Concetti Chiave
- I paradisi fiscali attirano multinazionali e individui che vogliono evitare tasse o riciclare denaro illecito.
- Questi territori sono spesso noti come piazze offshore, con un giro d'affari superiore a 1800 miliardi di dollari l'anno.
- Il 45% del denaro gestito proviene dall'evasione fiscale, il 40% da traffici illeciti e il 15% da capitali di dittatori.
- Ci sono circa 700.000 società offshore e 10.000 banche operanti nei paradisi fiscali.
- Nonostante gli sforzi internazionali per contrastare queste pratiche, molti paradisi fiscali resistono per proteggere la loro economia.
Sono interessate ai paradisi fiscali le multinazionali che vi pongono in genere la loro sede, poi tutti coloro che più facilmente intendono evadere le tasse o riciclare il denaro "sporco", frutto di traffici illeciti. I paradisi fiscali sono noti come piazze offshore: termine inglese che letteralmente significa "al largo" o "fuori dalla costa".
Oggi si stima che l'attività dei paradisi fiscali coinvolga un giro di affari che supera i 1800 miliardi di dollari l'anno.
Il 45% di questo denaro deriva dall'evasione fiscale, il 40% da traffici illeciti e il 15% da capitali di dittatori del Terzo Mondo. Le società offshore nel mondo sono quasi 700.000 e 10.000 sono le banche dotate di sportelli nei paradisi fiscali.
Questi soldi sono sopratutto ben custoditi e protetti. Negli ultimi anni non sono mancati i tentavi da parte della comunità internazionale di contrastare la logica dei paradisi fiscali.
In effetti, qualche miglioramento c'è stato. La realtà è che la maggior parte dei paradisi fiscali basa la sua economia sui traffici finanziari illeciti, quindi sono sordi a qualsiasi appello da collaborazione internazionale.