Aleksej
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Concetti Chiave

  • La teoria di Weber collega la localizzazione industriale alla distanza tra fonti di materie prime e mercati, considerando i costi di trasporto come funzione lineare della distanza.
  • La scelta ottimale di localizzazione minimizza il costo totale di trasporto, basato su distanza e peso delle materie prime e prodotti finiti.
  • Il punto di localizzazione ottimale dipende dall'indice IM, che guida la decisione di posizionarsi vicino alla fonte, al mercato o in un punto intermedio.
  • In scenari complessi, come più materie prime e mercati, Weber utilizza la geometria per identificare il punto ottimale di localizzazione industriale.
  • La teoria di Weber riflette l'importanza dei fattori produttivi nel passato, mentre le industrie moderne, soprattutto high-tech, tendono a localizzarsi vicino ai mercati di sbocco.
Teoria di Weber
Weber sostiene che la localizzazione degli impianti industriali è fortemente legata alla distanza (tra fonte delle materie produttive e il mercato di sbocco) e alla funzione di produzione dell’industria.
Gli assunti di questa teoria detta “della localizzazione delle attività industriali” sono:
1. I costi di trasporto sono funzione lineare della distanza.
2. L’imprenditore opera in regime di concorrenza perfetta e conosce perfettamente l’ubicazione delle materie prime e dei mercati (assenza di asimmetrie informative).
3.
L’imprenditore è avverso al rischio e può vendere a un determinato prezzo tutte le unità di prodotto che in grado di produrre (riduzione di P non crea un aumento della quantità venduta, se sale P non aumenta D)
4. che il territorio sia continuo, isomorfo (stessa forma in tutte le direzioni) e isotropo (uguali proprietà in tutte le direzioni).
Il problema da risolvere è scegliere quale localizzazione dell’impianto industriale comporta un costo minore di trasporto. Ovviamente gli imprenditori con lo scopo di massimizzare il profitto, se i costi di trasporto sono ovunque uguali, posizioneranno gli impianti dove i costi di trasporto sono minimi. Per ogni produzione i costi di trasporto sono in funzione di 2 elementi:
1.la distanza che intercorre tra le fonti di materie prime ed il punto di lavorazione e tra lo stesso ed il mercato di sbocco;
2.il peso delle materie prime e del prodotto finito; la combinazione di questi due elementi (distanza,peso) rappresenta un indice semplice di trasporto (Ict) per tonnellata e per chilometro
Ict = CTmp (pmp x dmp) + CTpd (ppd x dpd)
Ict = costo totale di trasporto
CTmp = costo di trasporto delle materie prime per Km e per ton.
CTpd = costo di trasporto dei prodotti finiti per Km e per ton
pmp = peso delle materie prime
ppd = peso del prodotto finito
dmp = distanza tra la fonte della materia prima e il sito della produzione
dmp = distanza fra il sito della produzione e il mkt

Il problema della localizzazione si riduce nel trovare il punto in cui il costo totale di trasporto (ICT) sia minimo.Tre possibili localizzazioni:
1 alla fonte - 2 vicino al mercato - 3.in un punto intermedio tra la fonte ed il mercato
L’indice che mi permette di individuare la localizzazione ottimale è il seguente:
IM = ∑pmuj / ∑ppdj
pmuj = peso della j-esima materia prima ubicata
ppd = peso del prodotto finito
Elementi da considerare
• La natura del fattore produttivo, se ubicato o ubiquitario
• La caratteristica del fattore produttivo, se netto o se lordo
• Il peso del prodotto finito o semilavorato

1° caso una sola materia prima e un solo mercato di sbocco

Se IM > 1 l’imprenditore deciderà di localizzarsi vicino alla fonte
Se IM = 1 per l’imprenditore sarà indifferente posizionarsi vicino al mercato o in altro luogo
Se IM

2° caso due fattori produttivi ed un mercato di sbocco
Regola generale: se il costo di trasporto di una materia prima eccede la somma dei costi di trasporto di tutti gli altri incluso quello del prodotto finito allora la localizzazione avverrà alla fonte di questa materia.
Nel caso non vi sia una materia prima il cui costo di trasporto ecceda la somma di tutti gli altri, allora è possibile una posizione intermedia tra le materie prime ed il mercato. In questo caso Weber ricorre alle geometria: congiungendo i punti dove sono collocate le fonti delle materie prime e il mercato, si ottiene un poligono (in questo caso un triangolo) i cui lati delimitano lo spazio all’interno del quale sarà individuato il punto ottimale di localizzazione della produzione.
3° caso due materie prime e due mercati di sbocco
Secondo Weber sfruttando le proprietà della geometria sarebbe possibile localizzare, in maniera razionale, un’industria in funzione dei costi di trasporto. La soluzione sta nel fatto che le materie prime (rappresentano, insieme ai mercati di sbocco, i vertici di un poligono localizzatore) esercitano forze di attrazione proporzionali alle loro caratteristiche di essere materie prime netto o lorde: per cui le materie prime lorde hanno una capacità attrattiva (peso) maggiore di quelle nette e tra le lorde il peso maggiore è rappresentato da quelle che hanno un livello di scarti nella produzione superiore. Per Weber, il punto in cui l’intensità delle forze si annulla( avendo un completo bilanciamento dei pesi) costituisce il luogo di localizzazione ottimale dove l’imprenditore può produrre al minimo costo totale di trasporto.
Dunque la localizzazione è il risultato di un intricato sistema di forze che tende a divenire sempre più complesso a mano a mano che i sistemi economici progrediscono lungo la strada dello sviluppo. I fattori produttivi rivestivano molta più importanza nelle imprese della prima industrializzazione mentre oggi le industrie moderne caratterizzate da un’elevata componente di high-tech, presentano vincoli localizzativi meno pressanti, essendo perlopiù attratte dal mercato di sbocco.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il principio fondamentale della teoria di localizzazione di Weber?
  2. La teoria di Weber si basa sul principio che la localizzazione degli impianti industriali è influenzata principalmente dai costi di trasporto, che dipendono dalla distanza tra le fonti delle materie prime e il mercato di sbocco.

  3. Quali sono gli assunti principali della teoria di Weber?
  4. Gli assunti principali includono costi di trasporto lineari rispetto alla distanza, concorrenza perfetta, imprenditori avversi al rischio, e un territorio continuo e isotropo.

  5. Come si determina la localizzazione ottimale secondo Weber?
  6. La localizzazione ottimale si determina minimizzando il costo totale di trasporto, calcolato in base alla distanza e al peso delle materie prime e del prodotto finito.

  7. Cosa indica l'indice IM nella teoria di Weber?
  8. L'indice IM aiuta a determinare la localizzazione ottimale: se IM > 1, l'imprenditore si localizzerà vicino alla fonte; se IM = 1, la localizzazione è indifferente; se IM < 1, si preferisce il mercato.

  9. Come influisce la complessità economica moderna sulla teoria di Weber?
  10. Nelle economie moderne, caratterizzate da un'elevata componente high-tech, i vincoli localizzativi sono meno pressanti e le industrie tendono ad essere più attratte dal mercato di sbocco rispetto al passato.

Domande e risposte