Concetti Chiave
- Aristotele identifica quattro modi in cui un predicato può appartenere a un soggetto: definizione, genere, proprietà e accidente.
- La definizione combina genere prossimo e differenza specifica per caratterizzare un soggetto all'interno di un genere.
- La proprietà attribuisce al soggetto una caratteristica non essenziale ma necessariamente connessa alla sua essenza.
- Gli accidenti sono attributi non necessari che possono o non possono appartenere al soggetto.
- I dieci predicamenti di Aristotele - sostanza, quantità, qualità, relazione, luogo, tempo, giacere, avere, agire e patire - rappresentano modi distinti di essere, con la sostanza che gode di indipendenza rispetto agli altri.
Aristotele nel suo scritto Categorie, oltre ad individuare i termini ultimi del nostro pensiero, si impegna ad individuare le caratteristiche fondamentali della predicazione come attribuzione di una proprietà ad una cosa. Arriva a sostenere che un predicato può appartenere ad un soggetto in uno di questi quattro modi, chiamati predicabili: definizione, genere, proprietà, accidente. La definizione è formata da due elementi: il genere prossimo e la differenza specifica, come caratterizzazione del soggetto all’interno del genere.
Per quanto riguarda quest’ultimo, posso attribuire al soggetto un suo genere e anche avere una gerarchia di generi sempre più estesa. La proprietà consiste nell’attribuire una caratteristica non essenziale al soggetto, un aspetto della sua essenza, che pur non essendo la definizione è qualcosa che è necessariamente connesso al soggetto. L’accidente invece è un attributo che rivela aspetti non necessari del soggetto, inessenziali, è una proprietà che può appartenere come no al soggetto.I dieci predicamenti di Aristotele
Aristotele arriva a sostenere che i quattro predicabili devono ricadere in uno di dieci casi generalissimi, chiamati predicamenti, ossia dieci modi in cui si può dire qualcosa di qualcos’altro. Le varie caratteristiche che possono essere attribuite alle cose non possono confluire in una categoria superiore a questi predicamenti se non dicendo che sono aspetti diversi dell’essere. Questi dieci predicamenti rappresentano i dieci generi sommi che sono espressione dei vari modi di essere. Sono: la sostanza, la quantità, la qualità, la relazione, il luogo, il tempo, il giacere, l’avere, l’agire e il patire. Questi predicamenti si escludono l’un l’altro. Aristotele osserva che le dieci categorie non sono sullo stesso piano, poiché quella di sostanza gode di indipendenza, in quanto può esistere senza le altre ma non è vero il contrario. La sostanza prima è sempre soggetto e mai predicato, non può venire predicata delle altre, mentre queste sono predicate di questa. Vi sono poi sostanze seconde che derivano da quelle prime e possono essere predicato, ma solo di sostanze prime.
Domande da interrogazione
- Quali sono i quattro modi in cui un predicato può appartenere a un soggetto secondo Aristotele?
- Cosa distingue la sostanza dalle altre categorie nei predicamenti di Aristotele?
- Qual è la differenza tra sostanze prime e sostanze seconde?
Secondo Aristotele, un predicato può appartenere a un soggetto attraverso definizione, genere, proprietà e accidente.
La sostanza è indipendente e può esistere senza le altre categorie, mentre le altre categorie non possono esistere senza la sostanza.
Le sostanze prime sono sempre soggetto e mai predicato, mentre le sostanze seconde derivano dalle prime e possono essere predicate, ma solo di sostanze prime.