Concetti Chiave
- Aristotele, nato a Stagira nel 350 a.C., fu un allievo prediletto di Platone e studiò all'Accademia di Atene per circa 20 anni.
- Nel 343 a.C., fu chiamato da Filippo II di Macedonia per educare il giovane Alessandro Magno e approfondire le sue conoscenze scientifiche.
- Nel 335 a.C., fondò il Liceo ad Atene, dove insegnò varie discipline, con un focus particolare sulla logica e il ragionamento corretto.
- Dopo la morte di Alessandro Magno, lasciò Atene a causa di accuse politiche e si trasferì a Calcide, dove morì nel 322 a.C.
- Aristotele viene ricordato per aver fondato la scienza basata sul ragionamento, distinguendo gli animali in categorie ancora usate oggi, come vertebrati e invertebrati.
L'inizio del percorso di Aristotele
Nato a Stagira, in Tracia nel 350 a.C., all’età di 17 anni, Aristotele lasciò la sua città natale per recarsi ad Atene, dove iniziò a frequentare l’ Accademia, cioè la scuola del filosofo Platone In breve tempo, per la vivacità della sua intelligenza diventò il discepolo prediletto del grande filoso greco. Sembra che egli abbia frequentato tale scuola per circa 20 anni anche se nel frattempo, cominciò a scrivere una serie di opere che gli valsero la fama di grande pensatore. Infatti, alla morte di Platone, avvenuta nel 347 a.C., Aristotele era già molto conosciuto in tutta la Grecia. Fu così che Filippo II, re di Macedonia, nel 343 a.C. lo chiamò alla sua corte per affidargli l’educazione del proprio figlio (il futuro Alessandro Magno) Aristotele rimase alla corte macedone per quattro anni durante i quali egli ebbe l’occasione di approfondire le sue conoscenze scientifiche.
Fondazione del Liceo
Nel 335 a.C., Aristotele tornò ad Atene dove decise di fondare una scuola. Poiché essa venne aperta in alcuni locali dedicati a Apollo Licii, la scuola fu chiamata Liceo. Ai numerosi studenti che frequentavano le sue lezioni, egli insegnò la fisica, la geometria, la botanica, l’astronomia, la zoologia e la politica. Ma soprattutto egli apprese loro la logica, cioè l’arte di ragionare correttamente per scoprire la verità di quanto ci circonda. Grazie al sostegno di Alessandro Magno, Aristotele riusci a costituire una ricca biblioteca e ad acquisire tutti gli strumenti necessari per le sue ricerche scientifiche.
L'eredità di Aristotele
Alle morte di Alessandro Magno, avvenuta nell’anno 323 a.C., Aristotele fu costretto ad abbandonare Atene perché fu accusato di sostenere il governo dispotico di Alessandro. Si stabilì nell’Eubea, a Calcide, sperando di poter riprendere la sua attività di insegnamento e di studio. Purtroppo morì l’anno dopo, nel 322 a.C, quando aveva soltanto 62 anni.
Alcuni scrittori antichi attribuiscono ad Aristotele circa un migliaio di opere, ma ai moderni ne sono giunte solo 467 di cui alcune incomplete. Prima di lui, qualora non si riuscisse a spiegare un fenomeno naturale, si credeva che intervenisse una forza divina; invece, Aristotele, da fondatore della scienza, dimostro che solo con il ragionamento si possono spiegare tutte le cose. Anche se alcune sue osservazioni per noi risultano inaccettabili in quanto fondate solo sulla “logica”, senza mai sperimentare, altre sue teorie restano valide. Fra queste abbiamo la suddivisione degli animali in due categorie che, grosso modo, corrispondono a quelle moderne dei vertebrati e degli invertebrati.
Dante Alighieri lo definì come il maestro di coloro che sanno.
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo principale di Aristotele alla filosofia e alla scienza?
- Quali materie insegnava Aristotele nel Liceo di Atene?
- Perché Aristotele fu costretto a lasciare Atene dopo la morte di Alessandro Magno?
- Quante opere di Aristotele sono giunte fino a noi e qual è la loro importanza?
Aristotele è considerato il fondatore della scienza, dimostrando che il ragionamento può spiegare i fenomeni naturali, superando l'idea di interventi divini.
Aristotele insegnava fisica, geometria, botanica, astronomia, zoologia, politica e soprattutto logica, l'arte di ragionare correttamente.
Aristotele fu accusato di sostenere il governo dispotico di Alessandro Magno e per questo dovette abbandonare Atene.
Sono giunte 467 opere, alcune incomplete, che testimoniano il suo vasto contributo alla filosofia e alla scienza, nonostante alcune teorie siano oggi considerate superate.