Concetti Chiave
- L'archipittura, diffusa negli anni '30 in Italia, esplora il rapporto tra architettura e pittura astratta, interpretata come pittura architettonica o decorazioni astratte in architettura.
- Il termine archipittura deriva da un quadro di Osvaldo Licini, ma rende omaggio alla sintesi delle arti espressa anche da artisti come Klee e Degas.
- Una mostra a Como nel 2005 ha riportato in auge l'archipittura, collegandola all'architettura razionalista e alla pittura astratto-geometrica europea.
- Osvaldo Licini vedeva la pittura come base della nuova architettura moderna, un'opinione contraria agli astrattisti comaschi che vedevano l'architettura influenzare la pittura.
- Luciano Caramel ha evidenziato nel suo saggio il rapporto tra Radice e Terragni, sottolineando l'influenza dell'architettura razionalista sullo sviluppo dell'astrattismo di Radice.
Archipittura – Architettura nella pittura astratta
Negli anni trenta, nel territorio italiano ma non solo, cominciò a diffondersi la corrente dell’archipittura, che concretizzava il rapporto tra le due discipline dell’arte e della pittura, ma che può essere interpretato in due modalità differenti tra di loro: pittura architettonica o un’architettura al cui interno vengono collocate decorazioni astratte [affidate spesso a pittori figurativi durante il periodo del regime fascista, per rendere temi e propaganda chiari]. Questo collegamento venne anche favorita da alcune esperienze in cui si verificò ad esempio l’unione tra l’architettura razionalista di Terragni e la pittura astratta di Radice. Il termine archipittura deriva però dall’omonimo quadro di Osvaldo Licini, e che ritornò in auge dopo una mostra realizzata a Como nel 2005, la parola implica un aggiornamento delle ricerca architettoniche e pittoriche su quanto avveniva nel resto d’Europa con l’arte astratto-geometrica e l’architettura razionalista. Osvaldo Licini però non fu il vero e proprio inventore della parola e del suo significato, molto probabilmente lo ricavò infatti da Klee o da Degas, quest’ultimo lo aveva infatti già utilizzato nei suoi taccuini per evidenziare il carattere “magico e pitagorico della pittura”. A questa esperienza venne dato il merito dovuto grazie alla mostra del 1978 curata da Alberto Longatti e che portava il lungo titolo di “Spazio armonico, architettura razionalista e pittura astratta a Como negli anni 20 e 40”, realizzata nel 1978 da Alberto Longatti.Sul volantino, per evidenziare il vero significato dell’archipittura, vennero incise le parole di Sartoris: “in questa esposizione si dimostra come pittori e scultori attivi a Como fossero giunti a definire l’idea di sintesi delle arti”. In occasione della mostra, l’architetto Di Salvo fece un’analisi morfologica della pittura analizzando le tipologie dell’architettura in connessione con la pittura, facendo emergere dunque un rapporto pluridisciplinare, instauratosi con l’immagine degli elaborati tecnici dell’architettura e la pittura. Lo stesso Licini spiegò infatti in maniera simile la sua opera in una lettera a Carlo Velli: “sono forze rettilinee elementari che si sprigionano dal basso e si trasfigurano entrando nel cielo astratto, che percorrono su rotte armoniche ideali lasciando tracce e schemi architettonici paradossali”, non c’è quindi una vera e propria trasposizione dell’architettura, bensì delle sue radici, ossia gli schemi. In queste parole si nota però la posizione pittori-centrica di Licini, il quale credeva infatti che la pittura fosse alla base della nuova architettura moderna, suggerendo anche che l’architettura razionalista fosse derivata dalla pittura cubista. Questa posizione si oppone a quella degli astrattisti comaschi, Carlo Belli sosteneva infatti che il rapporto fosse inverso e che quindi l’architettura avesse influito sulla pittura, Luciano Caramel nel suo saggio pubblicato sul catalogo della mostra Archipittura mette in particolare luce sul rapporto tra Radice e Terragni, egli sottolineò in particolare come nel percorso artistico di Radice sia esemplare la sua maturazione verso l’astrattismo nello stretto rapporto con l’architettura di Terragni.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "archipittura" e da dove deriva?
- Qual è il rapporto tra architettura e pittura nell'ambito dell'archipittura?
- Quali sono le opinioni contrastanti riguardo l'influenza tra pittura e architettura?
- Qual è stato il contributo della mostra del 1978 alla comprensione dell'archipittura?
Il termine "archipittura" deriva da un quadro di Osvaldo Licini e implica un aggiornamento delle ricerche architettoniche e pittoriche, collegando l'arte astratto-geometrica e l'architettura razionalista. Nonostante Licini non sia l'inventore del termine, lo ha probabilmente ricavato da Klee o Degas.
Nell'archipittura, il rapporto tra architettura e pittura può essere interpretato come pittura architettonica o come un'architettura decorata con elementi astratti. Questo rapporto è stato esemplificato dall'unione tra l'architettura razionalista di Terragni e la pittura astratta di Radice.
Osvaldo Licini credeva che la pittura fosse alla base della nuova architettura moderna, suggerendo che l'architettura razionalista derivasse dalla pittura cubista. Al contrario, Carlo Belli sosteneva che l'architettura avesse influenzato la pittura.
La mostra del 1978, curata da Alberto Longatti, ha messo in luce il rapporto tra architettura razionalista e pittura astratta a Como, evidenziando la sintesi delle arti e il contributo di artisti come Radice e Terragni.