Concetti Chiave
- Il New Dada si oppose all'Espressionismo Astratto, enfatizzando la realtà immediata e il riciclo di oggetti reali.
- Il movimento New Dada si ispirava al Dadaismo, riprendendo la poetica del ready-made di Duchamp.
- Jim Dine, figura di transizione tra Espressionismo Astratto e New Dada, creò opere utilizzando utensili reali.
- In "Five Feet of Colourful Tools", Dine utilizzò vecchi attrezzi, dipingendoli con colori spray per creare un effetto di dripping.
- L'opera di Dine rappresenta un collage tridimensionale che trasforma oggetti quotidiani attraverso l'azione artistica.
Il New Dada e la poetica del riciclo
Nato in risposta alla stagione dell’Espressionismo Astratto, il New Dada opponeva alla celebrazione del soggettivismo tipica degli action painters un interesse specifico per la realtà immediata, esistente a prescindere dall’artista, infinitamente riproducibile. Questa tendenza si diffuse negli Stati Uniti già attorno alla metà degli anni cinquanta e derivò il proprio nome dal Dadaismo, reso noto in America grazie alla mostra “Dada 1916-1923", che si tenne nel 1952 presso la Sidney Janis Gallery di New York. Dell’avanguardia di Duchamp e Man Ray, il nuovo movimento intendeva rielaborare alcune tematiche: fra tutte, il recupero nell’opera d’arte di cose reali, un procedimento che si richiamava alla poetica del ready-made inaugurata da Duchamp.
Five Feet of Colourful Tools
Protagonisti delle opere new dada sono oggetti di ogni genere: dalle vecchie fotografie alle insegne stradali, dalle targhe delle automobili agli attrezzi da lavoro. Five Feet of Colourful Tools (“Un metro e mezzo di attrezzi colorati”, 1962) è un’opera polimaterica dello statunitense Jim Dine (1935), figura di passaggio tra l’Espressionismo Astratto e il New Dada. Dine recupera elementi della realtà - vecchi utensili come pinze, seghe e tenaglie -, scelti in funzione della loro immediata riconoscibilità e del loro valore d’uso; quindi li traspone nell’opera, combinandoli fra loro e dipingendoli con colori spray dalle tinte industriali, che lasciano sulla tela i profili degli strumenti e piccole colature, simili a dripping. La composizione colorata si concentra in una porzione ristretta della tela, lasciata in gran parte priva di colore. Ne nasce una sorta di collage tridimensionale in cui gli oggetti della vita quotidiana sono fortemente elaborati dall’azione artistica.