Concetti Chiave
- Il sillogismo secondo Aristotele è composto da tre proposizioni: due premesse e una conclusione, necessaria dalle premesse stesse.
- Il termine medio è centrale nel sillogismo: presente nelle premesse e scompare nella conclusione, determinando la figura del sillogismo.
- Aristotele distingue tra sillogismi dimostrativi basati su premesse vere e dialettici basati su premesse probabili.
- La deduzione e l'induzione sono metodi di ragionamento, con Aristotele che privilegia l'induzione, supportata dall'intuizione razionale, per formulare leggi universali.
- Gli assiomi sono principi indimostrabili alla base delle scienze: non contraddizione, identità e terzo escluso, derivanti dall'intuizione razionale.
Indice
Il sillogismo secondo Aristotele
È il ragionamento vero e proprio secondo Aristotele. Per avere un sillogismo bisogna avere delle caratteristiche specifiche/dei parametri. Il sillogismo è un’insieme di proposizioni, in particolare sono tre proposizioni: due premesse e una conclusione (che è necessariamente derivante dalle due premesse). Un’altra caratteristica è che deve esserci un termine medio, cioè l’anima del sillogismo. Il termine medio è presente nelle prime due e scompare nella terza. Esso è infatti incluso nella premessa maggiore e dentro di sé include il termine minore. Il sillogismo è un ragionamento che nella conclusione esplicita un contenuto che è già implicito. Le conclusioni sono necessarie una volta poste le due premesse.
Le figure del sillogismo
A seconda della posizione del termine medio nelle due premesse, si ha una figura specifica nel sillogismo. Nella prima figura il termine medio è soggetto nella premessa maggiore e predicato nella premessa minore (preferita e più usata da Aristotele). Nella seconda figura il termine medio è predicato di entrambe le premesse. Nella terza figura il termina medio è soggetto in entrambe le premesse. Per ognuna delle premesse ci sono 4 opzioni. Non tutte le forme di sillogismi sono valide e funzionanti, ma esse sono solo 14 (ricavabili i nomi dalle lettere). Si può avere un sillogismo valido internamente e coerente ma falso, perché nulla vieta di porre premesse false da cui derivano conclusioni falsi. La validità interna del sillogismo la troviamo negli analitici primi (analisi dal punto di vista formale), mentre negli analitici secondi si verifica la verità delle premesse e delle conclusioni (si occupa anche di confermare se una premessa è vera). Vuole capire come andare a trovare delle premesse vere, infatti Aristotele sta cercando di capire la realtà.
A seconda delle combinazioni delle proposizioni ci sono i modi.
Premesse vere e principi scientifici
Le premesse vere sono dette anche premesse prime, ed esse sono i principi a base delle scienze. Ogni scienza ha un principio che si ricava dalla definizione dell’oggetto di studio di ogni disciplina. Questa definizione si pratica predicando il genere prossimo e la differenza specifica di un termine/concetto. Per Aristotele le premesse vere coincidono con i principi delle scienze.
Definizione: essenza dell’oggetto di studio di una disciplina. Per crearla Aristotele parla di attribuire ad un concetto un genere prossimo e una differenza specifica.
Le premesse vere sono quelle che non devono essere dimostrate da nient’altro, ossia sono i principi dell scienze
Deduzione e induzione in Aristotele
Deduzione: da una condizione generale/universale derivo un’affermazione specifica/particolare
Induzione: da un caso particolare provo a ricavare una legge valida per tutti
Per Aristotele la deduzione non è valida e non lo soddisfa mentre l’induzione è universale per lo più (perché con i nostri sensi non possiamo cogliere tutti i particolari dei corpi), ossia un universale difettosa.
Principi primi e assiomi
Aristotele risolve la faccenda inventandosi una facoltà dell’intellezione dell’essere umano, ovvero un’intuizione razionale per cui formulo una legge universale. Partendo dall’esperienza si arriva a un’induzione, al quale si aggiunge l’induzione razionale (base/presupposto per l’intuizione razionale). Successivamente ricavo i principi primi, ossia gli assiomi o i principi alla base di tutte le scienze, ossia sono comuni e sono i principi dei principi primi e dunque non vanno dimostrati. Gli assiomi sono ricavabili dall’intuizione razionale e per Aristotele gli assiomi sono tre. Il primo è il principio di non contraddizione, dal quale anche gli altri due si ricavano. Questo principio dice che una cosa è impossibile che sia e non sia nello stesso momento. Il secondo principio è quello d’identità che dice che ogni cosa è identica a sé stessa e il terzo è quello del terzo escluso, che dice che tra A e B non c’è nient’altro in mezzo. L’ultimo si rifa ai primi due.
Dialettica e retorica
Se il sillogismo dimostrativo parte da premesse vere, la dialettica (detto anche sillogismo dialettico) parte da premesse probabili che non sono assolutamente vere e non necessarie ma bensì probabili. Per Platone la dialettica era la scienza delle idee, ossia la filosofia stessa, mentre per Aristotele la dialettica è un ragionamento debole perché si basa su premesse probabili.
La retorica era l’arte inventata dai sofisti e per loro era un modo di fare filosofia, mentre per Platone era la menzogna ma Aristotele invece si pone in una via di mezzo tra i due. Aristotele afferma che è un’arte volta alla persuasione dell’interlocutore. C’è un elemento emotivo, oltre al ragionamento, ma non la svaluta completamente perché la commentazione e comunicazione sono collegate alla natura umana (afferma che si presta molto bene alle questioni politiche).
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura di un sillogismo secondo Aristotele?
- Qual è la differenza tra deduzione e induzione per Aristotele?
- Quali sono i principi primi secondo Aristotele?
- Come Aristotele vede la dialettica rispetto alla retorica?
- Qual è il ruolo del termine medio nel sillogismo?
Un sillogismo è composto da tre proposizioni: due premesse e una conclusione, con un termine medio che appare nelle prime due proposizioni e scompare nella terza.
La deduzione parte da una condizione generale per arrivare a un'affermazione specifica, mentre l'induzione parte da un caso particolare per ricavare una legge universale, anche se difettosa.
I principi primi sono assiomi non dimostrabili, tra cui il principio di non contraddizione, il principio d'identità e il principio del terzo escluso.
Aristotele considera la dialettica un ragionamento debole basato su premesse probabili, mentre la retorica è un'arte di persuasione che include elementi emotivi e si presta bene alle questioni politiche.
Il termine medio è l'anima del sillogismo, presente nelle prime due premesse e assente nella conclusione, determinando la figura del sillogismo.