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Si analizza la solidità di un’azienda ovvero l’equilibrio di lungo periodo, e prendiamo in considerazione maggiormente il margine di struttura globale, che ci permette di capire se con il capitale proprio e le passività a lungo riusciamo a coprire tutte le immobilizzazioni, questo valore non deve essere assolutamente negativo sennò ci troviamo in un grave squilibrio che ci confermerà anche il quoziente di copertura che non deve essere minore di 1.
Le analisi di bilancio sono delle tecniche che facilitano
l’interpretazione dei dati del bilancio. Le analisi di bilancio
possono essere effettuate tramite la metodologia delle
analisi per indici che ci permette di conoscere la struttura di
un’azienda, ovvero se un’azienda è elastica o rigida che ci
permette di capire se l’azienda ha la capacità di rinnovarsi
in tempi brevi e si calcola prendendo in considerazione le
immobilizzazioni o l’attivo corrente sul capitale investito.
Possiamo capire se un’azienda è autonoma o dipendente,
ovvero se prevale il capitale di terzi rispetto al capitale
proprio che ci confermerà anche la leva, che ci fa capire per
ogni euro di capitale proprio investito quanto effettivamente
investiamo anche attraverso l’uso del capitale di terzi,
questo non è un fattore negativo perché l’indebitamento
porta l’aumento della redditività. Si analizza la solidità di
un’azienda ovvero l’equilibrio di lungo periodo, e
prendiamo in considerazione maggiormente il margine di
struttura globale, che ci permette di capire se con il capitale
proprio e le passività a lungo riusciamo a coprire tutte le
immobilizzazioni, questo valore non deve essere
assolutamente negativo sennò ci troviamo in un grave
squilibrio che ci confermerà anche il quoziente di copertura
che non deve essere minore di 1. Poi abbiamo l’analisi della
liquidità, ovvero la capacità dell’aziende di rispondere in
tempi brevi agli impegni presi, e prendiamo in
considerazione maggiormente il capitale circolante netto
che sarà uguale al margine globale. Infine abbiamo gli
indici economici, ovvero gl’indici di redditività, che ci
permettono di capire, attraverso il ROE la capacità del
capitale proprio di produrre utile, ROI la capacità del
capitale investito di produrre reddito, ovvero la gestione
dell’azienda dei costi e dei ricavi, il ROS la capacità delle
vendite di produrre reddito, il ROD oneri finanziari su
capitale di terzi e il tasso di gestione extracaratteristica che
si fa Utile fratto reddito operativo. L’analisi per indici si
conclude con le correlazioni che ci permettono di capire il
perché il reddito è aumentato o diminuito, perché il ROE è
aumentato o diminuito. Infatti il ROE aumenta se aumenta
il ROI o la leva e diminuisce se aumenta il tasso di gestione
extra. Il ROI è influenzato dal ROS e dalla rotazione del
capitale. La rotazione del capitale è influenzato dalla
rotazione del magazzino e dei crediti. La differenza tra
ROI- ROD ci permette di capire se l’azienda può
ulteriormente indebitarsi. L’analisi per flussi è un’analisi
dinamica, cioè ci fa vedere i movimenti avvenuti negli
elementi del bilancio, contrapposta all’analisi per indici che
si può definire statica. L’analisi per flussi definisce due
grandezze: il fondo, che è l’oggetto di studio dell’analisi e
di questo fondo si vedono i flussi cioè i movimenti. Si
definisce fondo qualsiasi aggregato di bilancio, ma
l’aggregato più importante, quello che noi prendiamo in
considerazione, è il capitale circolante netto. Viene
considerato più importante perché il capitale circolante
netto è uguale al margine di copertura ed è il principale
indicatore finanziario, quando questo margine è sotto
all’uno ci troviamo in una situazione di squilibrio più si
spostano verso 1,5 e 2 più la situazione è ottimale. Lo
studio del CCN con la tecnica dei flussi ci spiega le cause
dell’equilibrio finanziario, infatti a differenza dell’analisi
per indici che si sofferma di più come ho detto prima sulla
situazione economica, con l’analisi per flussi si può dire il
perché la situazione finanziaria è migliorata o peggiorata .
Il documento su cui si lavora con l’analisi per flussi è il
rendiconto finanziario. L’oggetto dello studio quindi è il
CCN, che è l’Ac-Pb. Si parte con l’equazione base del
bilancio ovvero Attività= passività + patrimonio netto. […]
però noi non prendiamo in considerazione tutti le
variazioni, perché si può fare una distinzione di variazioni
finanziari, come ad esempio un apporto di capitale da parte
di soci o la distribuzione di dividendi, e variazioni non
finanziarie come ad esempio l’accantonamento dell’utile a
riserva. Facciamo anche una distinzione anche tra costi
monetari, come ad esempio i costi per materie, servizi
godimento beni terzi, e ricavi monetari, cioè le vendite e le
variazioni rimanenze prodotti, dai costi non monetari, cioè
gli ammortamenti e gli accantonamenti e le minusvalenze, e
i ricavi non monetari come le plusvalenze e i lavori in
economia. La Gestione reddituale si può ottenere secondo
due procedimenti: diretto, facendo la differenza tra i ricavi
monetari e i costi monetari, o indiretto sommando l’utile
d’esercizio con i costi non monetari sottraendo i ricavi non
monetari. Poi bisogna calcolare l’eventuale incremento o
decremento del CCN, confrontando il CCN dell’anno
precedente con quello dell’anno successivo. Il rendiconto
finanziario è composto da due sezioni: la sezione uno si
sofferma più sui valori di lungo periodo infatti abbiamo le
fonti composte da la gestione reddituale, gli aumenti delle
passività consolidate, come ad esempio dei mutui, le
dismissioni di investimenti e gli aumenti di capitale
proprio; mentre nella parte degli impieghi troviamo le
diminuzioni di passività consolidate, gli investimenti e le
diminuzioni di capitale proprio. Se le fonti sono maggiori
degli impieghi avremo un incremento, che ci confermerà