Concetti Chiave
- Condillac criticò l'astrattezza dei sistemi materiali, proponendo una teoria della conoscenza basata sui sensi nel "Trattato delle sensazioni".
- Egli negò l'autonomia della riflessione intellettuale, sostenendo che i sensi fossero l'unica fonte delle idee, in contrasto con Descartes.
- Il tatto fu considerato il senso principale, con la capacità di percepire il corpo e le sue interazioni, essenziale per il sentimento di vita.
- Condillac propose una continuità tra materia vivente e non vivente, paragonando gli esseri viventi a meccanismi complessi come orologi autocaricanti.
- Verso la fine del secolo, questa visione fu rivista da Diderot, con l'evoluzione della fisiologia che sfidava l'analogia meccanismo-organismo.
Indice
Condillac e la teoria sensistica
Circa un secolo dopo Descartes, anche Etienne Bonnot de Condillac rivolse espressioni filosofiche di severa critica all’astrattezza dei sistemi materiali, nel “Trattato delle sensazione” elaborò anche una teoria della conoscenza in forma sensistica, riconducendo tutte le cognizioni umane alla base sensoriale della percezione sensibile, pressappoco al modo in cui Newton aveva fatto dell’attrazione il solo e principale principio esplicativo dell’universo. In polemica con Descartes, che si era eletto paladino di una riduzione intellettualistica della sensazione a sorta di riflessione interiore, Condillac negò che la riflessione costituisse una fonte autonoma di conoscenza e radicalizzò il primato dei sensi, ritenendoli l’unica fonte dell’idea. Tutte le idee a prodursi più facilmente sarebbero quelle di estensione ricavate più precisamente dal tatto, da queste idee è impossibili separarsene allo stato di veglia, mentre capita che vi siano inattivi gusto, odorato, udito e vista.
Il primato del tatto
Solo il sonno sospende infatti le percezioni tattili, il tatto è l’unico senso ad avere nozioni dell’esteriorità, con il tatto si percepisce il corpo e l’interazione delle sue varie parti, fornisce il sentimento fondamentale che dà la vita all’animale.
La visione meccanicistica del settecento
Ciò che emerge in questa filosofia francese del settecento è una visione continuistica tra materia vivente e non vivente, la stessa meccanica regolativa del funzionamento di un orologio regola altresì un corpo animato e i termini materiale e materialismo in quest’epoca altro non significano che questo: tutti gli esseri viventi non sono altro che meccanismi infinitamente complicati, cioè degli orologi che si caricano da soli. Questa postura intellettuale sul finire del secolo subisce una correzione radicale che inizia con la riflessione filosofica di Diderot, l’analogia meccanismo-organismo diventa sempre meno probabile, soprattutto lo sviluppo di una nuova scienza quale la fisiologia.
Domande da interrogazione
- Qual è la teoria della conoscenza proposta da Condillac?
- Qual è il ruolo del tatto secondo Condillac?
- Come viene vista la relazione tra materia vivente e non vivente nel settecento?
Condillac ha elaborato una teoria della conoscenza in forma sensistica, sostenendo che tutte le cognizioni umane derivano dalla percezione sensibile, negando che la riflessione sia una fonte autonoma di conoscenza.
Secondo Condillac, il tatto ha un primato sugli altri sensi poiché è l'unico a fornire nozioni dell'esteriorità e a percepire il corpo e l'interazione delle sue parti, essendo fondamentale per la vita dell'animale.
Nel settecento, la filosofia francese vede una continuità tra materia vivente e non vivente, paragonando gli esseri viventi a meccanismi complessi simili a orologi, una visione che subisce una correzione con l'avvento della fisiologia.