Concetti Chiave
- La variazione di prezzo di un bene rompe l'equilibrio del consumatore, alterando l'utilità marginale ponderata.
- Se il prezzo di un bene aumenta, la sua utilità marginale ponderata diminuisce, rendendolo meno conveniente rispetto ad altri beni.
- Un calo del prezzo di un bene aumenta la sua utilità marginale ponderata, facendolo diventare più attraente rispetto ad alternative.
- I consumatori modificano i loro acquisti per ristabilire l'equilibrio, variando la quantità consumata dei beni.
- L'aumento di prezzo porta i consumatori a ridurre gli acquisti del bene più costoso, dirigendosi verso beni più economici.
Fattori determinanti la variazione dei prezzi
Analizziamo ora le conseguenze che un cambiamento nel prezzo di un bene produce sul comportamento del consumatore.
La variazione di un prezzo rompe l'equilibrio raggiunto che, come abbiamo visto, si situa nel punto in cui l'utilità marginale ponderata di tutti i beni acquistati è uguale.
Si adopera un’equazione Riferita per semplicità a un mercato con due soli prodotti, ricordiamo che nel punto di equilibrio del consumatore vale:
UMa₁/p₁= UMa₂/p₂
La variazione del prezzo di un bene, poniamo p₁, altera tale equilibrio.
In ambedue i casi il consumatore modificherà i propri consumi in modo da ristabilire una posizione di equilibrio. Ciò avviene attraverso la modificazione della quantità consumata. In tal modo infatti il consumatore, dato il prezzo, può variare l'utilità marginale che ricava dal bene e ristabilire così l'uguaglianza delle utilità marginali ponderate. Economicamente, di fronte al rialzo del prezzo di un bene, che diventa più costoso, il consumatore reagirà acquistandone di meno e spostando i suoi acquisti verso altri beni, divenuti relativamente più convenienti.