Concetti Chiave
- Andrea del Castagno definisce un'iconografia dell'Ultima Cena influente nel Quattrocento, anticipando Leonardo da Vinci.
- I tredici commensali sono disposti lungo il tavolo con Giuda di fronte a Cristo, creando un contrasto visivo.
- La scena utilizza un rigoroso impianto prospettico, simulando un vano che sfonda illusionisticamente il piano murario.
- Le figure degli apostoli emergono chiaramente all'interno di una "scatola spaziale" compressa.
- L'architettura a marmi policromi riflette le teorie di Leo Battista Alberti, ordinando le figure e assorbendo la tensione drammatica.
Andrea del Castagno, Il chiostro di Sant’Apollonia
Andrea del Castagno definisce un impianto iconografico dell’Ultima cena che avrà grande fortuna per tutto il Quattrocento, culminando nell’opera di Leonardo da Vinci nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano. I tredici commensali sono disposti lungo il tavolo, con le spalle rivolte ad una parete, a eccezione di Giuda, collocato sul lato opposto di fronte a Cristo. La scena è costruita attraverso un rigoroso impianto prospettico, con il punto di vista molto vicino alla parete e pare ambientata entro un vano che “sfonda” illusionisticamente il piano murario, simulando la prosecuzione dello spazio reale.
All’interno di questa “scatola spaziale “ piuttosto compressa, le figure degli apostoli si stagliano in modo netto.