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Concetti Chiave

  • Empedocle sostiene che la nascita e la morte derivano dall'unione e separazione dei quattro elementi: fuoco, aria, acqua e terra.
  • Due forze opposte, amore e odio, governano il ciclo cosmico, creando armonia o caos tra gli elementi.
  • Empedocle propone che la conoscenza si realizza tra elementi simili dentro e fuori l'uomo.
  • Anassagora introduce il concetto di semi, particelle invisibili e infinitamente divisibili, come base dell'essere.
  • Secondo Anassagora, la percezione avviene attraverso il dissimile, ossia ciò che manca in noi stessi, grazie a un'intelligenza ordinatrice chiamata noùs.

Indice

  1. La teoria dei quattro elementi
  2. L'amore e l'odio cosmico
  3. Il ciclo cosmico di Empedocle
  4. La conoscenza secondo Empedocle
  5. I semi di Anassagora
  6. La divisibilità infinita
  7. Il caos e il noùs
  8. La sensazione e il dissimile

La teoria dei quattro elementi

Empedocle crede che l'essere non possa nascere ne perire e lo spiega ricorrendo all'idea del combinarsi e dividersi dei quattro elementi la cui disunione ed unione rappresentano la nascita e la morte delle cose. Questi quattro elementi sono identificati come radici sono il fuoco, la'aria, l'acqua e la terra.

L'amore e l'odio cosmico

Afferma anche che sono animati da due forza opposte: l'amore e l'odio, l'amicizia e la contesa.

Il ciclo cosmico di Empedocle

In questo ciclo detto cosmico c'è una fase dove l'amore domina completamente, questa è la fase dello sfero dove gli elementi sono unificati e legati dalla più completa armonia. L'entrata in ''scena'' dell'odio spezza quest'armonia separando gli elementi. Il mondo perciò è prodotto dall'azione combinata tra le due forza cosmiche e sta a metà strada tra l'amore e l'odio. L'odio prende gradualmente il sopravvento sull'amore determinando un ''regno del caos''.

La conoscenza secondo Empedocle

Egli afferma che il simile conosce il simile afferma che la conoscenza avviene tra gli elementi che sono nell'uomo e quelli che sono al di fuori dell'uomo.

I semi di Anassagora

Anassagora ammette il principio di Parmenide per cui nulla nasce e nulla perisce. Per lui l'essere sono i semi, particelle piccole e invisibili di materia, esse sono tra loro qualitivamente differenti.

La divisibilità infinita

Il carattere fondamentale di questi semi è la loro divisibilità all'infinito. Infatti secondo la sua teoria non esiste una quantità minima bensì ogni quantità è divisibile in parti minori e analogicamente non esiste una Grandezza massima, perchè ogni quantità può essere ancora aumentata. Il concetto di piccolo e grande sono relativi, ciascuna cosa è grande o piccola a seconda di ciò con cui la si confronta.

Il caos e il noùs

Anassagora sviluppa un'intelligenza ordinatrice governata dalla forza detta noùs. Questo ordine non è mai perfetto e stabile perchè i semi rimangono in una certa misura sempre mescolati gli uni e gli altri. Secondo lui il mondo non è altro che un caos informe detto migma, all'interno del quale i semi vagano senza alcuna regola.

La sensazione e il dissimile

Anassagora a differenza di Empedocle afferma che che la sensazione è prodotta dal dissimile ovvero da ciò che non si conosce. Ad esempio noi percepiamo qualcosa di caldo quando la nostra mano è fredda. Quindi solo l'assenza in noi di una determinata qualità consente di cogliere con i sensi questa qualità. Infine definisce ciò come incontro tra elementi dissimili interni ed esterni all'uomo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la concezione di Empedocle riguardo alla nascita e alla morte delle cose?
  2. Empedocle crede che l'essere non possa nascere né perire, spiegando che la nascita e la morte delle cose sono rappresentate dalla combinazione e divisione dei quattro elementi: fuoco, aria, acqua e terra, animati da amore e odio.

  3. Come Anassagora descrive la natura dei semi e il loro ruolo nell'universo?
  4. Anassagora descrive i semi come particelle piccole e invisibili, qualitativamente differenti e divisibili all'infinito, che formano un caos informe chiamato migma, governato da un'intelligenza ordinatrice detta noùs.

  5. In che modo Empedocle e Anassagora differiscono nella loro concezione della conoscenza e della sensazione?
  6. Empedocle afferma che il simile conosce il simile, mentre Anassagora sostiene che la sensazione è prodotta dal dissimile, ovvero percepiamo una qualità solo se essa è assente in noi.

Domande e risposte

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