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Concetti Chiave

  • I sofisti erano maestri nell'arte della persuasione, insegnando ai cittadini come parlare efficacemente nelle assemblee e nei tribunali per compenso.
  • Questi maestri di sapere si vantavano di poter rendere convincente un discorso debole, influenzando le decisioni di assemblee e tribunali.
  • Originariamente non ateniesi, i sofisti come Protagora e Gorgia trovarono presto ad Atene un terreno fertile per diffondere la loro influenza culturale.
  • I sofisti non erano un gruppo unito, ma un movimento con differenze significative tra i singoli autori su temi importanti.
  • Nonostante le differenze, i sofisti condividevano alcuni tratti comuni, tra cui l'uso della retorica e una presenza dominante nella vita culturale ateniese.

Indice

  1. L'ascesa dei sofisti
  2. Il potere della persuasione
  3. La diversità tra i sofisti

L'ascesa dei sofisti

Non ci dovrebbe risultare difficile comprendere che in un simile quadro – del tutto nuovo per la vita ateniese – cominciano ad assumere un ruolo sempre più rilevante coloro che sono in grado di insegnare ai cittadini, dietro compenso, l’arte di parlare nelle assemblee e nei tribunali, ossia l’arte di persuadere. Costoro non sono altro che i famosi “sofisti”, i quali si presentano come gli unici in grado di insegnare l’arte politica, ossia l’insieme delle competenze – soprattutto linguistiche, ma anche comportamentali – che consentono a un cittadino di svolgere nel migliore dei modi la propria attività all’interno della società.

Il potere della persuasione

I sofisti si vantano di sapere “rendere forte un discorso debole”: ritengono di saper argomentare in modo così efficace da trasformare una tesi inizialmente poco appetibile in una tesi attraente, inducendo la maggioranza dei cittadini riuniti in assemblea o dei giudici di un tribunale a preferirla. Ma chi sono i sofisti? Per prima cosa dobbiamo precisare che il termine “sofista” significa “maestro di sapere” e, dunque, “sapiente”. Si tratta di veri e propri professionisti della cultura, i quali prestano i propri servigi in cambio di denaro; generalmente i loro clienti sono i rampolli delle famiglie più facoltose. Inizialmente i sofisti più popolari non sono ateniesi, come i già menzionati Protagora e Gorgia; ma ben presto nella città attica si forma una vera e propria generazione di sofisti: Crizia, Antifonte e altri ancora, come Ippia che, pur non essendo ateniese di nascita, ad Atene acquista fama e prestigio.

La diversità tra i sofisti

Dalle descrizioni contenute all’interno dei dialoghi di Platone è piuttosto evidente che i sofisti si possano paragonare a delle vere e proprie personalità mediatiche, e che la loro presenza domini la vita culturale ateniese per alcuni decenni. Sarebbe sbagliato tuttavia considerare la sofistica una scuola o un indirizzo filosofico unitario e compatto; infatti si tratta per lo più di un movimento, di un indirizzo generale, che i singoli autori sviluppano poi in maniera autonoma, alimentando divergenze anche significative su questioni importanti. Detto ciò, si possono comunque individuare alcuni denominatori comuni, che sembrano applicabili a quasi tutti i sofisti.

Domande da interrogazione

  1. Chi erano i sofisti e quale ruolo svolgevano nella società ateniese?
  2. I sofisti erano professionisti della cultura che insegnavano l'arte della persuasione nelle assemblee e nei tribunali ateniesi, offrendo le loro competenze linguistiche e comportamentali in cambio di denaro, principalmente ai giovani delle famiglie più ricche.

  3. Qual era la principale abilità che i sofisti si vantavano di possedere?
  4. I sofisti si vantavano di saper "rendere forte un discorso debole", ovvero di argomentare in modo così efficace da trasformare una tesi inizialmente poco appetibile in una tesi attraente, convincendo la maggioranza dei cittadini o dei giudici.

  5. Come viene descritta la sofistica nei dialoghi di Platone?
  6. Nei dialoghi di Platone, i sofisti sono paragonati a personalità mediatiche che dominano la vita culturale ateniese, anche se la sofistica non è considerata una scuola unitaria, ma piuttosto un movimento con divergenze significative tra i suoi esponenti.

Domande e risposte

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