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Concetti Chiave

  • Il passaggio dal grembo materno al mondo esterno richiede adattamenti attraverso riflessi primitivi, movimenti involontari fondamentali per la sopravvivenza.
  • Dopo i primi 3 mesi, i riflessi primitivi vengono sostituiti da riflessi posturali, che consentono il controllo del movimento e dell'equilibrio.
  • Tra i 3 e i 6/7 anni, si sviluppa la percezione del corpo come unità simmetrica, con l'acquisizione della lateralità e della dominanza emisferica.
  • Nella fase del corpo percepito, si acquisisce una maggiore cognizione spazio-temporale e si sviluppa una rappresentazione mentale del movimento.
  • La formazione dello schema corporeo si completa intorno ai 12 anni, con una piena consapevolezza del corpo e una maggiore coordinazione nei movimenti.

Indice

  1. La formazione dello schema corporeo
  2. Le altre fasi della formazione dello schema corporeo

La formazione dello schema corporeo

Il profondo cambiamento che interviene nel passaggio da un ambiente protetto e isolato come il grembo materno a uno spazio aperto e soggetto a molti stimoli come il mondo esterno necessita di adeguate misure di adattamento che ci garantiscono la sopravvivenza, mediante una serie di movimenti involontari: riflessi primitivi.

I riflessi primitivi, detti anche riflessi neonatali, sono movimenti istintivi dettati da esigenze vitali come nutrirci o proteggerci da fonti di dolore. I riflessi hanno dunque un'importanza fondamentale, essi sono finalizzati a rispondere alla nuova situazione in cui ci troviamo e ai nuovi impulsi che ne derivano e sono primitivi in quanto, per compierli, non disponiamo ancora di esperienze motorie pregresse su cui basarci.

Essi appartengono alla categoria dei movimenti riflessi e dunque non presuppongono un controllo volontario. I riflessi primitivi sono alimentati dalle stimolazioni sensoriali. Queste vengono captate da un recettore e trasferite attraverso i circuiti nervosi a un effettore, generalmente un muscolo, che si contrae producendo il movimento.

Le risposte motorie prodotte sono stereotipate: solitamente, a uno stesso stimolo corrisponde un medesimo riflesso del nostro corpo, innato e inconsapevole. Ecco perché la fase che corrisponde al manifestarsi di questi movimenti, che dira più o meno fino al compimento dei 3 mesi, è detta fase del corpo subìto.

Dopo i primi 3 mesi di vita si entra invece nella fase del corpo vissuto, che dura fino ai 3 anni d'età. I sistemi di controllo del movimento iniziano a strutturarsi più compiutamente e si fa spazio l'intenzionalità.

I riflessi primitivi vengono gradualmente sostituiti da abilità motorie più sofisticate e complesse: i riflessi posturali. Questi sono disciplinati da centri cerebrali superiori e permettono il controllo della postura, dell'equilibrio, della coordinazione e in generale del movimento in relazione all'ambiente e alle sue caratteristiche, prima fra tutte la forza di gravità.

Il corpo perfeziona a poco a poco le proprie funzioni e diventa un mezzo sempre più utile per esplorare e conoscere l'ambiente esterno, instaurando un legame con esso. La prima conquista utile per farlo è l'acquisizione del graduale controllo della mano, che ci permette alla fine di afferrare con decisione anche oggetti di piccole dimensioni. Camminare è un altro modo per entrare in piena comunicazione con lo spazio che abbiamo intorno.

Le altre fasi della formazione dello schema corporeo

Dopo i 3 anni il nostro comportamento motorio continua a cambiare e a procedere nella sua evoluzione. A questo punto, fino al raggiungimento dei 6/7 anni, entriamo nella fase detta del corpo percepito. In essa avviene un importante spostamento di attenzione: questa non è più rivolta esclusivamente verso il mondo esterno, ma compie un ripiegamento su di sé.

Il corpo è dunque percepito come unità, ma anche come immagine simmetrica composta di due parti. Attraverso un processo detto di lateralizzazione, che verrà completato nella fase successiva, acquisiamo infatti la lateralità, ovvero la percezione del fatti che siamo forati da un emicorpo destro e da un emicorpo sinistro.

Al concetto di lateralità è legato quello di dominanza emisferica, con cui ci riferiamo al prelevare di uno dei du emisferi sull'altro nella gestione delle funzioni conoscitive, pratiche e di organizzazione del linguaggio. L'individuazione dell'emisfero dominate è uno degli snodi fondamentali del processo di formazione dello schema corporeo. Generalmente tra i 6 e gli 8 anni ci manifestiamo come destrimani o come mancini.

In questa fase dello sviluppo psicomotorio acquisiamo una progressiva cognizione spazio-temporale.

L'ultima fase è quella del corpo rappresentato. La cognizione che abbiamo di noi stessi, dell'ambiente circostante e delle relazioni che intercorrono tra essi è ormai quasi completa. La fase preoperatoria dell'azione, quella cioè che ci prepara al movimento, è pressoché conclusa e si può passare alla fase preparatoria. In essa, oltre alle percezioni, riveste un'importanza fondamentale l'esperienza.

Detto ciò, siamo in grado di formare l'atto motorio in maniera più ragionata e possiamo concepire in anticipo una rappresentazione mentale del movimento che andremo a compiere: il movimento segue a un progetto di esso che abbiamo già immaginato in astratto. Il risultato sarà quello di una maggiore coordinazione e di una maggiore precisione nell'esecuzione, determinate dalla premeditazione.

Intorno ai 12 anni la formazione dello schema corporeo è completata.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza dei riflessi primitivi nei neonati?
  2. I riflessi primitivi, o riflessi neonatali, sono movimenti istintivi fondamentali per la sopravvivenza, come nutrirsi o proteggersi dal dolore, e non richiedono controllo volontario.

  3. Come si evolve il controllo motorio nei primi anni di vita?
  4. Dopo i primi 3 mesi, i riflessi primitivi vengono gradualmente sostituiti da abilità motorie più complesse, come i riflessi posturali, che permettono il controllo della postura e del movimento.

  5. Cosa avviene nella fase del corpo percepito?
  6. Tra i 3 e i 6/7 anni, l'attenzione si sposta verso l'interno, il corpo è percepito come unità simmetrica e si sviluppa la lateralità, con la dominanza di un emisfero cerebrale.

  7. Qual è il ruolo della fase del corpo rappresentato?
  8. In questa fase, la cognizione di sé e dell'ambiente è quasi completa, e si sviluppa la capacità di concepire mentalmente i movimenti prima di eseguirli, migliorando coordinazione e precisione.

  9. Quando si completa la formazione dello schema corporeo?
  10. La formazione dello schema corporeo si completa intorno ai 12 anni, con una piena consapevolezza del corpo e delle sue capacità motorie.

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