Concetti Chiave
- Il conto corrente di corrispondenza è il tipo più comune di rapporto bancario, utilizzato per gestire il servizio di cassa tramite operazioni di addebito e accredito.
- L'apertura di un conto richiede che il cliente sia affidabile, e prevede la presentazione delle generalità complete e del codice fiscale.
- Il contratto del conto corrente specifica i tassi di interesse e le condizioni economiche applicate, e include un specimen della firma dell'intestatario.
- Tutte le operazioni vengono documentate attraverso note contabili e comunicazioni periodiche inviate al cliente.
- La valuta è il giorno dal quale la banca calcola gli interessi, variando in base al tipo di operazione e alle normative vigenti.
Il c/c è il rapporto bancario più diffuso. La forma tecnica di c/c maggiormente utilizzata è quella del c/c di corrispondenza. In questi, diverse operazioni sono ordinate o confermate per lettera o con il rilascio di documenti. Mediante questi i clienti (correntisti) trasferiscono alla banca il proprio “servizio di cassa” e la incaricano di regolare tramite scritture di addebito (segno dare) e di accredito (segno avere) tutte le operazioni effettuate.
L’apertura di un c/c di corrispondenza avviene su iniziativa del cliente, il quale deve essere una persona conosciuta ed affidabile. Per l’identificazione del soggetto, la banca le generalità complete, gli estremi di un documento di riconoscimento ed il codice fiscale.
Viene quindi sottoscritto il contratto, che deve indicare i tassi di interesse e le altre condizioni economiche applicate. Inoltre viene depositata su un cartellino (specimen) la firma dell’intestatario per verificare l’autenticità delle firme che verranno tracciate sui futuri ordini scritti.
Tutte le operazioni vengono documentate con il rilascio o l’invio di note contabili e di comunicazioni periodiche. Quando si parla di c/c di corrispondenza, la parola valuta indica il giorno a decorrere dal quale la banca conteggia gli interessi a favore e a carico del cliente. Ogni movimento ha una propria valuta stabilita dalla legge o dalle banche a seconda dei tipi di operazione.