Concetti Chiave
- La bilancia dei pagamenti registra tutte le transazioni economiche tra i residenti di un Paese e quelli stranieri in un prospetto contabile.
- Generalmente, la bilancia dei pagamenti considera i rapporti tra un Paese e il resto del mondo come un'unica entità, piuttosto che analizzare transazioni con singoli Paesi.
- Le transazioni nella bilancia dei pagamenti si suddividono in partite correnti, movimenti di capitale e movimenti monetari compensativi, ognuna con caratteristiche distintive.
- Ogni Paese ha la propria moneta, rappresentando la sovranità statale, e le transazioni internazionali richiedono la conversione delle valute tramite il tasso di cambio.
- Le conversioni valutarie permettono di misurare tutte le transazioni di un Paese in una valuta comune, facilitando il calcolo delle entrate e delle uscite totali.
La struttura della bilancia dei pagamenti
Tutte le transazioni economiche che si svolgono tra i residenti di un Paese e i Paesi stranieri vengono registrate in un prospetto contabile che si chiama bilancia dei pagamenti.
La bilancia dei pagamenti, in generale, non considera separatamente le transazioni che avvengono tra singoli Paesi, anche se ciò é possibile, perché questo richiederebbe la compilazione di numerosissimi prospetti, ma tende a esaminare í rapporti che si stabiliscono tra un Paese e il resto del mondo, considerando quest'ultimo come se fosse un unico grande Paese.
Gli scambi registrati nella bilancia dei pagamenti si suddividono in tre gruppi (o sezioni) aventi caratteristiche e determinanti diverse, e che è perciò opportuno considerare separatamente: le partite correnti, i movimenti di capitale, i movimenti monetari compensativi.
Rapporti tra monete
Prima di procedere nell'analisi specifica delle singole voci, tuttavia, conviene fare una premessa.
Come è noto, ogni Paese (o area valutaria) ha una propria moneta, che è la manifestazione concreta della sovranità dello Stato. Poiché le transazioni internazionali avvengono con Paesi diversi, esse possono essere definite e regolate nelle valute più diverse, cosicché, per poterle confrontare tra di loro, è necessario tradurle tutte nella stessa unità di conto, per esempio in moneta nazionale. Ciò viene fatto utilizzando per la conversione il valore relativo delle monete, chiamato tasso di cambio. Così, per esempio, le importazioni e le esportazioni degli Stati Uniti possono essere convertite da valori in dollari in euro, e così via per le transazioni che avvengono con il Giappone, o altri Paesi. In questo modo è possibile misurare nella stessa unità di conto, cioè in valuta comune, tutte le transazioni di un Paese, al fine di individuare il totale delle entrate e quello delle uscite.