Concetti Chiave
- Il termine "carta" deriva dal latino "charta" e originariamente indicava il foglio di papiro, utilizzato dal 3000 a.C.
- La pergamena, realizzata dalla pelle di animali come agnelli o vitelli, ha sostituito il papiro ed era usata per i primi libri scritti a mano, i codici.
- L'invenzione della carta è attribuita al ministro cinese Ts'ai Lun nel 105, inizialmente prodotta dalla corteccia di gelso e poi dal bambù.
- La lavorazione della carta fu introdotta in Italia dagli Arabi e si diffuse in Europa da Fabriano verso la fine del XIII secolo.
- Le macchine olandesi, introdotte nel XVII secolo, migliorarono il processo produttivo aumentando la quantità di pasta lavorata.
Storia della carta
Il termine “carta” deriva dal latino “charta”, che indicava il foglio di papiro, già usato nel 3000 a.C. lungo le rive del Nilo, dell’Eufrate e in tutte le regioni mediterranee. Il papiro fu sostituito gradualmente dalla pergamena, fabbricata trattando opportunamente la pelle di alcuni animali (in particolare di agnello o vitello). Il suo nome deriva dalla città di Pergamo in Asia Minore, oggi in Turchia, sede di una importante biblioteca.
La pergamena era un materiale più resistente e maneggevole del papiro e si prestò alla formazione dei primi libri scritti a mano, i codici. L’uso della pergamena continuò in Europa fino al XIV secolo, ma già a partire dall'anno 1000 si affermò gradualmente l’impiego della carta.
Fu la Cina la culla dello sviluppo di questo materiale, la cui l’invenzione è attribuita al ministro Ts'ai Lun nell'anno 105. Fino ad allora in Cina si era scritto su piccole assi di bambù, legate insieme a formare una stuoia, o sulla seta. Il primo procedimento per la produzione della carta usava la corteccia del gelso, poi sostituita dal bambù: la materia prima, raschiata e lavata, veniva cotta con acqua e calce per diverse ore: si otteneva così una pasta che era lavata un’altra volta in acqua e poi battuta per separare bene le fibre. La pasta veniva quindi diluita in un tino, dove si immergeva un setaccio con cui si cercava di trarre un foglio di spessore uniforme. Il foglio era poi pressato, staccato dalla forma e fatto asciugare. In seguito, come materia prima furono usati il lino, la canapa e gli stracci. In Italia la lavorazione della carta fu introdotta dagli Arabi; da Fabriano, ancora oggi sede principale della produzione di carta in Italia, i cartai diffusero quest’arte in tutta Europa verso la fine del XIII secolo.
Verso la fine del XVII secolo comparvero in Olanda le prime macchine, dette appunto olandesi, che sostituirono l’antico metodo di battitura con il metodo di molitura, cioè di macinazione, per mezzo di un cilindro munito di lame metalliche. Con le olandesi si produsse una maggiore quantità di pasta lavorata, pronta per essere trasformata in un foglio di carta.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "carta" e quali materiali sono stati usati prima della sua invenzione?
- Chi è accreditato con l'invenzione della carta e quale fu il primo procedimento di produzione?
- Come si è evoluta la produzione della carta in Europa e quali innovazioni sono state introdotte nel XVII secolo?
Il termine "carta" deriva dal latino "charta", che indicava il foglio di papiro. Prima della carta, si usavano il papiro e la pergamena, quest'ultima fabbricata dalla pelle di animali come agnelli o vitelli.
L'invenzione della carta è attribuita al ministro cinese Ts'ai Lun nell'anno 105. Il primo procedimento usava la corteccia del gelso, che veniva cotta con acqua e calce per ottenere una pasta, poi diluita e trasformata in fogli.
La produzione della carta in Europa fu introdotta dagli Arabi e si diffuse da Fabriano. Nel XVII secolo, in Olanda, furono introdotte le macchine olandesi che sostituirono il metodo di battitura con la molitura, aumentando la produzione di pasta lavorata.