Concetti Chiave
- Il conto è uno strumento contabile che rileva quantità per determinare la grandezza commensurabile di un oggetto.
- Le unità di misura del conto devono essere omogenee per garantire coerenza nei valori registrati.
- I conti possono essere classificati in conti semplici, che non si scompongono in altre serie, e conti complessi, che si decompongono in serie di valori.
- Il conto può diventare eterogeneo se consideriamo il valore economico variabile della moneta nel tempo.
- L'insieme dei conti costituisce il libro-mastro, una coordinazione di serie temporali di valori.
Il conto
Il conto è il tipico strumento della rilevazione contabile. Può essere costituito da una o più quantità riguardanti un dato oggetto, quantità che si rilevano allo scopo di far conoscere la sua variabile commensurabile grandezza. Le unità di misura del conto devono essere omogenee. E' una serie temporale di valori costituita in coordinazione di altre serie entro un dato sistema di scritture. Classificando secondo adatti criteri il complesso di valori forniti, i valori di conto devono essere omogenei sia in moneta, sia nei caratteri che lo distinguono. Può essere eterogeneo nel caso in cui si guarda il valore economico della moneta (potere d'acquisto variabile nel tempo). Studiando i conti ci potremmo trovare di fronte a varie forme di conti: conti semplici e conti complessi. I primi si hanno nel caso in ci troviamo di fronte a serie di valori che di fatto non vengono decomposti in altre serie (conti sintetici), i secondi quando nel sistema considerato vengono decomposte serie di valori in altre serie di valori (conti analitici). L'insieme dei conti forma il libro-mastro.