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Concetti Chiave

  • Il meccanismo anaerobico analattacido utilizza la fosfocreatina per produrre energia rapidamente, senza ossigeno e acido lattico, ma è di breve durata, ideale per attività brevi e intense.
  • Il meccanismo anaerobico lattacido subentra quando lo sforzo supera i 10 secondi, utilizzando il glicogeno per generare energia, producendo acido lattico e provocando fatica.
  • Il meccanismo aerobico, adatto a sforzi prolungati, utilizza ossigeno per bruciare glucidi e lipidi, producendo energia senza accumulo di acido lattico.
  • L'attività aerobica dipende dalla disponibilità energetica e dalla capacità del corpo di trasportare e utilizzare ossigeno, migliorabile con l'allenamento di resistenza.
  • Un buon equilibrio tra ossigeno consumato e richiesto durante l'attività fisica previene la produzione di acido lattico, prolungando la capacità di sforzo.

Indice

  1. Meccanismo anaerobico analattacido
  2. Meccanismo anaerobico lattacido
  3. Meccanismo aerobico

Meccanismo anaerobico analattacido

Per produrre energia e riformare ATP dall'ADP, questo meccanismo sfrutta la presenza nelle fibre muscolari di un altro composto contenente fosfato, fosfocreatina (PC), che è un naturale accumulatore di energia. Si attiva in assenza di ossigeno (anaerobico) e senza formazione di acido lattico (alattacido). E' molto potente ed entra in funzione immediatamente, ma data la scarsa quantità di materiale disponibile (ATP) è di breve durata (dai 5 agli 8 secondi); per questo viene utilizzato per attività di scatto, velocità, salto, lancio.

cioè movimenti rapidi e potenti. Dopo uno sforzo intenso lattacido o alattacido subentra la fase di recupero, caratterizzata dal "fiatone". Abbiamo visto che al momento dello sforzo breve viene " sospeso” l'utilizzo di ossigeno (il muscolo lavora sfruttando i meccanismi anaerobici per produrre ATP), cioè si crea un debito di ossigeno che però deve essere subito compensato al termine dello sforzo. Dopo un'attività intensa respirando affannosamente cerchiamo di assumere l'ossigeno di cui i muscoli hanno bisogno.

Meccanismo anaerobico lattacido

Quando lo sforzo si protrae oltre i 10 secondi e il meccanismo anaerobico alattacido non basta più a produrre energia e a riformare ATP, si innesca un secondo meccanismo energetico detto anaerobico lattacido (con formazione di acido lattico). Per ottenere l'energia necessaria per ricaricare ATP, questo meccanismo non utilizza l'ossigenoma i depositi di glicogeno (ottenuti dalla scomposizione di zuccheri assunti con l'alimentazione) presenti nel fegato e nei muscoli. Il glicogeno si combina con l'ADP formando l'ATP. Poiché però il processo avviene in assenza di ossigeno, insieme alla produzione di energia si ha la formazione di acido lattico nei muscoli. Quando l'acido lattico supera una certa quantità. la concentrazione può diventare dolorosa e subentra il fenomeno della fatica. E' un meccanismo di breve durata (1-2 minuti), tipico di discipline come la ginnastica, la corsa e il nuoto (200 e 400 metri) e i giochi sportivi come il calcio, il basket, l'hockey ecc…

Meccanismo aerobico

Quando lo sforzo si protrae da diversi minuti a qualche ora (come accade nelle corse di resistenza, per esempio la maratona) interviene, per la produzione di energia un altro meccanismo, molto più lento a entrare in azione ma che può mantenere il lavoro per lunghissimo tempo: il meccanismo aerobico. Questo meccanismo sfrutta come carburante i glucidi e i lipidi presenti nel muscolo e come carburante l’ossigeno. Quando gli zuccheri (glicogeno) e i grassi presenti nei muscoli vengono a contatto con l’ossigeno trasportato dal sangue, bruciano, producendo l’energia necessaria per trasformare l’ADP in ATP e lasciando come prodotti di rifiuto il diossido di carbonio, espulso con la respirazione e, acqua, espulsa con il sudore. Con questo meccanismo sono prodotte quantità di energia ben più alte rispetto ai precedenti meccanismi.. Con il processo aerobico, a differenza di quanto avviene con gli altri due, non si contrae debito di ossigeno, poiché l’ossigeno consumato è in equilibrio con le richieste organiche. Ci sono tuttavia fattori che limitano l’attività aerobica: la disponibilità delle riserve energetiche di lipidi e glucidi (ecco perché è importantissima la dieta, specie per i fondisti) e le capacità organiche del soggetto (l’attività del sistema cardiorespiratorio, la quantità di capillari muscolari, la capacità dei muscoli di rifornirsi di ossigeno dal sangue). Queste capacità migliorano decisamente grazie alle modificazioni che l’allenamento di endurance (resistenza) produce sul sistema nervoso, muscolare e sull’apparato endocrino. Quanto più un atleta correndo a forte andatura riesce a mantenere l’equilibrio fra l’ossigeno consumato e quello richiesto senza intaccare il meccanismo lattacido (soglia anaerobica), tanto più potrà durare nello sforzo senza produrre acido lattico che lo costringerebbe a rallentare o a fermarsi per la fatica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della fosfocreatina nel meccanismo anaerobico analattacido?
  2. La fosfocreatina funge da accumulatore di energia nelle fibre muscolari, permettendo la riformazione rapida di ATP in assenza di ossigeno e senza produzione di acido lattico, ma è di breve durata.

  3. Come si differenzia il meccanismo anaerobico lattacido da quello analattacido?
  4. Il meccanismo anaerobico lattacido si attiva quando lo sforzo supera i 10 secondi, utilizzando il glicogeno per produrre ATP e generando acido lattico, a differenza del meccanismo analattacido che non produce acido lattico.

  5. Quali sono le conseguenze della produzione di acido lattico nei muscoli?
  6. L'accumulo di acido lattico nei muscoli può causare dolore e affaticamento, limitando la durata dello sforzo fisico.

  7. In che modo il meccanismo aerobico differisce dagli altri due meccanismi energetici?
  8. Il meccanismo aerobico utilizza ossigeno per bruciare glucidi e lipidi, producendo energia senza contrarre debito di ossigeno, ed è adatto per sforzi prolungati come la maratona.

  9. Quali fattori influenzano l'efficacia del meccanismo aerobico?
  10. L'efficacia del meccanismo aerobico dipende dalla disponibilità di riserve energetiche, dalle capacità organiche del soggetto e dai miglioramenti derivanti dall'allenamento di resistenza.

Domande e risposte