Architettura americana – Materiali e organizzazione urbana

Architettura americana – Materiali e organizzazione urbana

Immediatamente dopo la Dichiarazione d'Indipendenza nel 1781, negli Stati Uniti si verificò un periodo di transizione nel mondo dell'architettura, con lo scopo di trovare uno stile adatto a questa nuova ricrescita autonoma. Si nota infatti una maggiore necessità di sviluppo in particolare nella progettazione di edifici di rappresentanza, come la casa del presidente, e si decide di assumere lo stile neoclassico, adottato infatti nella Casa Bianca. Nelle case però del popolo si nota ovviamente maggiore semplicità, il materiale più utilizzato era il legno, facile da reperire e semplice con cui costruire, non si era infatti ancora instaurata la figura dell'architetto o dell'ingegnere e infatti molti cittadini si costruivano autonomamente le case. Con il legno veniva utilizzata la tecnica del baloon frame in cui il materiale veniva segmentato in listelli, poi uniti con chiodi. Ovviamente però il legno si presentava sfavorevole soprattutto per gli incendi, e infatti nel 1871 Chicago venne completamente rasa al suolo e venne riprogettata di nuovo con l'obiettivo di occupare poco spazio e quindi ridurre i costi. Nacque qui infatti la necessità di costruire verticalmente, e così sorsero i grattacieli in acciaio, poco dopo associati anche agli ascensori. Per minimizzare tutti i rischi, la Scuola di Chicago cominciò a progettare anche una struttura che associava la gabbia di acciaio ad alcune solette di riempimento fatte di mattoni e cemento armato, ma vennero anche introdotti i plinti, ovvero strutture tronco-coniche nascoste sotto terra che sostituiscono muri portanti, servivano alle travi di acciaio per scaricare il peso e garantire anche ambienti più spaziosi.

Il grattacielo si presentava anche come particolarmente funzionale per la struttura a scacchiera delle nuove città americane, in cui le strade si incrociavano quasi come nell'antico Roma con i cardi e i decumani.
Uno dei primi grattacieli venne realizzato da Le Baron Jenney ed è conosciuto come il First Leiter Building in cui vennero aggiunte delle finestre ripetute a modulo per garantire maggiore luce naturale all'interno dell'edificio. L'altezza iniziale contava sei piani, essendo però il tetto piatto, si potevano aggiungere piani anche in una fase successiva, e infatti così avvenne. La modernità si ricava soprattutto dal quadrato, tutti i lati sono infatti tutti uguali e presenta montanti e marcapiani in stile neoclassico non tanto per estetica quanto invece per funzionalità.