Concetti Chiave
- La rivoluzione scientifica ha trasformato la visione geocentrica e finita dell'universo degli antichi.
- Il cosmo era diviso in due sfere: celeste, associata all'eternità e perfezione; e terrestre, legata all'imperfezione.
- La sfera celeste era fatta di etere, mentre quella terrestre era composta dai quattro elementi naturali.
- Il sistema tolemaico fu adattato dalla teologia scolastica, mantenendo il dualismo tra cieli e terra.
- La centralità della Terra era vista come un ruolo privilegiato dato all'uomo, riflettendo un sistema di valori religiosi.
Durante la rivoluzione scientifica, muta radicalmente e si emancipa la visione che l'uomo aveva maturato di universo. Il cosmo degli antichi è geocentrico, finito, sferico, unico, delimitato dalla sfera delle stelle fisse, che ne costituisce il confine ultimo, e diviso in due zone qualitativamente diverse. Vi sono, infatti, la sfera celeste (associata al regno dell’eterno, dell’essere e della perfezione), collocata in alto, costituita di etere, ossia materia incorruttibile e in cui gli astri si muovono di moto circolare uniforme, e la sfera terrestre o sublunare (correlata al regno del divenire, dell’imperfezione e dell’effimero), posta in basso, formata dai quattro elementi naturali e in cui i corpi tendono con un moto rettilineo al proprio luogo naturale.
Il sistema tolemaico sarà, in seguito, ripreso e cristianizzato dalla teologia scolastica, che ne conserverà il dualismo tra cieli e terra, ponendo sul piano superiore Dio e in quello inferiore il Mondo e interpreterà la centralità della Terra come ruolo privilegiato affidato all’uomo dalla divinità, in quanto creato a sua immagine e somiglianza. Si verrà, così, a generare una coincidenza di fisica, teologia ed etica in virtù della quale i livelli fisici scandiscono, oltre che lo spazio, anche un preciso sistema valoriale, definito dai dogmi della religione.