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Concetti Chiave

  • Aristotele distingue il suo pensiero da Platone considerando le sostanze prime, gli individui concreti, come pienamente esistenti, contrariamente alle idee astratte di Platone.
  • Le sostanze seconde, secondo Aristotele, sono predicati che esprimono la natura di un soggetto, mentre le sostanze prime sono i soggetti stessi.
  • Aristotele assegna alle sostanze prime il ruolo di sostrato degli accidenti, le categorie dipendenti come qualità o quantità.
  • Gli accidenti sono proprietà che esistono solo in relazione a una sostanza, come il colore bianco che esiste come proprietà di una sostanza.
  • La centralità ontologica delle sostanze prime è riflessa anche nella loro funzione linguistica come soggetti, cui i predicati attribuiscono proprietà.

Indice

  1. La dottrina della sostanza prima
  2. Il ruolo delle sostanze seconde
  3. Importanza delle categorie
  4. Rapporto tra sostanza e accidenti

La dottrina della sostanza prima

La dottrina della sostanza prima, che fa del concreto individuo la sostanza nel senso più proprio (o primo, appunto), rappresenta uno dei tratti del pensiero di Aristotele che più marcatamente lo distingue da Platone e, in particolare, dalla teoria delle idee. Secondo Platone, infatti, esistono in senso proprio solo le idee astratte (corrispondenti alle sostanze seconde di Aristotele); per lui, le cose concrete che incontriamo nell'esperienza sensibile — per Aristotele sostanze prime, pienamente esistenti — hanno minore spessore ontologico, in quanto copie delle idee.

Il ruolo delle sostanze seconde

Sul piano linguistico, le sostanze seconde sono predicati, che esprimono la natura o l'essenza di un soggetto appartenente alla categoria di sostanza: esse rendono esplicito, come dice Aristotele, il "che cos'è" di tale sostanza. Secondo la dottrina delle categorie, le sostanze prime non sono mai predicati, piuttosto sono solo i soggetti di cui le sostanze seconde esprimono, come predicati, la natura o l'essenza o il "che cos'è" (Socrate è un uomo). Quanto alle sostanze seconde, esse possono fungere sia da soggetto (l'uomo è un animale), sia da predicato (l'uomo è un animale).

Importanza delle categorie

Come abbiamo già anticipato la sostanza è, per Aristotele la più importante delle categorie. Infatti gli enti che appartengono alle rimanenti categorie (quantità, qualità, relazione, ecc.) non hanno sussistenza autonoma, ma dipendono dalle sostanze; in altre parole, le sostanze rappresentano il sostrato cui ineriscono le altre categorie, il sostegno che le sorregge. Per questo, le rimanenti categorie vengono complessivamente definite accidenti (letteralmente "ciò che accade alla sostanza"). Per esempio, l'essere bianco (qualità, accidente) è sempre la proprietà di una sostanza: di un uomo, di un gatto. Il bianco non potrebbe esistere se non come proprietà di una sostanza.

Rapporto tra sostanza e accidenti

Il rapporto che si istituisce, sul piano ontologico, tra la sostanza-sostrato e gli accidenti ha un corrispettivo sul piano linguistico: le sostanze, in particolare le sostanze prime, rappresentano infatti i soggetti, di cui i predicati appartenenti alle rimanenti categorie esprimono certe proprietà (qualità, dimensioni, collocazione ecc.). Alla centralità ontologica della sostanza corrisponde la funzione centrale del soggetto nella proposizione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra la teoria delle idee di Platone e la dottrina della sostanza di Aristotele?
  2. La differenza principale è che Platone considera le idee astratte come le uniche esistenze reali, mentre Aristotele attribuisce la realtà più propria alle sostanze prime, cioè agli individui concreti.

  3. Come si relazionano le sostanze prime e seconde secondo Aristotele?
  4. Le sostanze prime sono i soggetti concreti, mentre le sostanze seconde sono predicati che esprimono la natura o l'essenza di questi soggetti, definendo il "che cos'è" della sostanza.

  5. Qual è il ruolo della sostanza rispetto agli accidenti secondo Aristotele?
  6. La sostanza funge da sostrato per gli accidenti, che non hanno esistenza autonoma e dipendono dalla sostanza per esistere, come il bianco che esiste solo come proprietà di una sostanza.

Domande e risposte

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