-dille-
Ominide
1 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Aristotele distingue tra scienze teoriche e pratiche, basate rispettivamente su cose necessarie e mutevoli.
  • Le scienze teoriche comprendono metafisica, fisica e matematica, che trattano fenomeni stabili e invariabili.
  • Le scienze pratiche, come l'etica e la politica, riguardano cose probabili e non certe, senza verità assoluta.
  • Aristotele sottolinea l'importanza di fare politica con la consapevolezza dei suoi limiti, evitando il fanatismo.
  • L'etica, secondo Aristotele, è una scienza pratica che permette di discutere e scegliere valori condivisi senza certezza assoluta.

Aristotele, Scienze teoriche e pratiche

Per lui le scienze teoriche erano la metafisica, la fisica e la matematica, che trattano di “cose necessarie” ovvero cose che non possono accadere in modo diverso da come accadono. La fisica tratta di fenomeni naturali, che accadono sempre nello stesso modo, la metafisica tratta di entità metafisiche che sono sempre e comunque stabili e fisse. Con scienze pratiche di intende invece la trattazione di cose mutevoli, che non accadono necessariamente allo stesso modo, scienze che si basano di cose probabili, sono l’etica e la politica, non è infatti possibile stabilire con matematica certezza quale sia la forma di governo migliore.

Ciò non comporta il non fare politica ma farlo con la consapevolezza che non raggiungeremo mai la perfezione, si esclude il fanatismo politico di un gruppo che crede di avere la verità assoluta, come accade ad esempio nelle guerre di religione o nel nazismo. L’etica si presenta come una scienza pratica perché non si stabilisce con matematica certezza, il comportamento migliore per essere felice, virtuoso, ci si può confrontare ed ascoltare sempre però anche in questo caso con la consapevolezza di non poter raggiungere la verità assoluta, è possibile scegliere però un sistema di valori insieme.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community