Concetti Chiave
- Gli infortuni sul lavoro sono riconosciuti e tutelati per legge a livello globale, soggetti ad assicurazione obbligatoria in Italia tramite l'INAIL.
- In Italia, le norme sugli infortuni sul lavoro si applicano a tutti i lavoratori subordinati, inclusi apprendisti e studenti di istituti tecnici.
- Gli infortuni extra-lavorativi avvengono fuori dall'ambiente lavorativo, come a casa o durante attività ricreative, e sono in crescita con la meccanizzazione della vita.
- Gli infortuni stradali sono un flagello sociale in crescita con l'aumento della motorizzazione, colpendo particolarmente i giovani.
- La scuola ha un ruolo cruciale nell'educare i giovani alla sicurezza stradale, per prevenire incidenti che coinvolgono spesso minorenni.
Che cosa sono gli infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul lavoro sono ormai riconosciuti e tutelati per legge in ogni Paese del mondo.Insieme alle malattie professionali, cioè alle malattie strettamente legate ad alcuni lavori (esempio: le intossicazioni da piombo, mercurio, fosforo, cromo, idrocarburi, ossido di carbonio; la sordità da rumori; la cataratta da energie radianti; la silicosi, ecc...), gli infortuni sul lavoro sono soggetti in Italia ad assicurazione sociale obbligatoria presso l'INAIL e vengono indennizzati secondo le norme contenute nella legge 30 giugno 1965, n. 1124. Tali norme si applicano a tutti i lavoratori subordinati, e perciò anche agli apprendisti ed agli allievi degli istituti tecnici e professionali e dei laboratori-scuola nei quali si faccia uso di macchine ed attrezzature meccaniche.
Gli infortuni extra-lavorativi comprendono tutti gli incidenti a persone avvenuti nell’ambiente domestico ed anche durante le passeggiate, gite, vacanze, sport, giochi: le attività che non costituiscono lavoro alle dipendenze di terzi, insomma. Essi sono purtroppo in continuo aumento, a causa della sempre maggiore meccanizzazione] di ogni aspetto della nostra esistenza, e ciascuno di noi è responsabile, più che per gli altri, della loro prevenzione. La sommaria classificazione, con l’indicazione percentuale dei casi mortali, qui riportata può servire più di un lungo discorso a mettere in guardia contro le loro cause.
L'esempio degli infortuni stradali
Gli infortuni stradali rappresentano oggi, e lo saranno ancora più in futuro col sempre maggiore incremento della motorizzazione, un vero flagello sociale, in quanto la strada costituisce l’ambiente più rischioso della nostra epoca. Inoltre è accertato che la percentuale di giovanissimi vittime di incidenti stradali è assai elevata in tutti i Paesi, poiché l’irrequietezza e la naturale indisciplina della loro età sono validi incentivi al verificarsi degli infortuni. Basti pensare che in Italia, nel 1971, il 27% dei morti ed il 32% dei feriti sulla strada è stato costituito da ragazzi al disotto dei 14 anni! La scuola deve quindi impegnarsi anche ad educare i giovani a muoversi con sicurezza per la strada, come essi dovrebbero già saper fare in casa, e come un 'adeguata formazione tecnica insegnerà loro a fare sul lavoro.Domande da interrogazione
- Che cosa sono gli infortuni sul lavoro e come sono regolamentati in Italia?
- Qual è l'importanza della prevenzione degli infortuni extra-lavorativi?
- Perché gli infortuni stradali sono considerati un flagello sociale?
Gli infortuni sul lavoro sono incidenti riconosciuti e tutelati per legge, soggetti ad assicurazione sociale obbligatoria presso l'INAIL in Italia, e indennizzati secondo la legge del 30 giugno 1965, n. 1124. Queste norme si applicano a tutti i lavoratori subordinati, inclusi apprendisti e allievi di istituti tecnici e professionali.
Gli infortuni extra-lavorativi, che avvengono in ambienti non lavorativi come la casa o durante attività ricreative, sono in aumento a causa della meccanizzazione della vita quotidiana. La prevenzione è responsabilità individuale e fondamentale per ridurre tali incidenti.
Gli infortuni stradali sono un flagello sociale a causa dell'alto rischio associato alla strada, con una percentuale elevata di giovani vittime. Nel 1971, in Italia, il 27% dei morti e il 32% dei feriti stradali erano ragazzi sotto i 14 anni, evidenziando la necessità di educare i giovani alla sicurezza stradale.