Concetti Chiave
- La conoscenza implica consapevolezza e comprensione ottenute tramite esperienza, apprendimento o riflessione.
- Storicamente, la verità era vista come corrispondenza tra rappresentazione mentale e realtà oggettiva.
- La filosofia antica legava la conoscenza alla metafisica, sottolineando la capacità di comprendere la realtà profonda.
- Esistono dubbi sulla possibilità di una conoscenza oggettiva; la verità può essere vista come fenomeno percepito dai sensi.
- La conoscenza scientifica moderna, iniziata con Galileo, si basa su dati sensibili e verifiche sperimentali.
Indice
La natura della conoscenza
La conoscenza è la consapevolezza e la comprensione dei fatti o di informazioni ottenute attraverso l’esperienza, l’apprendimento oppure tramite la riflessione del soggetto pensante.
Verità e rappresentazione
Il tema della conoscenza è sempre al centro della riflessione filosofica ed è collegato al problema della verità.
Per molto tempo, il pensiero filosofico ha riconosciuto come criterio per stabilire la verità della conoscenza la corrispondenza fra la rappresentazione e la realtà, cioè fra quanto si trova nella mente dell’uomo e l’oggetto conosciuto che è collocato esternamente. Questa tesi era predominante nella filosofia antica e medioevale. Dietro di essa, c’era la convinzione che il pensiero umano fosse capace di conoscere la realtà profonda delle cose e non soltanto quella superficiale che è testimoniata dai sensi. Per questo motivo, nell’antichità la conoscenza era in stretto rapporto con la metafisica.Dubbi sulla conoscenza oggettiva
Vi sono dei pensatori che hanno messo in dubbio che si possa arrivare ad una conoscenza oggettiva della realtà; in questo modo, il concetto di verità è limitato al concetto di fenomeno, cioè alla realtà come essa appare ai nostri cinque sensi e non com’è realmente in sé stessa. Sorge allora un problema: ognuno di noi ha la sua personale conoscenza della verità oppure è possibile arrivare ad un fondamento comune della verità?
Fonti della conoscenza
Un altro interrogativo riguarda la fonte della conoscenza, cioè, la dobbiamo ricercare nell’esperienza sensibile o nella ragione? Ovvero, il nodo con cui conosciamo si acquisisce tramite l’esperienza o è innato nella mente umana? Ci si chiede anche se prima dell’arrivo di qualsiasi conoscenza, la nostra mente possa essere considerata come una “tabula rasa”, cioè se non contiene alcuna informazione, oppure se contiene in sé, fin dall’inizio, alcune idee o alcuni principi del sapere.
Conoscenza scientifica moderna
Nei tempi moderni, il problema della conoscenza ha fatto un enorme passo in avanti; è diventata “conoscenza scientifica” con Galileo Galilei, cioè una conoscenza mirata a spiegare i fenomeni naturali che si basa su dati sensibili che vengono riuniti in una teoria risultante vera solo a condizione che sia possibile provarla attraverso esperimenti controllabili in ogni loro fase
Domande da interrogazione
- Qual è il criterio tradizionale per stabilire la verità della conoscenza secondo la filosofia antica e medioevale?
- Qual è il dibattito principale riguardo alla fonte della conoscenza?
- Come è evoluto il concetto di conoscenza nei tempi moderni?
Il criterio tradizionale è la corrispondenza tra la rappresentazione mentale e la realtà esterna, con la convinzione che il pensiero umano possa conoscere la realtà profonda delle cose.
Il dibattito riguarda se la conoscenza derivi dall'esperienza sensibile o dalla ragione, e se la mente umana sia una "tabula rasa" o contenga idee innate.
Nei tempi moderni, la conoscenza è diventata "conoscenza scientifica" con Galileo Galilei, basata su dati sensibili e verificabile attraverso esperimenti controllabili.