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Sintesi
La seconda metà del XX secolo vide nella produzione italiana, particolarmente destinata all’esportazione, il progressivo affermarsi del “made in Italy”. Ma il made in Italy non è solo moda, è molto di più …
A contribuire all’affermazione del “made in Italy” nel mondo, furono vari fattori tra cui: il design italiano, la qualità dei prodotti, la creatività degli imprenditori, i quali, possono essere definiti “Mad in Italy”.

I
l “Made in Italy”, definizione inglese con cui sono indicati in tutto il mondo i prodotti realizzati in Italia, ha assunto negli anni il significato di eccellenza creativa e qualitativa, come anche di affidabilità, bellezza ed eleganza.

Aziende italiane che hanno conquistato i mercati internazionali nei settori più vari, dalla moda all’industria alimentare, dal ramo manifatturiero a quello del turismo e dei servizi, fino ai media. Ma chi sono gli imprenditori che le hanno create? Come è nata l’ idea che ha portato alla loro fondazione? Quali ostacoli hanno dovuto superare all’inizio della loro attività? E come sono riusciti ad arrivare alla consacrazione commerciale?
Sono domande che mi sono posta per realizzare questa tesina, davanti ai marchi che con furore echeggiano nelle campagne pubblicitarie, ma anche quelli più nascosti al grande pubblico, che ottengono premi e riconoscimenti oppure, più semplicemente, ci accompagnano nella nostra vita quotidiana.

Quando si parla di made in Italy è quasi inevitabile che l’opinione pubblica pensi subito e principalmente ai vestiti di Versace e Armani, alle catene di negozi di abbigliamento casual di Benetton, alle borse di Gucci e Fendi, alle scarpe di Della Valle e Ferragamo: insomma alla moda italiana. Oppure il pensiero corre alla Ferrari, considerata come una vera e propria bandiera italiana. Ma il made in Italy è un fenomeno più complesso, che tocca diversi settori ed attività economiche del sistema Italia, spaziando dai più svariati beni industriali sino ai prodotti tipici dell’agricoltura ed anche al turismo.

È fondamentale, però, distinguere il Made in Italy dal “Mad” in Italy: il made in Italy infatti è una firma d’autore, un marchio distintivo che richiama immediatamente l’idea di qualcosa di unico e speciale, proprio come l’idea della meccanica tedesca, dell’elettronica giapponese dello champagne francese; mentre il “mad” è l’imprenditore “pazzo”che non può pensare al declino del made in Italy perciò cerca in tutti i modi di realizzare un’idea vincente per la sopravvivenza propria e del made in Italy.
È vitale per l’economia italiana sostenere i “Mad” e gli investimenti in ricerca e innovazione dei prodotti. L’innovazione, nel processo, nel prodotto, nella tecnologia, nel management, nella distribuzione, negli strumenti di finanziamento ed in ogni aspetto della vita aziendale è l’elemento fondamentale per la competitività di un sistema produttivo. In particolare per quello italiano, oggetto, purtroppo, di persistente imitazione e contraffazione, l’innovazione di un prodotto è anche un antidoto efficace per distanziare i contraffattori.
Estratto del documento

2. Non solo moda: che cos’è il made in Italy?

I prodotti e i servizi in cui l’Italia vanta un effettivo grado di specializzazione sono rinomati in tutto il mondo

relativamente a profili quali la qualità, l’innovazione, il design, l’assistenza ai clienti, la tempestività delle

consegne, i prezzi competitivi. Grosso modo dunque, stiamo parlando del “sistema moda”, ma anche dei

prodotti tipici dell’alimentazione cosiddetta “mediterranea” e dei prodotti per la casa e l’arredo (inclusi quelli

meccanici), tra cui mobili, lampade, casalinghi, elettrodomestici, rubinetteria-valvolame, caldaie ecc. anche in

questi ambiti, come nella moda, il made in Italy ormai è diventato un simbolo di eccellenza a livello

mondiale.

Inoltre, made in Italy è certamente anche il turismo, che l’Italia offre grazie alle bellezze paesaggistiche e ai

tesori d’arte che possiede. Gli italiani, dunque, si sono realmente specializzati nelle produzioni legate al vestir

bene, all’arredare bene, al mangiare bene; sono inoltre veri specialisti nel far passare ottime vacanze ai

propri connazionali e agli stranieri.

Le 5 “A” del Made in Italy

L'Expo 2015, vetrina dell'Italia sul mondo, si prepara ad esporre le "5 A", i settori nel quale l’Italia dà il

meglio di sé: Alimentazione, Abbigliamento, Arredamento, Automobilistica e Arte. Analizziamo ora ogni

settore: Alimentazione: il cibo Made in Italy rimane il più richiesto, il più apprezzato. E grazie all’alta qualità,

 sta lottando per uscire dalla classificazione del prodotto di nicchia, con l’obiettivo di arrivare niente

meno che sugli scaffali della grande distribuzione estera, grazie alla sua qualità.

Con il termine “qualità” si intende una molteplicità di significati tecnici, complessi e articolati, difficili

da sintetizzare. Non di rado il termine qualità assume valori differenti in relazione agli intenti di chi lo

utilizza (costo, sapore, facilità di consumo, valore dietetico/nutrizionale ecc.). L’intenso dibattito sulla

sicurezza e l’autenticità che ha pervaso il settore alimenti in questi ultimi anni ha favorito il

diffondersi di una cultura della qualità a tutti i livelli della filiera di produzione e consumo. La

qualità può essere considerato un valore aggiunto per il prodotto italiano.

I prodotti agroalimentari italiani ottenuti secondo regole tradizionali antiche tramandate nel tempo

hanno toccato la vetta di 4396 (più che raddoppiati rispetto al 2010) che, grazie anche all'azione

della Coldiretti, sono stati dichiarati per decreto come espressione del patrimonio culturale italiano.

L'Italia è l'unica nazione al mondo a poter offrire 171 prodotti a denominazione di origine protetta

(Dop/Igp), 469 vini a denominazione Doc/Docg/Igt che vengono valorizzati durante l'estate nelle

città del vino (546 comuni), dell'olio (284), del biologico (60) e del pane (42) o lungo le 135 strade

del vino e dei sapori che percorrono praticamente tutto lo Stivale.

Il cibo e la buona cucina sono per quasi due italiani su tre (63%) il simbolo del Made in Italy e

battono la cultura e l'arte fermi al 24%, la moda con l'8%, la tecnologia (3%) e lo sport (2%)

secondo un sondaggio on line. Prodotti di qualità e ricette della tradizione sono i punti di forza della

gastronomia italiana.

Tra i piatti preferiti trionfano lasagne, pizza, polpette e torte tradizionali, la parmigiana, le focacce, le

frittelle e le cotolette, senza dimenticare ovviamente la pasta considerata un elemento, oltre che

alimento, di unione condivisa in Italia: essa è parte integrante della cultura popolare (semplice ma

tradizionale) degli italiani, non solo della loro cucina.

Riferendosi all'unità d'Italia, Cesare Marchi, riconobbe nella pasta un simbolo unitario e così la

descrisse: « ...il nostro più che un popolo è una collezione. Ma quando scocca l'ora del pranzo,

seduti davanti a un piatto di spaghetti, gli abitanti della Penisola si riconoscono italiani... Neanche il

servizio militare, neanche il suffragio universale (non parliamo del dovere fiscale) esercitano un

uguale potere unificante. L'unità d'Italia, sognata dai padri del Risorgimento, oggi si chiama

pastasciutta » Tagliatelle al ragù. Sapori d'altri tempi 6

Abbigliamento La moda è stata e continua ad essere sicuramente uno degli elementi principali

 dell'identità dell'Italia Contemporanea, simbolo nel mondo della sua creatività, eleganza, stile e

superba capacità industriale.

Affascinante percorso tra storia e immaginario, tra cinema, romanzo abiti appartenuti a personaggi

storici che con il loro stile hanno segnato il gusto di un'epoca (come Gabriele d'Annunzio e le regine

d'Italia, Eleonora Duse e Lina Cavalieri), ma anche celebri abiti di scena come le splendide creazioni

Il Gattopardo

di Piero Tosi per il genio di Luchino Visconti (il bianco abito da ballo di Angelica ne ,

Senso

interpretata da Claudia Cardinale, quello della tragica Livia Serpieri di , cui diede volto Alida

Valli, e le vesti di Silvana Mangano per Morte a Venezia); il

celebre e discusso "pretino" pensato dalle sorelle Fontana per Ava

Gardner e poi reinterpretato da Piero Gherardi per l'Anita Ekberg

de La dolce vita; le scarpe realizzate da Ferragamo per Marilyn

Monroe.

La storia della moda in Italia dal 1861 atelier e sartorie della

penisola continuavano, infatti, a ispirarsi soprattutto alla Francia:

ciò nonostante, diversi furono gli approcci per gettare le basi per

una moda italiana.

Sono gli anni Cinquanta e Sessanta, quando si assiste finalmente

alla nascita e all'affermarsi di una "moda italiana". La Repubblica

ha avuto nella moda uno dei suoi elementi identificatori, un

elemento di rilancio e riscatto dell'Italia dopo la sconfitta nella

seconda guerra mondiale.

Si approdò poi agli abiti di Gucci e delle sorelle Fontana, in quella

che fu la gloriosa stagione della haute couture degli anni

Sessanta: un avvincente viaggio sull'evolversi del gusto e dello Bozzetto abito anni 50

stile, soprattutto femminile, con continui cambiamenti e

ripensamenti: i volumi si ampliano o si assottigliano sul corpo, il focus si sposta dal seno al punto

vita, all'imbottitura del pouf posteriore, mutano le altezze degli orli, sbocciano i décolletés, si

alternano busti, corsetti, strascichi... Una variazione perenne, pur con linee di continuità, che

conduce nel tempo alla comparsa di veri e propri atelier nazionali in luogo delle vecchie sartorie

locali.

Glia anni Settanta dal Novecento ai giorni nostri sono anni cruciali in cui nasce e si impone in tutto il

mondo il fenomeno dell'Italian style e del Made in Italy che ha modificato fortemente l'immagine del

Belpaese e ha reso la moda uno dei principali comparti dell'economia italiana.

Dunque dalla svolta degli anni Settanta spingendosi fino ai giorni nostri con le nuove generazioni di

stilisti: il percorso inizia all'indomani dell'esplosiva spinta dinamica e dialettica impressa dal '68 che

aveva consentito il ribaltamento di codici e certezze anche in fatto di stile e gusto del vestire che

sembravano prima di allora inscalfibili, continuando col prêt-à-porter degli anni Ottanta per arrivare

fino a oggi tra spinte contrastanti di opulenza e minimalismo, mentre nel frattempo la moda diventa

un fenomeno prettamente italiano e industriale caratterizzato dalla flessibilità applicata all'inventiva,

alla serialità e appunto all'industria.

Solo per fare alcuni nomi che hanno reso celebre poi in tutto il mondo lo stile italiano si possono

citare Giorgio Armani, Valentino, Gianni Versace, Gianfranco Ferré, Krizia, Franco Moschino,

Dolce&Gabbana, Gucci, Salvatore Ferragamo, Fendi, Blumarine, Roberto Cavalli, Miuccia Prada,

Alberta Ferretti e Max Mara e molti altri ancora.

Il prodotto Made in Italy presenta funzionalità e qualità di materiali che garantiscono la sua durata

nel tempo. Abili artigiani mantengono, riparano e preservano i beni del consumatore. Prodotti di

lunga durata aiutano le famiglie a contenere le spese e a ridurre la produzione di rifiuti.

La produzione artigiana Made in Italy supera la logica del prodotto standardizzato, e garantisce al

consumatore un livello elevato di personalizzazione del prodotto. In molti casi il prodotto Made in

Italy è unico, in grado di azzerare l'omologazione estetica e qualitativa.

L'elevata qualità delle materie prime , abbinata alla lavorazione artigianale secondo tradizioni

secolari, garantiscono al consumatore del prodotto Made in Italy massima genuinità e una

consapevole appropriazione della storia e della tradizione del territorio.

Il prezzo è spesso indicatore della qualità di un prodotto: questo aspetto va sempre valutato, e

consente al consumatore di finalizzare gli acquisti alle proprie effettive esigenze. Con l'acquisto di un

prodotto Made in Italy, il consumatore sa di pagare un prezzo corrispondente al valore intrinseco del

bene acquistato, in termini di lavoro e tecnologia, con esclusione di ricarichi dovuti ad extra-profitti. 7

Arredamento: innanzi tutto, l’arredamento è «l'arte e la tecnica di conformare con vari elementi

 (divisori, mobili, suppellettili ecc.) gli ambienti interni al fine di renderli più funzionali e confortevoli».

Questa tecnica mantiene, quindi, uno stretto e imprescindibile rapporto con l'attività di disegno degli

spazi, che, a sua volta, non può fare a meno della progettazione degli arredi. Come tecnica

progettuale, è definita anche architettura degli interni.

Il successo nazionale ed internazionale del settore della casa e dell’arredamento è testimoniato dalla

notorietà mondiale dei brand made in Italy e dal primato detenuto dall’Italia nell’esportazione di

mobili. Benché la crisi e la successiva recessione abbiano colpito duramente questo comparto,

composto in maggioranza da PMI, con pochi addetti e una grande frammentazione della

distribuzione, le aziende hanno saputo rispondere con determinazione: elevata qualità, innovazione

tecnologica d’avanguardia ed eccelso design sono i perni su cui questo settore punta per far fronte

ai radicali mutamenti imposti dal nuovo assetto del mercato.

I più noti distretti produttivi sono quelli del mobile artistico in stile in Veneto e Brianza, il distretto

della sedia e del mobile in Veneto orientale e Friuli, la famosa ceramica di Sassuolo nel modenese.

Per quanto riguarda i materiali per l’edilizia Il granito e il sughero in Sardegna e la lavorazione del

marmo a Carrara e Verona. A Sud, tra Matera e Bari si trova l’importante distretto industriale del

mobile imbottito. A Murano, nella laguna di Venezia, il distretto del vetro artistico, i cui prodotti

testimoni dell’antica tradizione artigiana hanno fama internazionale. In Veneto è recentemente nato

il Metadistretto della bioedilizia, che riunisce professionisti, produttori, tecnici, rivenditori di prodotti e

materiali ecologici.

A questo settore, di fondamentale importanza per l’economia italiana, sono dedicate importanti fiere

di settore e numerose pubblicazioni periodiche, in cui vengono pubblicati i migliori consigli per i

consumatori.

Tra i grandi brand italici: oggetti classici dal design italiano sono i portariviste Kartell, azienda italiana

leader nella produzione di mobili e accessori in plastica; Dal 1989, Fendi Casa creatrice di mobili e

arredi di gran classe. Innovazione, tradizionale, artigianalità e ricerca, la collezione Fendi Casa è

articolata in differenti linee e prospettive, ma l’eccellenza rimane l’unico comune denominatore.

Divani, pouf, chaise lounge, letti, cucine, consolle, tutti gli elementi del vivere quotidiano sono vissuti

e interpretati secondo lo stile della celebre casa di moda. Le lavorazioni moderne e la cura dei

dettagli confermano il valore del prodotto, 100% made in Italy.

L’unione tra vetro e design è da sempre uno dei connubi più affascinanti per gli amanti dell’arte e

della creatività. Venini è un marchio ormai famoso in tutto il mondo, proprio per la sua identità in

questa campo: i suoi straordinari prodotti, firmati dai più importanti designer internazionali, sono

conosciuti dal 1921.

Valori abitativi ovvero la semplicità,

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