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Introduzione Analisi di un robot calciatore, tesina
Con il termine Robocup Jr. si intende quella branca della RoboCup che ha lo scopo di diffondere nelle scuole primarie e secondarie la pratica della robotica. Vi si distinguono tre sezioni fondamentali: 1. Robot Explorer 2. Robot Rescue 3. Robot Soccer In questa tesina di maturità verrà analizzata la sezione più complessa: Il Robot Soccer . La componentistica è stata scelta dopo un attenta analisi dei vari prodotti offerti dal mercato, e i fondi per la realizzazione sono stati ottenuti tramite delle vincite di progetti scolastici sviluppati da alunni (CHEST) e da sponsorizzazioni di varie aziende che hanno apprezzato il nostro progetto (Robotics3D e MD s.r.l.). In questo lavoro verranno esaminati gli aspetti elettronici ed informatici del robot, analizzando prima macroscopicamente il complesso, e poi microscopicamente tutti i componenti. I robot durante il gioco, hanno numerose variabili di cui tener conto; verranno valutate le scelte fatte per monitorarle e gestirle, al fine di rendere il sistema il più rapido ed efficiente possibile. Questa tesina permette anche i collegamenti con alcune materie scolastiche.
Collegamenti
Analisi di un robot calciatore, tesina
Sistemi: Tipi di sistemi, encoder, sistemi automatici (PID), Protocolli comunicazione.
T.P.S.E.E.: Foto transistor, luce.
Elettronica: Configurazioni A.O., Integratori.
Matematica: Integrali - Derivate.
Italiano: Positivismo, Storia: Seconda rivoluzione Industriale, Inglese: Transistor *non integrati direttamente nella tesina.
Capitolo 1. Sistemi Automatici
1.1 AUTOMAZIONE DEI SISTEMI
L’automazione è un complesso di tecnologie che usa sistemi di controllo (come
circuiti logici o elaboratori) volte a sostituire l’intervento umano o a migliorarne
l’efficienza nell’esercizio di dispositivi e impianti. Il notevole impulso che
l’automazione ha ricevuto in tempi recenti è legato agli enormi progressi ottenuti
nel campo degli elaboratori elettronici.
Un importante capitolo della scienza dell’automazione è quello che riguarda la
disciplina denominata controlli automatici. Esso tratta lo studio dei dispositivi
(detti regolatori), mediante i quali si modificano i comportamenti di un sistema
da controllare, attraverso la manipolazione delle grandezze in ingresso.
Un sistema è un complesso di elementi interconnessi, in cui si possono
distinguere grandezze soggette a variazioni nel tempo (variabili). Le funzioni che
rappresentano l’andamento delle variabili nel tempo si dicono segnali.
1.2 CONTROLLI AD AZIONE DIRETTA ED IN
RETROAZIONE
L’azione del regolatore si esplica mediante un attuatore, cioè un dispositivo che
provvede a modificare la variabile manipolabile proporzionalmente ad un
segnale fornito dal regolatore, dato dalla variazione di una grandezza fisica
precedentemente adattata alla trasmissione a distanza (tensione o corrente) e
amplificata. P a g . 5 | 62
Tali informazioni vengono rese disponibili mediante dei trasduttori, dispositivi
che convertono una grandezza fisica (es: temperatura, accelerazione, velocità
angolare, ecc.) in un segnale
analogico proporzionale a tale
grandezza, successivamente amplificato (figura 2). Figura 2 Schema di un trasduttore
Un'altra informazione che giunge al regolatore, è detta variabile di riferimento o
segnale di riferimento r, che condiziona la variabile di uscita u. Nei sistemi di
controllo più semplici e diffusi, l’obbiettivo della regolazione è l’inseguimento,
cioè l’ottenimento dell’uguaglianza tra r e u.
Se il regolatore opera utilizzando solamente variabili d’ingresso nel sistema e il
segnale di riferimento, viene detto controllo ad azione diretta o a catena
aperta (figura 3)
Figura 3 Schema di un sistema di controllo a catena aperta
Se il regolatore opera utilizzando informazioni che riguardano la variabile di
uscita u o altre uscite, viene detto controllo retroazionato o a catena chiusa
(figura 4). Un controllo ad azione diretta è caratterizzato dal fatto che il valore
della variabile manipolabile è indipendente dalla variabile di uscita, mentre in
Figura 4 Schema di un sistema retroazionato
un controllo di retroazione il valore della variabile manipolabile dipende dalla
P a g . 6 | 62
variabile di uscita e da altre variabili dipendenti del sistema controllato, per cui
vi è sempre almeno un percorso di segnale chiuso (anello di retroazione).
Nel caso del robot calciatore, il sistema è di tipo complesso in quanto le variabili
manipolate e controllate sono molteplici e vanno ad influire sul controllo dei
motori e del solenoide, che ne determinano la posizione, il verso e il momento
in cui calciare la palla. In figura 5 viene mostrato lo schema a blocchi del robot:
Figura 5 Schema a blocchi del robot calciatore P a g . 7 | 62
Capitolo 2. Robot Soccer
2.1 INTRODUZIONE ALLA ROBOCUP JR
La RoboCup Jr. è un campionato mondiale in cui concorrono diverse discipline
di robot quali:
Rescue
Dance
Soccer
Per ogni nazione viene selezionata una squadra per ogni categoria che
parteciperà al campionato mondiale che si svolge ogni anno in una nazione
diversa.
Nella sfida di calcio della Robocup Junior, squadre di due robot automatizzati
devono competere contro altri team di robot calciatori, in un’ambiente che
simula un campo da calcio, i robot devono rilevare la posizione della palla e per
fare punto devono portarla nella porta avversaria.
Tutto questo deve essere fatto in modo completamente autonomo senza
l’intervento degli esseri umani.
I partecipanti sono tenuti a dare il meglio delle loro capacità in programmazione,
robotica, elettronica e meccatronica, ma anche a contribuire al lavoro di gruppo
e alla condivisione delle conoscenze con gli altri partecipanti, a prescindere dalla
cultura, dell’età o del risultato della competizione. P a g . 8 | 62
Il campo da calcio (figura 6) è composto dal terreno di gioco di dimensioni
122 x 183 cm delimitato da linee bianche. Qualora il robot esca dal terreno di
Figura 6 Campo da calcio regolamentare
gioco, subirà una penalità che comporterà l’espulsione di un minuto, durante il
quale, il gioco continuerà normalmente.
Le porte sono di colore blu e giallo, colori che non possono essere presenti in
nessun robot poiché potrebbero causare interferenze.
Le partite si dividono in due tempi da 10 minuti, intervallati da 5 minuti di pausa.
i
Il regolamento completo è disponibile sul sito ufficiale della Robocup jr. dove si
possono trovare le varie limitazioni di forza del calcio (kicker), il tipo di
comunicazione wireless possibile tra i due robot, la massima tensione di
alimentazione, le regole di Fair play e numerose altre restrizioni come il divieto
di double defense (due robot in porta).
Figura 7 Limitazioni fisiche dei robot in base alla categoria P a g . 9 | 62
2.2 INTRODUZIONE AL ROBOT CALCIATORE
Una delle caratteristiche peculiari del robot calciatore, è la disposizione dei
motori, ognuno dei quali disposto ogni 90° rispetto alla circonferenza del robot
(figura 8). Abbinando i motori ad un tipo di
1
ruote dette omnidirezionali (figura 9) è
possibile traslare il robot in qualsiasi
direzione senza necessità di roteare.
Per traslare in avanti il robot, i motori di
destra dovranno roteare in senso orario,
mentre quelli a sinistra dovranno roteare in
senso antiorario. Per muovere il robot a 45° Figura 8 Disposizione dei motori
a destra, è necessario che due motori
diagonali siano fermi mentre gli altri due
ruotino uno in senso orario ed uno
antiorario.
La direzione e la rotazione del robot durante
la partita vengono impostati a seconda delle
variabili fornite dai vari trasduttori montati
sul robot. Particolare attenzione va data al
microcontrollore dedicato ai sensori di palla, Figura 9 Esempio di ruota omnidirezionale
che fornisce la posizione della palla attorno al robot e la sua distanza tramite 20
sensori di cui: 15 posti ogni 12,5 gradi nei 180° frontali e 5 posti ogni 30° sul lato
posteriore. Tale configurazione consente di avere una maggiore precisione nei
movimenti quando la palla si trova davanti al robot.
1 le ruote omnidirezionali forniscono una trazione perpendicolare all’asse del motore e,
grazie all’uso di ruotini posti sul perimetro della ruota stessa, anche parallelamente alla
direzione del motore stesso. P a g . 10 | 62
La bussola elettronica HMC6343 della Honeywell, fornisce l’orientamento
rispetto al nord magnetico terrestre compensato da eventuali campi magnetici
parassiti o da errori di inclinazione, consentendo al robot di avere un punto di
riferimento fisso necessario ad annullare eventuali componenti rotative non
intenzionali del robot.
Come osservato nella sezione 2.1 (figura 6), il terreno di gioco ha delle linee
bianche di bordo che il robot non deve superare per non essere penalizzato; a
tale scopo sono impiegati vari sensori a riflessione posti sotto la base inferiore
del robot per individuare eventuali variazioni di colore.
Per l’individuazione dei bordi del campo o eventualmente di robot avversari, il
robot è equipaggiato con 4 sensori di prossimità ad ultrasuoni disposti ogni 90°
attorno alla circonferenza del robot, ed un sensore di prossimità fotoelettrico con
uscita analogica posto dietro al robot per rilevare con precisione la distanza dalla
propria porta.
Inoltre, come inserito quest’anno nel regolamento internazionale, è possibile
2
giocare con una palla arancione passiva .
A tale scopo è stata aggiunta una telecamera con
microprocessore dedicato con interfaccia SPI per
il rilevamento dei colori. È possibile non solo
riconoscere la palla, ma anche la colorazione
delle porte ed eventuali segni particolari sui
robot, consentendo tattiche più complesse come
il riconoscimento dello sfasamento fra il robot e
la porta avversaria, o addirittura la sua posizione Figura 10 Telecamera
all’interno del campo. presente sul robot
2 Una palla di colore arancione che non emette luce propria come la palla
standard da gioco. P a g . 11 | 62
Tutto questo è consentito grazie ad un modulo Bluetooth integrato nei robot che
consente lo scambio di informazioni continuo fra i due robot.
Il robot possiede anche un sistema di calcio formato da un solenoide con un
solido ferromagnetico al suo interno che, in presenza di un forte campo
magnetico generato da una corrente che scorre nel solenoide, viene spinto fuori
ad alta velocità.
Figura 11 Foto del robot dove è possibile distinguere i vari componenti presenti sul robot
P a g . 12 | 62
2.3 ANALISI DELLA COMPONENTISTICA
2.3.1 Microcontrollore
Prima di parlare di microcontrollore, è necessario chiarire la differenza fra
microcontrollore e microprocessore.
Il microprocessore è l’unità di elaborazione dati e di controllo di un qualsiasi
calcolatore, e viene spesso indicato con la sigla CPU (Central Processing Unit).
Sebbene disponga di una potenza di calcolo molto elevata (frequenze di lavoro
che si aggirano sui 4 GHz), la CPU da sola non può funzionare data la necessità
di un’unità di memoria (RAM e ROM) esterna dove poter alloggiare i programmi
su cui esso opera. Per applicazioni specifiche o di tipo industriale, si fa ricorso a
sistemi più compatti, come i microcontrollori.
Un microcontrollore è un sistema completo integrato in un singolo chip,
progettato per ottimizzare il rapporto prezzo-prestazione di una specifica
applicazione. Esso incorpora al suo interno una CPU, unità di memoria (Flash,
RAM, ROM) e può contenere diversi dispositivi I/O come buffer, ADC, linee di
comunicazione I2C, UART, SPI, ed altri
moduli a seconda dell’applicazione
specifica. Il robot utilizza due
microcontrollori ARM Cortex-M4
MK20DX256VLH7 inserito in una scheda
compatibile con l’IDE (Integrated
Development Environment) di Arduino
chiamata Teensy 3.2 (figura 12).
Il microcontrollore incorpora una CPU da Figura 12 Scheda del microcontrollore Teensy
32 bit con frequenza di lavoro da 72 MHz 3.2 utilizzato
fino a 144 MHz (Contro gli 8 bit a 20MHz del microcontrollore precedentemente
utilizzato Atmega2560), 34 canali digitali I/O che possono erogare 20mA a 3.3V
di cui 12 con funzione PWM e 2 convertitori analogico-digitale che permettono
di leggere fino a 21 sorgenti separate. Sono presenti inoltre 2 canali di
P a g . 13 | 62
comunicazione I2C, un canale SPI e 2 canali UART che consentono di stabilire
una comunicazione con un ampio numero di moduli esterni. Il microcontrollore
è stato scelto per la sua velocità di calcolo e l’ampio numero di pin analogici e
digitali che consentono di controllare un ampio spettro di moduli aggiuntivi.
Come indicato precedentemente, la Teensy è compatibile con l’IDE di Arduino
grazie al bootloader precaricato nel chip che gli consente di interfacciarsi con il
computer tramite interfaccia seriale (Serial Wire Debug). Questo consente di
programmare la Teensy senza dover ricorrere ad un programmatore ARM, che
aumenterebbe il dispendio economico e lavorativo. Altro vantaggio notevole del
bootloader è quello di poter utilizzare le librerie sviluppate dalla community di
Arduino e PJRC (Casa produttrice della Teensy) che rendono il programma molto
più fruibile rispetto a quello standard del microcontrollore.
2.3.2 Bussola
Come esplicato nella sezione 2.2, il robot ha
bisogno di un punto di riferimento per potersi
orientare relativamente all’ambiente circostante.
Considerando l’elevato numero di disturbi
magnetici (Motori dei robot, gambe in metallo del
campo, solenoidi) è stato necessario optare per una
bussola che fosse in grado di compensare campi
magnetici esterni. Figura 13 Bussola HMC6343
Il modulo HMC6343 restituisce il beccheggio, rollio e imbardata dal
magnetometro e le forze agenti sul chip (X, Y, Z) grazie ad un accelerometro a 3