Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Analisi di bilancio per indici Pag. 1 Analisi di bilancio per indici Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Analisi di bilancio per indici Pag. 6
1 su 6
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
In questo appunto viene descritto l’analisi di bilancio per indici. Di seguito viene descritto cos’è quest’analisi di bilancio per indici, quali tipologie esistono, la riclassificazione dello stato patrimoniale, le formule degli indici e la teoria di alcuni indici.



Cos’è l’analisi di bilancio per indici


Esistono vari tipi di analisi, come l’analisi per indici e l’analisi per flussi, noi ci occuperemo dell’analisi per indici. Questo tipo di analisi riguarda il bilancio il cui scopo è di prendere informazioni dal bilancio d’esercizio cosi come lo si vede depositato presso il registro delle imprese. Questo tipo di analisi è di tipo statico perché si riferisce a dati già passati. Gli indici sono quozienti tra dati di bilancio, valori dello stato patrimoniale e valori del conto economico.

Per ulteriori approfondimenti sull'analisi di bilancio per indici vedi anche qua

Tipologie di analisi di bilancio per indici


L’analisi di bilancio può essere interna o esterna. Per quanto riguarda quella esterna viene definita più vera, analitica e normalmente sono gli amministratori ad occuparsene per essere a conoscenza dell’andamento della propria azienda e poterla governare al meglio. L’analisi esterna può essere fatta da analisti esterni come le banche che richiedono bilanci degli ultimi 3 anni. La differenza tra le due analisi sta nella conoscenza di certi dati, di cui quella esterna spesso è carente. Tipico esempio sono le rimanenze di magazzino, che un’analisi esterna le considererebbe un attivo circolante; invece, quella interna può sapere quante di quelle rimanenze devono obbligatoriamente restare in magazzino, chiamata scorta di sicurezza, e quante possono essere vendute. La scorta di sicurezza va inserita nell’attivo immobilizzato, è destinata a rimanere all’interno dell’azienda per eventuali scioperi, chiusure di fornitori, in modo che la produzione non si fermi ma possa essere continuativa.

Riclassificazione dello stato patrimoniale


La riclassificazione dello stato patrimoniale è di tipo commerciale e deve essere fatta secondo criteri finanziari che si possono individuare nell’attivo e nel passivo. Secondo i criteri finanziari stabiliscono in ordine crescente di liquidità e dirigibilità, cioè nell’attivo immobilizzato, parte di quei beni che sono meno facilmente trasformabili in denaro per arrivare a una liquidità corrente, cassa, banca, nell’attivo circolante.
Nel passivo abbiamo un’esigibilità crescente partendo dai valori, del patrimonio netto fino ad arrivare ai debiti a breve termine che hanno una scadenza molto vicina. Di solito nell’attivo si ha un ordine crescente di liquidità mentre nel passivo si ha un ordine crescente di esigibilità. Inoltre, l’attivo è suddiviso in due blocchi: attivo immobilizzato e attivo circolante:

  • Attivo immobilizzato fanno parte tutti quei beni e valori che sono destinati a permanere durevolmente per lungo periodo all’interno dell’azienda. Per realizzare denaro in un attivo ammobiliato bisogna vendere i beni strumentali di un’impresa;

  • Attivo circolante cioè sempre in movimento, che circola, fanno parte tutti quei beni espressi già in denaro o quei beni che possono essere venduti o trasformati in denaro entro 12 mesi.



Per ulteriori approfondimenti sull'analisi di bilancio per indici vedi anche qua

Formule degli indici


Ecco di seguito alcune formule per calcolare gli indici utilizzati nell’analisi di bilancio:
• ROE = RE:CP %
• ROI = RO:TI %
• ROS = RO:RV
• LEVERAGE = TI:CP
• INDICE DELLA GESTIONE EXTRACARATTERISTICA = RE:RO > 1
• INDICE DI ROTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO = RV:TI
• INDICE DI RIGIDITA’ DEGLI IMPIEGHI = ATTIVO IMMOBILIZZATO:TI %
• INDICE DI ELASTICITA’ DEGLI IMPIEGHI = ATTIVO CIRCOLANTE:TI %
• INDICE DI DISPOIBILITA’ = ATTICO CIRCOLANTE:DEBITI A BREVE > 1
• INDICE DI LIQUIDITA’=ATTIVO CIRCOLANTE –(meno) RIMANENZE: DEBITI A BREVE>1
• DILAZIONE MEDIA SUGLI ACQUISTI = DEBITI V/FORNITORI AL 31/12:TOTALE DEBITI DELL’ANNO V/FORNITORI (TUTTO) X 365
• DILAZIONE MEDIA SULLE VENDITE =CREDITI v/CLIENTI AL 31/12:TOTALE CREDITI V/CLIENTI DELL’ANNO (TUTTO) X 365
• INDICE DI AUTONOMIA FINANZIARIA = CP:TI
• COSTO MEDIO PER DIPENDENTE = COSTO DEL LAVORO: N° DIPENDENTI
• FATTURATO MEDIO PER ADDETTO = RICAVI DI VENDITA:N° DIPENDENTI
• COSTO DELLA PRODUZIONE PER ADDETTO = COSTO DELLA PRODUZIONE: N° DIPENDENTI



Teoria di alcuni indici


Un’azienda è rigida quando in un tempo limitato non riesce a mutare le proprie attività in guadagno, ed è tanto più rigida, quanto più è elevato l’attivo immobilizzato. In questo caso si parla di “Indice di rigidità degli impieghi” ovvero la percentuale tra il totale dell’attivo e l’attivo immobilizzato.
Quando si parla di “Indice di elasticità degli impieghi” si fa riferimento a quanto un’azienda è elastica cioè è in grado di adattarsi alle esigenze del mercato.
Indice di disponibilità: questo indice affinché una impresa sia in equilibrio deve essere maggiore di 1, vuol dire che l’attivo circolante deve essere maggiore dei debiti a breve.
Poi ritroviamo:

  • Indice di liquidità: è un indice più raffinato, più analitico, dall’attivo circolante vengono tolte le rimanenze, diviso i debiti a breve. Tolte le rimanenze dall’attivo circolante, rimangono i crediti, il risultato deve essere maggiore o uguale a 1, così che mi permetta di coprire i debiti a breve scadenza.

  • Dilazione media sugli acquisti: (acquisti = fornitori) quanti giorni normalmente trascorrono tra l’acquisto e il pagamento ai fornitori.

  • Dilazione media sulle vendite: indica i giorni tra la vendita e l’incasso, bisogna fare in modo che la dilazione media sugli acquisti sia maggiore rispetto alle dilazioni sulle vendite, esempio: un pagamento dilazionato a 60 giorni e un credito a 40/50 giorni.

  • Costo medio per dipendenti: il costo del lavoro è dato dalle retribuzioni, dal TFR, INAIL, IMPS, oneri sociali (INAIL = lo paga il datore di lavoro, IMPS = lo paga anche il dipendente). Contributi complessivi IMPS 30/40%, UN 10% a carico del lavoratore e la parte restante 25/30% a carico dell’azienda.

  • Fatturato medio per addetto: si intende il volume d’affari che possiamo scrivere come fatturato o come affari.

  • Costo della produzione per addetto: quanto mi costo un dipendente. Se la produttività è alta o bassa, se conviene licenziare. Tagliare il personale non significa diminuire la produttività. Questi indici possono servire per fare dei preventivi, saper determinare la produttività di ciascun dipendente. Con questi indici ho quando mi costa, quanto mi rende e quanto fatturo per ciascun dipendente. Il numero dei dipendenti è sulla nota integrativa.

  • Leverage: Se un’azienda è sottocapitalizzata vuol dire che è molto indebitata e può essere un vantaggio per il LEVERAGE e per la redditività ma è uno svantaggio perché comunque ci saranno molti oneri finanziari e soprattutto è a rischio d’insolvibilità. Un’azienda più è capitalizzata minor farà ricorso all’indebitamento. Il vantaggio dell’indebitamento e che aumenta la redditività dell’azienda e lo svantaggio e che ci sono parecchi oneri finanziari.

Estratto del documento

Secondo criteri finanziari = ordine crescente di liquidità e

dirigibilità, cioè nell’attivo immobilizzato, parte di quei beni che

sono meno facilmente trasformabili in denaro per arrivare a una

liquidità corrente, cassa, banca, nell’attivo circolante.

Nel passivo abbiamo un’esigibilità crescente partendo dai valori, del

patrimonio netto ad arrivare ai debiti a breve che scadono

domattina.

Attivo = ordine crescente di liquidità

Passivo = ordine crescente di esigibilità

L’attivo è suddiviso in due blocchi: attivo immobilizzato e attivo

circolante.

Attivo immobilizzato fanno parte tutti quei beni e valori che sono

destinati a permanere durevolmente per lungo periodo all’interno

dell’azienda.

Per realizzare denaro in un attivo ammobiliato bisogna vendere i

beni strumentali di un’impresa.

Attivo circolante cioè sempre in movimento, che circola, fanno parte

tutti quei beni espressi già in denaro o quei beni che possono essere

venduti o trasformati in denaro entro 12 mesi.

Il passivo è suddiviso in 3 blocchi: patrimonio netto, debiti a

medio/lungo termine e debiti a breve.

Nel Patrimonio netto troviamo beni, valori di proprietà dell’impresa:

capitale sociale, riserve volontarie e legali e parte dell’utile che non

deve essere distribuito tra i soci.

Nei debiti a medio/lungo termine troviamo quei debiti come i mutui

passivi, ma solo le quote che devono essere rimborsate oltre

l’esercizio successivo e si scalano le rate dell’anno in corso.

Il TFR riguarda somme di denaro che l’azienda dovrà corrispondere

man mano che i dipendenti ne escono difatti si prevede che ne

rimangano per un medio/lungo tempo.

Nei debiti a breve vanno tutti quei movimenti che vanno eseguiti

entro i 12 mesi come l’utile che va distribuito ai soci, tutte le rate

del mutuo passivo perché è un debito che periodicamente si riduce

per effetto del corso e quel TFR che dalla nota integrativa o

informazioni interne si sa che un determinato numero di dipendenti

per il prossimo esercizio usciranno dall’azienda.

Se dal prospetto dello stato patrimoniale dell’impresa che stiamo

analizzando finanziariamente notiamo che l’attivo circolante è

maggiore dei debiti a breve termine permettendoci di rimborsarli

significa anche che l’attivo immobilizzato è coperto da conti che

sono fonti di proprietà più una parte che sono debiti medio/lungo

termine, vuol dire che i due prospetti sono omogenei e che

l’imprese è in equilibrio.

Le merci sono beni che non devono subire nessun processo di

trasformazione.

Un’impresa industriale avrà impianti, macchinari, personale

dipendente, addetti alla produzione per trasformare la materia

prima in prodotto finito, avrà un attivo immobilizzato

percentualmente più elevato dell’attivo circolante, superiore al

50%.

Un’impresa mercantile acquista delle merci e vende quelle stesse

merci, avrà un attivo circolante maggiore di quello immobilizzato e

di conseguenza un magazzino grosso oltre ad impianti e macchinari.

È più facile cambiare attività per un’impresa mercantile, a

differenza di quella industriale, perché la mercantile ha più merci.

Da analisti esterni dobbiamo essere consapevoli che nello stato

patrimoniale ci manca un pezzo che va inserito nel conto

economico, per esempio, se un’azienda ha dei beni, immobili che ha

acquistato perché aveva somme di denaro in eccesso e non sapeva

come investirlo, ma non c’entrano niente con lo svolgimento

dell’attività, sono un investimento.

I proventi (sono componenti positivi di reddito), che derivano

dall’affitto di questi immobili, vanno inseriti nel punto 5 (del conto

economico), valore della produzione cioè altri ricavi e proventi ma

sempre area tipica, anche se non è un componente positivo allo

svolgimento dell’attività.

Breve termine = entro 12 mesi

Medio termine = oltre 12 mesi entro 60 mesi (5 anni)

Lungo termine = oltre 60 mesi (5 anni)

Se l’attivo circolante è maggiore dei debiti a breve vuol dire, che

l’azienda è in equilibrio.

FORMULE DEGLI INDICI

ROE = RE:CP %

 ROI = RO:TI %

 ROS = RO:RV

 LEVERAGE = TI:CP

 INDICE DELLA GESTIONE EXTRACARATTERISTICA = RE:RO > 1

 INDICE DI ROTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO = RV:TI

 INDICE DI RIGIDITA’ DEGLI IMPIEGHI = ATTIVO

 IMMOBILIZZATO:TI %

INDICE DI ELASTICITA’ DEGLI IMPIEGHI = ATTIVO

 CIRCOLANTE:TI %

INDICE DI DISPOIBILITA’ = ATTICO CIRCOLANTE:DEBITI A

 BREVE > 1

INDICE DI LIQUIDITA’=ATTIVO CIRCOLANTE –(meno)

 RIMANENZE: DEBITI A BREVE>1

DILAZIONE MEDIA SUGLI ACQUISTI = DEBITI V/FORNITORI AL

 31/12:TOTALE DEBITI DELL’ANNO V/FORNITORI (TUTTO) X 365

DILAZIONE MEDIA SULLE VENDITE =CREDITI v/CLIENTI AL

 31/12:TOTALE CREDITI V/CLIENTI DELL’ANNO (TUTTO) X 365

INDICE DI AUTONOMIA FINANZIARIA = CP:TI

 COSTO MEDIO PER DIPENDENTE = COSTO DEL LAVORO: N°

 DIPENDENTI

FATTURATO MEDIO PER ADDETTO = RICAVI DI VENDITA:N°

 DIPENDENTI

COSTO DELLA PRODUZIONE PER ADDETTO = COSTO DELLA

 PRODUZIONE: N° DIPENDENTI

TEORIA Di ALCUNI INDICI

Indice di rigidità degli impieghi: mi indica la percentuale

tra il totale dell’attivo e l’attivo immobilizzato.

Un’azienda è tendenzialmente rigida, quando nel breve

periodo non riesce a trasformare le proprie attività in denaro,

ed è tanto più rigida, quanto più è elevato l’attivo

immobilizzato.

Quindi un’impresa industriale è tendenzialmente rigida, gli

serve un ceto tempo per trasformare i propri beni in denaro.

Indice di elasticità degli impieghi: mi dice quanto

un’azienda è elastica, cioè è in grado di uniformarsi alle

richieste del mercato.

Indice di disponibilità : questo indice affinché una impresa

sia in equilibrio deve essere maggiore di 1, vuol dire che

l’attivo circolante, deve essere maggiore dei debiti a breve.

Indice di liquidità : è un indice più raffinato, più analitico,

dall’attivo circolante vengono tolte le rimanenze, diviso i debiti

a breve.

Tolte le rimanenze dall’attivo circolante, rimangono i crediti, il

risultato deve essere maggiore o uguale a 1, così che mi

permetta di coprire i debiti a breve scadenza.

Dilazione media sugli acquisti : (acquisti = fornitori) quanti

giorni mediamente trascorrono tra l’acquisto e il pagamento a i

fornitori.

Dilazione media sulle vendite : indica i giorni tra la vendita

e l’incasso, bisogna fare in modo che la dilazione media sugli

acquisti sia maggiore rispetto alle dilazioni sulle vendite,

esempio: un pagamento dilazionato a 60 giorni e un credito a

40/50 giorni.

Costo medio per dipendenti : il costo del lavoro è dato dalle

retribuzioni, dal TFR, INAIL, IMPS, oneri sociali (INAIL = lo paga

il datore di lavoro, IMPS = lo paga anche il dipendente).

Contributi complessivi IMPS 30/40%, UN 10% a carico del

lavoratore e la parte restante 25/30% a carico dell’azienda.

Fatturato medio per addetto : si intende il volume d’affari

che possiamo scrivere come fatturato o come affari.

Costo della produzione per addetto: quanto mi costo un

dipendente. Se la produttività è alta o bassa, se conviene

licenziare. Tagliare il personale non significa diminuire la

produttività.

Questi indici possono servire per fare dei preventivi , saper

determinare la produttività di ciascun dipendente. Con questi

indici ho quando mi costa, quanto mi rende e quanto fatturo

per ciascun dipendente. Il numero dei dipendenti è sulla nota

intergrativa.

Leverage: più scende, più scende anche il ROI. Se un’azienda

 è sotto capitalizzata vuol dire che è molto indebitata e può

essere un vantaggio per il LEVERAGE e per la redditività ma è

uno svantaggio perché comunque ci saranno molti oneri

finanziari e soprattutto è a rischio d’insolvibilità. Un’azienda

più è capitalizzata minor farà ricorso all’indebitamento. Il

vantaggio dell’indebitamento e che aumenta la redditività

dell’azienda e lo svantaggio e che ci sono parecchi oneri

finanziari.

Il ROE e il ROI sono due indici in contrapposizione.

Roe: redditività del capitale proprio, indice che abbraccia tutti

i settori di un’impresa, scaturisce tipica aziendale. Dipende da

3 indici, il ROI, il LEVERAGE indice d’indebitamento e INDICE

DELLA GESTIONE EXTRACARATTERISTICA.

Indice di autonomia finanziaria: ci dice quando è indebitata

l’azienda ed è un indice che rientra nella determinazione del

ROE. Ci dice quanto ammontano i mezzi propri

percentualmente. Se è dal 35 al 65%, l’azienda è in una

condizione d’indebitamento o di autonomia finanziaria

Dettagli
Publisher
6 pagine
175 download