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Concetti Chiave

  • Il commercio equo e solidale è un movimento politico nato negli anni '60 per promuovere uno sviluppo umano sostenibile nei paesi del Sud del mondo.
  • A differenza del commercio tradizionale, quello equo si basa su scambi etici e non persegue solo il profitto, ma anche rapporti commerciali giusti.
  • Le aziende coinvolte nel commercio equo garantiscono condizioni di lavoro dignitose, paghe eque e non sfruttano manodopera minorile.
  • Queste aziende mantengono anche un impegno verso la sostenibilità ambientale nella produzione delle loro merci.
  • I produttori del commercio equo operano principalmente in cooperative, dove i lavoratori condividono equamente il livello di lavoro e compenso.

Il commercio equo e solidale, come il nome suggerisce, è una modalità di scambio di commercio creatasi negl anni 60 e rappresenta anche un movimento politico che favorsce lo sviluppo, sopprattutto umano, dei paesi del Sud del mondo.

Indice

  1. Differenze tra commercio tradizionale ed equo
  2. Caratteristiche delle aziende equo solidali

Differenze tra commercio tradizionale ed equo

La differenza tra il normalissimo commercio e il commercio equo solidale è solamente il motivo per cui lo si fa: infatti, il commercio tradizionale è fatto a uno scopo di profitto (in parole povere contano solo i soldi), mentre il commercio equo e solidale propone uno scambio etico, la cui conseguenza non rappresenta unicamente il profitto, ma anche la creazione di rapporti commerciali tra i Paesi del Sud del mondo e i Paesi sviliuppati, senza fare uso di sfruttamenti (un esempio famoso è la manodopera minorile).

Caratteristiche delle aziende equo solidali

Inoltre, le aziende che lavorano per il commercio equo e solidale si sono dimostrate "degne" per questo merito in quanto, oltre che non usare alcun tipo di sfruttamenti, in quanto i lavoratori sono maggiorenni e non maltrattati, ricevono la paga che meritano e possiedono condizioni dignitose, hanno anche dimostrato di produrre merci mantenendo una costante sostenibilità ambientale.
La maggior parte dei produttori che sono entrati a far parte in questa nuova tipologia di commercio lavorano perlopiù in cooperative, ossia in aziende in cui tutti i lavoratori sono allo stesso livello, sia a livello di lavoro che a compenso.

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