Melypiccina
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Matthew Barney, artista di San Francisco, ha innovato la Videoarte con la serie di film Cremaster, caratterizzata da trame complesse e scenografie sontuose.
  • Cremaster è una saga epica che esplora simbolicamente temi come riproduzione, nascita e metamorfosi attraverso cinque film realizzati tra il 1994 e il 2002.
  • Il linguaggio di Cremaster è visionario e surreale, combinando mitologia classica con elementi di musical, horror e fantasy.
  • The Loughton Candidate, un capitolo centrale della serie, vede Barney in una performance di tip tap, esplorando il tema dell'identità mutevole.
  • Barney fonde arte e cinema, trasformandosi in una star hollywoodiana, realizzando il sogno di Warhol di fare della celebrità un'arte.

Indice

  1. Matthew Barney e la videoarte
  2. Visioni e ispirazioni di Barney

Matthew Barney e la videoarte

Americano di San Francisco è invece Matthew Barney (1967), che ha portato la ricerca espressiva della Videoarte a toccare esiti cinematografici. La sua opera più nota è una serie di cinque film, della durata classica di un lungometraggio, destinati al grande schermo per via della trama complessa, delle scenografie sontuose, dei lunghi piani sequenza e della ricchezza di interpreti. Sotto il titolo Cremaster - che richiama il muscolo testicolare, allusione esplicita al motore fisico della sessualità-- si dipana una sorta di saga epica per episodi, realizzati tra il 1994 e il 2002, che si svolge proponendo una simbologia complessa legata ai temi della riproduzione, della nascita, della vita e delle sue metamorfosi.

Visioni e ispirazioni di Barney

Il linguaggio di Cremaster è caratterizzato da tagli visionari, ambientazioni surreali e personaggi onirici, che si ispirano alla mitologia classica ma anche all’immaginario del musical, della letteratura horror o delle più recenti pellicole di ispirazione fantasy.
The Loughton Candidate, che costituisce un capitolo centrale della saga, vede Barney regista e interprete di una storia allucinata in cui, nei panni di un satiro moderno - orecchie equine e volto camuso - ma abbigliato come un ballerino da sala in tight bianco, muove gambe e piedi a ritmo di tip tap sullo sfondo di uno scenario irreale e astratto. Ironico e scanzonato, Barney lavora sul tema dell’identità mutevole modificando il proprio corpo con protesi, maschere, costumi, tema già affrontato dagli artisti della Body Art. Allo stesso tempo, traghettando l’arte nella sfera del cinema e giocando con i meccanismi della fascinazione e della spettacolarità che caratterizzano le opere del grande schermo, Barney trasforma la sua figura in quella di una star sul modello hollywoodiano, coronando il sogno di Warhol di fare della celebrità un’arte.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'opera più nota di Matthew Barney e quali sono le sue caratteristiche principali?
  2. L'opera più nota di Matthew Barney è la serie di cinque film intitolata "Cremaster", caratterizzata da una trama complessa, scenografie sontuose, lunghi piani sequenza e una ricchezza di interpreti. La serie esplora temi legati alla riproduzione, alla nascita e alla metamorfosi.

  3. Quali sono le ispirazioni e i temi principali del linguaggio artistico di Barney?
  4. Il linguaggio artistico di Barney è ispirato alla mitologia classica, al musical, alla letteratura horror e al cinema fantasy. I suoi lavori esplorano temi come l'identità mutevole, utilizzando protesi, maschere e costumi, e giocano con la fascinazione e la spettacolarità del cinema.

  5. Come Barney combina arte e cinema nella sua opera?
  6. Barney combina arte e cinema trasformando la sua figura in quella di una star hollywoodiana, utilizzando meccanismi di fascinazione e spettacolarità tipici del grande schermo, realizzando il sogno di Warhol di fare della celebrità un’arte.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community