Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Diogene di Sinope, principale esponente del Cinismo, è noto per il suo stile di vita radicale che rifiutava i bisogni superflui e le convenzioni sociali.
  • Il termine "cinismo" potrebbe derivare dal Cinosarge o dalla parola greca per "cane", soprannome dato a Diogene per il suo comportamento.
  • Diogene enfatizzava una vita semplice e autonoma, sostenendo che la felicità deriva dalla soddisfazione dei bisogni essenziali e naturali.
  • Il filosofo criticava le scienze e le teorie metafisiche, sostenendo l'importanza dell'esempio e dell'azione pratica per vivere secondo la vera natura umana.
  • La libertà, secondo Diogene, si ottiene eliminando il superfluo e vivendo in modo indipendente, lontano dalle convenzioni sociali e dalle comodità moderne.

Indice

  1. Origini del cinismo
  2. Filosofia di Diogene
  3. Vita e libertà cinica
  4. Incontro con Alessandro Magno

Origini del cinismo

Il fondatore del Cinismo fu Antistene, ma il principale esponente fu Diogene di Sinope. Egli fu un contemporaneo di Alessandro Magno; un’antica testimonianza ci riferisce che egli sia morto a Corinto nello stesso giorno in cui Alessandro morì a Babilonia. Il termine "cinismo" potrebbe derivare o dal Cinosarge, dall’edificio ateniese che fu la prima sede della scuola, o dalla parola greca κύων (kyon = "cane"), il soprannome con cui Diogene veniva chiamato dai suoi detrattori.

Forse, per autodefinirsi, Diogene ricorse per primo a questo termine spiegando che il suo comportamento era simile a quello di un cane che scodinzola festosamente verso chi gli dà qualcosa, abbaia contro chi non gli dà nulla e morde chi tenta di avere il sopravvento. Infatti, i Cinici professavano una vita randagia e autonoma, senza lasciarsi prendere dai bisogni e alle passioni e fedeli solo al rigore morale. Egli, non solo portò alle estreme conseguenze le istanze sollevate da Anstitene, ma fece di esse un modo di vivere con una coerenza e con un rigore talmente radicali che per secoli furono considerati straordinari.

Filosofia di Diogene

Il suo pensiero è espresso in modo molto significativo dalla celebre frase “Cerco l’uomo”. La frase significa che il filosofo era alla ricerca dell’uomo capace di vivere secondo la sua essenza più autentica, al di là di tutte le esteriorità, di tutte le convinzioni sociali e al di là di tutti i capricci della sorte e della fortuna per ritrovare così la sua natura genuina e capace così di essere felice. Diogene sosteneva anche che gli dèi avevano concesso agli uomini dei facili mezzi di vita, ma che tuttavia li avevano tolti alla vista umana. Pertanto, il compito che Diogene si proponeva era quello di riportare alla vista dell’uomo tali facili mezzi di vita e di dimostrare che l’uomo ha sempre a sua disposizione ciò che occorre per essere felice, purché sappia rendersi conto delle effettive esigenze della sua natura. In tale contesto devono essere collocate le sue affermazioni sull’inutilità delle scienze matematiche, della fisica, dell’astronomia, della musica e di tutte le teorie metafisiche.

Vita e libertà cinica

In sostanza, al concetto, Diogene sostituisce l’esempio e l’azione e così il pensiero filosofico del Cinismo diventa il più anticulturale di tutte le filosofie della Grecia e dell’Oriente. Egli arriva ad una conclusione estremistica quando afferma che i bisogni veramente essenziali dell’uomo sono quelli elementari collegati alla sua animalità e quindi all’istintività. Il modo di vivere auspicato da Diogene è quello del topo che vive senza porsi una meta (perché le mete che la società propone non sono necessarie); l’animale non ha bisogno né di casa, né di una dimora fissa e nemmeno delle comodità che il progresso offre. Tradizionale è anche l’immagine di Diogene nella botte, come simbolo di quanto poco possa bastare per vivere. Il modo di vivere auspicato dal filosofo coincide con la “libertà” perché più si elimina il superfluo e più si è liberi. Tuttavia, i Cinici quando affrontano il concetto di libertà giungono a degli estremi: per esempio, la libertà di parola tocca il limite della sfrontatezza e dell’arroganza anche nei confronti degli uomini più potenti. La libertà di azione arriva a coincidere con la licenza e questo spiega anche perché nei secoli il termine “cinico” ha acquisito una connotazione negativa. Il metodo per raggiungere la libertà è riassunto nel concetto di “esercizio” e di “fatica”. Che consistono in una pratica di vita finalizzata a temprare il fisico e lo spirito alle fatiche imposte dalla natura. E, contemporaneamente, anche ad abituare l’uomo val dominio se non al disprezzo dei piaceri; infatti il piacere rammollisce il fisico e lo spirito e mette in pericolo la libertà dell’uomo perché lo rende schiavo delle cose e degli uomini a cui il piacere è n qualche modo legato. Lo stesso matrimonio viene contestato e sostituito da una convivenza concordata fra un uomo e una donna. Naturalmente anche la città veniva contestata poiché il cinico si proclamava cittadino del mondo. In sintesi, si può affermare che il punto d’arrivo della vita cinica era il bastare a se stessi, l’apatia e l’indifferenza di fronte a tutto.

Incontro con Alessandro Magno

A questo proposito dobbiamo ricordare l’episodio dell’incontro di Diogene con Alessandro Magno. Quest’ultimo chiese al filosofo di chiedergli che cosa volesse e avrebbe esaudito tutti i suoi desideri. Diogene gli rispose soltanto di spostarsi e di lasciargli godere della sua parte di sole. Questo significava che Diogene si accontentava delle cose più naturali, a disposizione di tutti, nella convinzione dell’inutilità della potenza degli uomini, dato che la felicità viene dal di dentro e non dal di fuori dell’uomo.

Domande da interrogazione

  1. Chi fu il principale esponente del Cinismo e quale fu il suo rapporto con Alessandro Magno?
  2. Il principale esponente del Cinismo fu Diogene di Sinope, contemporaneo di Alessandro Magno. Un'antica testimonianza narra che entrambi morirono lo stesso giorno, Diogene a Corinto e Alessandro a Babilonia.

  3. Qual è l'origine del termine "cinismo" e come si relaziona con Diogene?
  4. Il termine "cinismo" potrebbe derivare dal Cinosarge, la prima sede della scuola, o dalla parola greca κύων (cane), soprannome di Diogene. Diogene stesso usava il termine per descrivere il suo comportamento simile a quello di un cane.

  5. Qual era l'obiettivo principale del pensiero di Diogene?
  6. Diogene cercava l'uomo capace di vivere secondo la sua essenza autentica, al di là delle esteriorità e delle convenzioni sociali, per ritrovare la natura genuina e la felicità.

  7. Come vedeva Diogene le scienze e le teorie metafisiche?
  8. Diogene considerava inutili le scienze matematiche, la fisica, l'astronomia, la musica e le teorie metafisiche, poiché riteneva che l'uomo avesse già a disposizione ciò che occorre per essere felice.

  9. Qual era il concetto di libertà secondo i Cinici e come si manifestava?
  10. La libertà per i Cinici significava eliminare il superfluo per essere liberi. Tuttavia, la loro libertà di parola e azione spesso toccava l'arroganza e la licenza, portando a una connotazione negativa del termine "cinico".

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