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Concetti Chiave

  • Anassimandro, noto cartografo e geografo, esplora nell'opera 'Sulla Natura' l'arché, il principio originario di tutto.
  • Rifiuta i quattro elementi come arché e introduce il concetto di 'àpeiron', un principio indefinito e illimitato.
  • Descrive un'iniziale armonia infinita da cui si separano i contrari, creando un ciclo di stagioni e tempo.
  • Anassimene media tra Talete e Anassimandro, individuando l'arché nell'aria, elemento fisico e infinito.
  • L'aria, definita 'pneuma', è un organismo vivente che dà vita attraverso processi di condensazione e rarefazione.

610 – 547 a.C. , Mileto

Conosciuto in precedenza come cartografo e geografo, ci giunge solo un frammento della sua unica opera ‘Sulla Natura’ che tratta dell’arché della natura.

Indice

  1. Osservazioni sugli elementi
  2. Il concetto di àpeiron
  3. La mediazione di Anassimene

Osservazioni sugli elementi

Osservazione:

Anassimandro osserva i 4 elementi (aria, fuoco, terra ed acqua) e secondo lui nessuno di questi è un principio di tutto. In particolare si concentra sull’arché di Talete, l’acqua, e la individua come qualcosa di fondamentale e finita. Deduce perciò che l’acqua non può essere un arché perché è un elemento determinato. Per Anassimandro il principio di tutto deve essere necessariamente qualcosa di indeterminato e indefinito (che non ha limiti): individua il suo arché nell’ ‘àpeiron’ (à [privativa] = senza, ‘peiron’ = limiti, dunque senza limiti).

Il concetto di àpeiron

All’inizio di tutto c’è l’infinito, c’è un’armonia dove non esiste il tempo. Questo infinito gira e ad un certo punto, nel mezzo di questo movimento, iniziano a staccarsi i contrari. Si staccano il caldo e il freddo creando così le stagioni (l’alternarsi delle stagioni vuol dire che un contrario ha avuto la meglio sull’altro).

I contrari iniziano ad entrare in relazione, iniziando una ‘lotta’ tra questi. In questo conflitto deve esserci sopraffazione per creare un equilibrio che è il tempo. Con la morte finisce l’ingiustizia, questa lotta e si ristabilisce l’ordine, l’armonia ossia l’àpeiron.

La mediazione di Anassimene

Con Anassimene ci troviamo di fronte alla mediazione tra il pensiero di Talete e Anassimandro. Per lui l’arché di Talete è limitato mentre quello di Anassimandro troppo fantasioso.

Lui cerca qualcosa sensibile e infinito come elemento fisico e infinito (fisico come l’acqua per Talete e infinito come l’àpeiron di Anassimandro) e trova l’arché nell’aria.

L’aria è un respiro che ‘fa nascere’ e differenzia:

- ‘pneuma’ : l’aria è un grande organismo vivente che sorregge i corpi esistenti e abbraccia tutto il mondo, dà vita a viventi e non viventi.

- Condensazione e rarefazione: come ‘eventi’ che avvengono nell’aria e originano altri eventi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'arché secondo Anassimandro e come lo descrive?
  2. Anassimandro identifica l'arché come l'‘àpeiron’, un principio indeterminato e infinito, senza limiti, da cui tutto ha origine.

  3. Come Anassimene media tra le idee di Talete e Anassimandro riguardo all'arché?
  4. Anassimene considera l'aria come l'arché, un elemento fisico e infinito, che unisce la concretezza dell'acqua di Talete e l'infinità dell'àpeiron di Anassimandro.

  5. Qual è il ruolo dei contrari nel pensiero di Anassimandro?
  6. I contrari, come caldo e freddo, si separano dall'infinito e interagiscono in una lotta che crea equilibrio e tempo, ristabilendo l'armonia dell'àpeiron con la morte.

Domande e risposte

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