Concetti Chiave
- Aristotele vede la polis come un organismo naturale, derivante dalla naturale socialità dell'uomo, che tende ad aggregarsi in società.
- La formazione della città è il risultato di un processo naturale, che parte dalla famiglia e il villaggio, culminando nella polis, per vivere una vita virtuosa e felice.
- Aristotele propone modelli normativi per la città, flessibili e adattabili alla realtà storica delle poleis elleniche, a differenza del modello ideale di Platone.
- Aristotele studia le diversità delle città greche, cercando una costituzione adatta a migliorare la vita pubblica di ciascuna polis.
- L'obiettivo finale della polis, secondo Aristotele, è permettere ai cittadini di vivere una vita virtuosa e felice, in armonia con le caratteristiche sociali e culturali della comunità.
Indice
La natura sociale dell'uomo secondo Aristotele
La polis è concepita da Aristotele come un organismo naturale, che dipende nel suo costituirsi e nei suoi sviluppi dalla stessa natura umana. Infatti, l'uomo, «animale naturalmente sociale» (zòonphyseipolitik6n), tende per natura ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società, mentre la vita al di fuori del consorzio con i propri simili appartiene agli esseri inferiori (bruti) o superiori (dèi).
Il processo di formazione della polis
La città è vista da Aristotele come il compimento (telos) di un processo che vede l'uomo aggregarsi istintivamente in associazioni via via più ampie: dapprima nella famiglia, quindi nel villaggio (o raggruppamento di nuclei familiari affini), infine, appunto, nella polis, la forma più compiuta di associazione, che permette al cittadino non solo di vivere, ma anche di vivere bene, cioè di condurre una vita virtuosa e felice.
Con questa dottrina, Aristotele si schiera dunque in senso anti convenzionalista a favore delle teorie naturalistiche dello stato.Modelli normativi e flessibilità politica
In campo politico, Aristotele non rinuncia a proporre modelli normativi della polis e a dire come deve essere la città bene ordinata. Ma, coerentemente con l'impostazione naturalistica del suo pensiero, lo fa in modo più flessibile e aderente alla concretezza storica delle poleis elleniche rispetto a Platone, il quale propone invece un modello ideale, cui tutte le città storiche dovrebbero adeguarsi.
Consapevolezza storica e costituzioni
Aristotele, che ha dedicato lunghi studi alle forme politiche assunte dalle città greche nel corso del loro sviluppo storico, è insomma ben consapevole dell'irriducibile differenza che le caratterizza e si preoccupa sia di delineare una costituzione potenzialmente applicabile al maggior numero di città sia di determinare la costituzione migliore per ciascuna singola polis: cioè, quali sono gli equilibri istituzionali più adatti alle sue caratteristiche sociali e culturali, capaci dunque di migliorarne la vita pubblica e di permettere alla comunità cittadina di realizzare il suo fine, che per Aristotele, come dicevamo, è la vita virtuosa (cioè felice) dei cittadini.
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione di Aristotele sulla natura sociale dell'uomo?
- Come si differenzia l'approccio politico di Aristotele rispetto a quello di Platone?
- Qual è l'obiettivo finale della polis secondo Aristotele?
Aristotele vede l'uomo come un "animale naturalmente sociale" che tende ad aggregarsi in società, culminando nella polis, la forma più compiuta di associazione che permette una vita virtuosa e felice.
Aristotele propone modelli normativi della polis più flessibili e aderenti alla concretezza storica delle poleis elleniche, a differenza di Platone che propone un modello ideale cui tutte le città dovrebbero adeguarsi.
L'obiettivo finale della polis, secondo Aristotele, è permettere ai cittadini di vivere una vita virtuosa e felice, attraverso equilibri istituzionali adatti alle caratteristiche sociali e culturali di ciascuna città.