Concetti Chiave
- Schopenhauer identifica la volontà come la realtà fondamentale che si nasconde dietro i fenomeni e che l'uomo percepisce attraverso il corpo.
- Il corpo è percepito in due modi: come rappresentazione intuitiva e come volontà, mostrando la sua dualità nella filosofia di Schopenhauer.
- Ogni atto volitivo coincide con un movimento corporeo, unendo volontà e azione fisica in un'unica esperienza vissuta.
- Il corpo, come fenomeno, è soggetto alle leggi di causalità e spazio-tempo, ma come volontà è istinto e brama di vivere, trascendendo il semplice fenomeno.
- La volontà è vista come l'essenza intima di tutti i fenomeni naturali, intuibile come impulso cieco e irrazionale, contrariamente alla visione kantiana di inconoscibilità.
Volontà come realtà intima
Per Schopenhauer è possibile cogliere la realtà in sé delle cose: si tratta della volontà, che si nasconde dietro i fenomeni e che può essere avvertita in noi stessi attraverso il corpo. L’uomo, infatti, non è solo un puro soggetto conoscente, ma è anche brama di esistere, di vivere, e sforzo e tensione non riducibili al pensiero: è, appunto, volontà, di cui il corpo è manifestazione.
Due modi di essere del corpo
In realtà, sarebbe impossibile trovare il significato di questo mondo che ci sta dinanzi come rappresentazione, oppure comprendere il suo passaggio da semplice rappresentazione del soggetto conoscente a qualcosa d’altro e di più, se il filosofo stesso non fosse qualcosa di più che un puro soggetto conoscente (una testa d’angelo alata, senza corpo). Ma il filosofo ha la sua radice nel mondo; ci si trova come individuo, e, cioè, la sua conoscenza, condizione e fulcro del mondo come rappresentazione, è necessariamente condizionata dal corpo. Per il soggetto puramente conoscitivo il corpo è una rappresentazione come un’altra, un oggetto fra altri oggetti; i suoi movimenti e le sue azioni non sono per lui, sotto questo punto di vista, nulla di diverso dalle modificazioni di qualsiasi altro oggetto intuitivo, e gli resterebbero altrettanto estranei e incomprensibili, se il loro significato non gli venisse rivelato in modo del tutto speciale. Al soggetto conoscente, che deve la sua individuazione all’identità con il proprio corpo, il corpo è dato in due maniere affatto diverse: da un lato, come rappresentazione intuitiva dell’intelletto, come oggetto fra oggetti, sottoposto alle loro leggi; ma, insieme, dall’altro lato, è dato come qualcosa di immediatamente conosciuto da ciascuno, e che vien designato col nome di volontà.
Atto volitivo e relazione con il corpo
Ogni atto reale della sua volontà è sempre infallibilmente anche un movimento del suo corpo. L’atto volitivo e l’azione del corpo non sono due stati differenti, conosciuti in modo obiettivo, e collegati secondo il principio di causalità; non stanno tra loro nella relazione di causa ed effetto: sono, al contrario, una sola e medesima cosa che ci è data in due maniere essenzialmente diverse: da un lato immediatamente. L’importanza attribuita al corpo ha un evidente significato antidealistico: l’uomo non è solo un soggetto conoscente, non può essere considerato slegato dal suo corpo, che lo radica nel mondo. L’individuazione del soggetto è data dal corpo e dall’identificazione con il suo corpo. Si può far iniziare con Schopenhauer il recupero del valore della corporeità.
Corpo come fenomeno e come volontà
In quanto fenomeno, ossia rappresentazione, il corpo viene considerato alla stregua degli altri oggetti del mondo, in base alla legge di causalità e alle forme di spazio e tempo. Esso, però, si rivela anche come volontà, istinto, brama di vivere, irriducibili al fenomeno. E ogni atto corporeo non è l’effetto della volontà, ma è la stessa volontà, oggettivizzata. Attraverso un procedimento per analogia, è possibile cogliere la volontà come essenza intima non solo del proprio corpo o dei corpi animali, ma di ogni essere e fenomeno naturale. La volontà è la cosa in sé, che (contrariamente a quanto sostenuto da
Kant) non è inconoscibile, poiché può essere intuita come impulso cieco, irresistibile e irrazionale.