuro fa un calcolo dei bisogni ascoltando le emozioni (piacere e dolore). Egli distingue i bisogni in: necessari(autentici) ovvero i doveri naturali; naturali e non necessari; non naturali e non necessari. La felicità per Epicuro è negativa, perché risiede nella distruzione del dolore e per questo egli invita l’uomo a valutare i propri desideri e rinunciare, facendo un calcolo delle conseguenze, a quei bisogni e a quei piaceri che procurano turbamento e sopportare quei dolori che porteranno ad avere un grande piacere.Egli introduce nel «calcolo» dei piaceri la riflessione e la razionalità. Grazie alla saggezza gli uomini scelgono i piaceri e i bisogni da perseguire.

Saggezza e Amicizia

Egli afferma: «di tutte le cose che la saggezza ci offre per la felicità della vita, la più grande è di gran lunga l’acquisto della felicità». (Massime capitali, 27)
L'amicizia nasce dall' utile, ma è un bene di per sé. Il vero amico, per Epicuro, è colui che non cerca sempre l'utile, né chi non congiunge mai l'utile all'amicizia. Il vero amico non ricerca vantaggi dall'amicizia, ma quando è il momento sa aiutare gli amici in difficoltà. L’edonismo, ossia la ricerca di un piacere senza freni, entra in conflitto anche con la nozione di saggezza secondo la concezione epicurea. Il saggio persegue la saggezza indipendentemente dall'utile e non commette un'ingiustizia, anche se il suo gesto resta nascosto, non avrà conseguenze negative. Per Epicuro: «È non solo più bello, ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo» (Frammento 54)

Vivere Nascosti e Solidarietà

Il piacere giustifica la solidarietà fra gli uomini. Tuttavia, il motto di Epicuro è «vivi nascosto», poiché invita gli uomini a non occuparsi di politica. L’ambizione crea turbamento nell'animo umano.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Epicuro e quale fu il suo contributo alla filosofia?
  2. Epicuro, nato nel 341 a.C. a Samo, fu un filosofo che sviluppò un pensiero originale, noto per la sua filosofia del piacere e la ricerca della felicità. Fondò una scuola ad Atene, accessibile a uomini e donne, e scrisse oltre 300 opere, di cui restano solo alcune lettere e massime.

  3. Qual è il concetto di piacere secondo Epicuro?
  4. Epicuro definisce il piacere come uno strumento per raggiungere la felicità, che si ottiene liberandosi dalle paure e dalle passioni irrazionali. Propone un "quadrifarmaco" per eliminare il timore degli dei e della morte, rendere accessibile il piacere e dimostrare la lontananza del male.

  5. Come si raggiunge la felicità secondo Epicuro?
  6. La felicità si raggiunge attraverso l'atarassia (assenza di turbamento dell'anima) e l'aponia (assenza di dolore fisico). Epicuro distingue tra bisogni necessari, naturali e non necessari, e non naturali e non necessari, invitando a valutare i desideri e rinunciare a quelli che causano turbamento.

  7. Qual è il ruolo dell'amicizia nella filosofia di Epicuro?
  8. L'amicizia è considerata un bene di per sé, non basata sull'utile. Un vero amico non cerca vantaggi dall'amicizia, ma è pronto ad aiutare quando necessario. La saggezza e l'amicizia sono fondamentali per la felicità, e il saggio agisce bene indipendentemente dall'utile.

  9. Perché Epicuro consiglia di "vivere nascosti"?
  10. Epicuro consiglia di "vivere nascosti" per evitare il turbamento causato dall'ambizione e dalla politica. La solidarietà tra gli uomini è giustificata dal piacere, ma l'invito è a non occuparsi di politica per mantenere la serenità dell'animo.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community