Concetti Chiave
- Aristotele identifica il bene supremo come il fine ultimo di tutte le azioni, rappresentato dalla felicità, intesa come pieno appagamento dell'essere.
- La felicità non è un bene intermedio ma l'obiettivo finale, dinamico e continuo, che non si esaurisce nel soddisfare desideri momentanei.
- Per l'uomo, la felicità si realizza attraverso l'attuazione della propria natura razionale, non meramente attraverso il piacere.
- La piena felicità si ottiene con l'uso della ragione, sia per la conoscenza tramite virtù dianoetiche che per il controllo delle passioni tramite virtù etiche.
- Le virtù dianoetiche e etiche sono entrambe essenziali per raggiungere la completa felicità, orientando le scelte razionali e soddisfacendo gli appetiti.
Indice
Il concetto di bene secondo Aristotele
La felicità come fine ultimo
Perciò quello che sembra riassumere tutti i beni, ossia il bene finale a cui tutto tende e per il quale tutte le azioni vengono fatte, è la felicità, cioè il pieno appagamento del proprio essere e della propria natura. Questo stato di benessere ultimo che ricerchiamo non è scelto in vista di qualche altra cosa, ma è il fine ultimo ed è dinamico e non statico, poiché non è visto come un appagamento dei desideri, ma come una continua realizzazione della propria essenza.
La virtù come mezzo per la felicità
Il mezzo per conseguire la felicità è la virtù.
La felicità e l'attività razionale
Nello specifico per l’uomo, in quanto animale razionale, la felicità consiste nell’attuare pienamente l’attività razionale, perciò non sarà appagato pienamente con l’attuazione del piacere, poiché questo accompagna la felicità, ma non è la felicità ultima, che invece sarà l’attuare la propria natura e quindi l’uso della ragione.
L'uso della ragione e le virtù
Poiché la ragione serve sia per conoscere che per controllare le altre funzionalità dell’anima, la felicità piena sarà l’uso della ragione a fini conoscitivi, attraverso le virtù dianoetiche, mentre l’uso della ragione nel condurre l’uomo alle scelte più razionali verso la soddisfazione piena dei propri appetiti sarà dovuta alle virtù etiche, anche se sono indispensabili entrambi per la completa felicità.
Domande da interrogazione
- Qual è il concetto di bene secondo Aristotele?
- Come si raggiunge la felicità secondo Aristotele?
- Qual è il ruolo della ragione nella felicità?
Per Aristotele, il fine di ogni azione è il conseguimento di un bene, distinguendo tra beni intermedi e il bene supremo, che è un fine in se stesso.
La felicità si raggiunge attraverso la virtù, che è il mezzo per conseguire il pieno appagamento del proprio essere e della propria natura.
La felicità consiste nell'attuare pienamente l'attività razionale, utilizzando la ragione sia per fini conoscitivi attraverso le virtù dianoetiche, sia per condurre scelte razionali con le virtù etiche.