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Concetti Chiave

  • Aristotele definisce l'anima come la forma e l'atto di un corpo dotato di organi, essenziale per la vita degli organismi viventi.
  • Anima e corpo formano un'unità inscindibile, senza la quale non può esistere vita; l'anima non può sopravvivere separata dal corpo.
  • L'anima non esiste in generale, ma si manifesta attraverso specifiche facoltà che determinano le funzioni caratteristiche di ogni organismo.
  • Le tre principali facoltà dell'anima secondo Aristotele sono: nutritiva (e riproduttiva), sensitiva e razionale.
  • La dottrina delle facoltà dell'anima di Aristotele è fondamentale per la sua gnoseologia e la concezione etica di felicità e virtù umana.

Indice

  1. Il principio vitale secondo Aristotele
  2. L'unità di anima e corpo
  3. Le facoltà dell'anima

Il principio vitale secondo Aristotele

Aristotele individua il principio vitale e la forma di ogni organismo nell'anima (psyché).La definizione più generale di anima, per tutti gli organismi e animali, del corpo di «forma (èidos) o atto (entelécheia) di un corpo dotato di organi».

L'unità di anima e corpo

Il corpo, nell'organismo vivente, rappresenta la materia e la potenza: il corpo dotato di organi non è un organismo che vive se non in quanto informato dall'anima, se non in quanto le sue potenzialità siano attuate nella vita effettiva. Se non ci può essere un organismo vivente senz'anima, Aristotele esclude parimenti che l'anima possa esistere separata dal corpo, di cui essa è la forma e la vita, e soppravvivergli. Anima e corpo costituiscono l'unità inscindibile dell'organismo vivente.

La definizione generale di anima, come forma e atto di un corpo organico, se è utile per comprendere il rapporto che sussiste tra anima e corpo, non corrisponde tuttavia ad alcunché di effettivamente e realmente esistente. Per Aristotele, infatti, non esiste l'anima in genere, ma esistono solo specifiche facoltà dell'anima, le quali presiedono alle diverse funzioni che caratterizzano ciascun tipo di organismo, distinguendolo dagli altri viventi.

Le facoltà dell'anima

Aristotele individua le seguenti facoltà dell'anima: La facoltà nutritiva (e riproduttiva) è propria di tutti i viventi. Tutti i viventi, infatti, sono in grado di nutrirsi e di riprodursi. In queste funzioni, proprie della facoltà nutritiva, si esaurisce la vita dei vegetali. Gli organismi superiori sono dotati anche di sensi più o meno sviluppati, propri della facoltà sensitiva responsabile, appunto, dell'attività sensoriale. L'uomo detiene in esclusiva la facoltà razionale. Ogni facoltà è in grado di svolgere le funzioni proprie di quelle inferiori. L'uomo, dotato della facoltà razionale, di-spone conseguentemente delle funzioni proprie delle facoltà nutritiva e sensitiva; gli altri animali dispongono anche delle funzioni dell'anima nutritiva. Sulla dottrina delle facoltà dell'anima si basano sia la gnoseologia aristotelica sia, in campo etico, la concezione della felicità umana e della virtù.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'anima secondo Aristotele?
  2. Aristotele considera l'anima come il principio vitale e la forma di ogni organismo, definendola come la "forma o atto di un corpo dotato di organi". L'anima e il corpo formano un'unità inscindibile nell'organismo vivente.

  3. Quali sono le facoltà dell'anima identificate da Aristotele?
  4. Aristotele individua tre facoltà dell'anima: nutritiva, sensitiva e razionale. La facoltà nutritiva è comune a tutti i viventi, la sensitiva è presente negli organismi superiori, mentre la facoltà razionale è esclusiva dell'uomo.

  5. Come si relazionano le facoltà dell'anima con la concezione aristotelica della felicità e della virtù?
  6. La dottrina delle facoltà dell'anima è alla base della gnoseologia aristotelica e della concezione etica della felicità umana e della virtù, poiché ogni facoltà svolge funzioni specifiche che contribuiscono alla realizzazione dell'essere umano.

Domande e risposte

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