Concetti Chiave
- Le ferite richiedono disinfezione e, se superficiali, possono essere coperte con un cerotto o una garza per prevenire l'infezione.
- Le emorragie possono essere venose, esterne o interne; ciascuna richiede interventi specifici per fermare la perdita di sangue.
- Per fermare un'emorragia esterna, si possono usare garze sterili o un laccio emostatico in caso di necessità.
- Le lesioni midollari possono causare paraplegia o tetraplegia, con gravi conseguenze per il movimento e la funzionalità degli arti.
- In caso di incidenti stradali con sospette lesioni spinali, è fondamentale evitare di muovere l'infortunato per prevenire ulteriori danni.
Trattamento delle ferite
La ferita consiste in una perdita di continuità dell'epidermide. Bisogna evitare di toccarla con le mani, disinfettare, liberarla da corpi estranei. Se la ferita è superficiale, dopo averlo disinfettato e assicurandosi che non esca più sangue, bisogna mettere cerotto o garza. Talvolta si rompono non solo capillari ma anche vene e arterie: in questo è probabile che si verifichino emorragie. Le emorragie sono di due tipi venose (il sangue esce di continuo ed è un sangue scuro); esterne ( il sangue esce a zampillo perché risente della pressione sanguigna ed è un sangue chiaro) e interne (non si vede ad occhio nudo) -si verifica ad esempio in seguito ad un colpo interno, incidente che danneggia un organo interno e gli effetti sono tachicardia, pallore, shock.
FERITE ---> Bisogna disinfettare la parte e se non c'è fuoriuscita di sangue mettere solo un cerotto. Il sangue è portatore di malattie. In caso di emorragia bloccare la fuoriuscita di sangue con una garza sterile o indumenti puliti. Il sangue inizia a coagulare. Talvolta la pressione fatta con la mano non è sufficiente allora bisogna usare il laccio emostatico, vanno bene ugualmente anche fettucce e cinte. Un'emorragia interna sia ad esempio dopo una lesione che provoca la rottura di un organo interno come la milza. I sintomi sono dolore localizzato, lo shock (pallore, sudore freddo) e tachicardia (il cuore accelera il battito).
Lesioni midollari e conseguenze
La lesione midollare coinvolge il midollo spinale il quale permette il movimento e trasmette impulsi nervosi al cervello. Una lesione del midollo può essere provocato in seguito a dei tuffi in acqua. Esistono due tipi di lesione midollare paraplegia e tetraplegia. La paraplegia è una paralisi degli arti inferiori e coinvolge le vertebre che vanno dalla seconda (2ª) toracica alla seconda (2ª) sacrale. La tetraplegia è una paralisi di tutti e quattro gli arti coinvolge le vertebre che vanno dalla quarta (4ª) cervicale alla prima (1ª) toracica. Le prime tre vertebre sono il centro nervoso del respiro una lesione di esse può portare direttamente alla morte.
Inoltre quanto più in alto nella schiena è la lesione tanto più grave è la situazione dello sfortunato perché si interrompono di impulsi dalla lesione in giù.
Precauzioni in incidenti stradali
In un incidente stradale è vietato toccare l'infortunato e bisogna adottare strategie per non far muovere la colonna vertebrale. La frattura di una vertebra può essere anche composta di conseguenza bisogna evitare di trasformarla in una frattura scomposta.
Domande da interrogazione
- Quali sono i passaggi fondamentali per trattare una ferita superficiale?
- Come si distinguono le emorragie venose da quelle arteriose?
- Quali sono le conseguenze di una lesione midollare e come si differenziano paraplegia e tetraplegia?
Bisogna disinfettare la ferita, assicurarsi che non ci sia più fuoriuscita di sangue e poi applicare un cerotto o una garza.
Le emorragie venose presentano un flusso continuo di sangue scuro, mentre quelle arteriose si manifestano con sangue chiaro che esce a zampillo a causa della pressione sanguigna.
La paraplegia è la paralisi degli arti inferiori, mentre la tetraplegia coinvolge tutti e quattro gli arti. Entrambe sono causate da lesioni a diverse sezioni del midollo spinale.