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Concetti Chiave

  • Aristotele concepisce la polis come un organismo, paragonando le costituzioni alle specie naturali per comprendere le diverse classi sociali che compongono le città.
  • Critica le classificazioni basate su criteri quantitativi, proponendo invece una tipologia qualitativa che considera quale gruppo sociale, ricchi o poveri, domina la politica.
  • Le costituzioni perfette, come monarchia, aristocrazia e politéia, perseguono il bene comune e sono paragonate a organismi maturi con caratteristiche ben sviluppate.
  • Le costituzioni devianti, quali tirannide, oligarchia e democrazia, non realizzano il bene comune e somigliano a organismi menomati, poiché perseguono interessi di parte.
  • La politéia è considerata la costituzione più perfetta, poiché mescola aspetti aristocratici e democratici, favorendo l'equilibrio grazie alla presenza di una classe media forte.

Indice

  1. La polis come organismo
  2. Tipologia qualitativa delle costituzioni
  3. Costituzioni perfette e devianti
  4. La politéia e l'equilibrio sociale

La polis come organismo

Poiché la polis è concepita da Aristotele come un organismo, anche le diverse costituzioni vengono studiate in analogia alle specie naturali: come le classificazioni zoologiche distinguono le specie animali in rapporto alle parti o organi (sensori, motori ecc.), così le classificazioni politiche devono prendere in considerazione le diverse parti o classi dalle quali le città sono composte.

Tipologia qualitativa delle costituzioni

Aristotele giudica per questa ragione insufficienti le classificazioni che, come quella di Platone, si fondano su un semplice criterio quantitativo (governo dei più, o dei pochi, o di uno solo) ed elabora una tipologia qualitativa, utilizzando come criterio il gruppo sociale, ricchi o poveri, che domina la vita politica. Una città in cui i poveri siano esclusi dalle magistrature e i ricchi detengano tutto il potere sarà dunque oligarchica e non democratica, anche se i ricchi costituiscono la maggioranza numerica dei cittadini.

Costituzioni perfette e devianti

Aristotele distingue tra costituzioni perfette e costituzioni devianti. Le costituzioni perfette sono rispettivamente la monarchia, o governo illuminata di un solo uomo; l'aristocrazia, o governo dei migliori; la politéia, una costituzione mista Tali costituzioni realizzano, sia pure in modi diversi, la finalità propria di ogni ordinamento politico, cioè il bene comune. Esse equivalgono, nel mondo dei viventi, agli organismi che, giunti alla maturità, presentano ben sviluppate tutte le caratteristiche morfologiche e funzionali della specie di appartenenza.

Le costituzioni devianti, all'opposto, non attuano il fine del bene comune, perché in esse il governo non persegue i vantaggi della comunità, ma interessi di parte. Sono devianti la tirannide, che persegue l'interesse esclusivo del monarca; l'oligarchia, che persegue l'interesse dei ricchi; la democrazia, che ha di mira l'esclusivo interesse della parte povera della cittadinanza, a scapito delle altre componenti. Le costituzioni devianti sono analoghe a organismi menomati, in cui le potenzialità della specie si attuano solo parzialmente.

La politéia e l'equilibrio sociale

Tra le costituzioni perfette, la più idonea al conseguimento del bene comune è la politéia, che è una costituzione mista in cui l'aspetto aristocratico è mescolato con quello democratico. Nella politéia si realizza così una condizione di equilibrio (o di giusto mezzo) tra le classi dei ricchi e dei poveri. Questo equilibrio, difficile a realizzarsi per il prevalere di volta in volta degli interessi di una delle due

classi opposte, è favorito, dal punto di vista sociale, dalla presenza maggioritaria della classe media (mesoi), cioè i piccoli e medi proprietari terrieri. Quanto più estesa è infatti l'area sociale intermedia, costituita di cittadini garantiti nel proprio benessere ma, per la modestia dei possedimenti, incapaci di suscitare l'invidia dei poveri, tanto più ridotta è l'influenza squilibrante degli interessi contrapposti dei molto poveri e dei molto ricchi e tanto più forte è l'uguaglianza, e quindi la solidarietà, tra i componenti della città.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il criterio principale utilizzato da Aristotele per classificare le costituzioni?
  2. Aristotele utilizza un criterio qualitativo basato sul gruppo sociale dominante, come i ricchi o i poveri, piuttosto che un semplice criterio quantitativo.

  3. Come distingue Aristotele tra costituzioni perfette e costituzioni devianti?
  4. Le costituzioni perfette perseguono il bene comune, mentre le costituzioni devianti perseguono interessi di parte, non attuando il fine del bene comune.

  5. Quali sono le caratteristiche della politéia secondo Aristotele?
  6. La politéia è una costituzione mista che combina elementi aristocratici e democratici, favorendo l'equilibrio tra le classi sociali grazie alla presenza della classe media.

  7. Perché la politéia è considerata la costituzione più perfetta?
  8. La politéia è considerata la più perfetta perché realizza un equilibrio tra ricchi e poveri, riducendo l'influenza degli interessi contrapposti e promuovendo uguaglianza e solidarietà.

Domande e risposte

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