Concetti Chiave
- Aristotele è stato il primo a includere il tatto nella lista dei sensi, contribuendo al canone epistemologico umano.
- Nel "De Anima", Aristotele ha filosoficamente definito i 5 sensi, fondando il confine tra estesico ed estetico.
- L'opera esplora l'anima come principio di vita nelle specie, unendo aspetti biologici e cognitivi.
- Aristotele ha riunito funzioni biologiche e cognitive dell'anima, precedentemente considerate separate.
- Il "De Anima" è cruciale per l'emergere del tatto nel contesto dell'apparato fisico e psichico umano.
Aristotele e il canone epistemologico
Aristotele è stato considerato per diversi secoli il filosofo per antonomasia e ha anche fissato il canone epistemologico relativo al sensorio umano, canone valido per 2.000 anni e con questo potente lavoro intellettuale è stato il primo a occuparsi delle percezioni tattili: ciò che ha fatto è stato sostanzialmente aggiungere il tatto a una lista di sensi che si era già configurata nella tradizione che l’aveva preceduto. Aristotele inaugurò i lavori di fondazione al confine tra l’estesico e l’estetico e lo fece per la precisione, inventando filosoficamente i 5 sensi nell’insieme argomentativo in “De Anima”. In quest’opera svolge coerentemente per il proposito di dimostrare che la psyche, ovvero l’anima, sia il principio interno di vita degli esseri che ne sono dotati, costituendone perciò la physis (natura), va sottolineato che l’anima è il principio nelle diverse specie, è un’anima che ne costituisce la vita sia in senso biologico che cognitivo.
La novità della psyche aristotelica
A questo proposito si evidenzia la potente novità di Aristotele che prosegue un programma di riunificazioni di due direzioni che precedentemente erano separate, fino a lui infatti la funzione biologica e cognitiva dell’anima hanno costituito due tematiche separate o comunque non adeguatamente spiegate nella loro convergenza. La nozione aristotelica di psyche (psiche) comprende invece anche ciò che noi chiameremmo mente, con attenzione però perché la nozione moderna di mente si inserisce in un paradigma di ascendenza cartesiana centrato sulla dualità tra fisico e mentale. Se un’archeologia filosofica del sensorio umano è ipotizzabile, certamente il “De anima” aristotelico è il luogo decisivo per l’emergenza primaria del tatto entro la funzionalità complessiva dell’apparato fisico e psichico.