Concetti Chiave
- L'imprenditore è definito dal codice civile come chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata per la produzione o scambio di beni e servizi.
- Per essere considerata economica, l'attività deve mirare a generare ricavi, anche se non sempre si traduce in profitto, e comporta un certo grado di rischio.
- La produzione o lo scambio di beni e servizi deve essere destinata al mercato, escludendo attività di autoconsumo.
- L'organizzazione dell'attività imprenditoriale non richiede dimensioni specifiche, comprendendo sia piccole che grandi strutture.
- I professionisti intellettuali non sono considerati imprenditori, a meno che la loro attività non si configuri come un'impresa organizzata.
Se scomponiamo questa definizione, possiamo dire che ricorre la figura dell’imprenditore se ricorrono questi elementi:
a) l’esercizio di un’attività economica;
b) la produzione o lo scambio di beni e servizi;
c) l’organizzazione dell’attività economica;
d) l’esercizio professionale dell’attività economica.
a) L’esercizio di un’attività economica
Si definisce economica l’attività che produce nuova ricchezza sul mercato e si pone come obiettivo l’ottenimento di ricavi per fare fronte ai costi di produzione; l’attività economica è diretta allo scopo di ottenere ricavi superiori ai costi, in modo tale da ottenere un profitto (il c.d.
Tuttavia può essere considerata economica anche l’attività che si propone di pareggiare i costi con i ricavi, come avviene per gli enti pubblici economici.
Il conseguimento del profitto da parte dell’imprenditore non è affatto scontato in partenza: dipende da una serie di fattori non tutti prevedibile e dipendenti dalla volontà dell’imprenditore.
L’attività economica è un’attività di rischio, essendo possibile che, invece del profitto sperato, si ottengano in un determinato esercizio solo delle perdite.
Ciò che conta per definire “economica” l’attività è però il suo scopo iniziale e non l’effettivo raggiungimento del risultato sperato. Di conseguenza, non perde la qualità di imprenditore chi, per un certo periodo, non realizza profitti ma perdite.
b) La produzione o lo scambio di beni e servizi
La produzione di ricchezza, che caratterizza l’attività economica, deve avvenire con la produzione di nuovi beni (artigianale o industriale) oppure lo scambio di beni già esistenti sul mercato (commercio e intermediazione di beni in genere).
L’attività dell’imprenditore può avere ad oggetto la fornitura di servizi poiché anche questi ultimi producono ricchezza (es: servizi assicurativi e bancari, di trasporto, turistici, ecc).
E’ essenziale che la produzione o lo scambio di beni e servizi sia destinata al mercato.
Pertanto, non è imprenditore chi si fabbrichi i mobili destinati ad arredare la propria abitazione (autoconsumo).
c) La produzione o lo scambio di beni e servizi
Per svolgere la propria attività l’imprenditore si avvale di un complesso di mezzi materiali (i locali, gli impianti, i mezzi di trasporto, ecc) e spesso anche di persone ( collaboratori e dipendenti). Tutti questi elementi sono tra loro collegati e organizzati in modo unitario in vista dello svolgimento dell’attività economica.
Il codice civile non richiede che l’organizzazione abbia determinate dimensioni; perciò è imprenditore tanto il fruttivendolo dotato di un banco e di una bilancia, quanto l’industriale con più stabilimenti e con centinaia o migliaia di dipendenti.
d) L’esercizio professionale dell’attività economica
Non è imprenditore chi svolge attività economica solo occasionalmente (es chi vende la propria auto, chi vende un appartamento).
L’esercizio dell’attività economica per essere professionale deve essere abituale ( es il concessionario di automobili, l’agenzia immobiliare).
Occorre precisare che abituale non vuol dire continuativo: l’attività economica può essere esercitata solo per un periodo dell’anno (es stabilimenti balneari d’estate), purchè ciò avvenga in modo ripetuto negli anni.
Non è necessario che l’imprenditore svolga unicamente l’attività economica e viva di questo (es l’operaio che, terminato l’orario di lavoro, gestisce un’impresa di pulizie) né che l’attività economica sia la sua occupazione principale.
I professionisti intellettuali
Nella nostra società operano molti professionisti intellettuali o liberi professionisti: a questa categoria appartengono gli avvocati, i notai, i commercialisti, i medici, gli architetti, i geometri e i ragionieri. Dobbiamo chiederci se i professionisti intellettuali sono imprenditori in base all’art 2082 cod. civ.. Se confrontiamo il contenuto della loro professione con l’art 2082, possiamo notare che essi svolgono un’attività produttiva di ricchezza, consistente nella prestazione di servizi, professionalmente e in modo organizzato.
Tuttavia, la legge esclude i professionisti intellettuali dalla categoria degli imprenditori e, pertanto, non li sottopone agli obblighi previsti per questi ultimi.
La ragione di tale esclusione va ravvisata in un privilegio che, da sempre, si ricollega alla categoria dei liberi professionisti.
Tuttavia, se l’esercizio della professione costituisce elemento di un’attività organizzata in forma di impresa (es: medico che gestisce una casa di cura, ingegnere che gestisce un’impresa di costruzioni), il professionista intellettuale è imprenditore.
In questi casi, nei quali il professionista svolge un’attività ulteriore finalizzata all’organizzazione di un processi produttivo, la legge prevede l’applicazione delle disposizioni relative all’attività di impresa.
Domande da interrogazione
- Qual è la definizione giuridica di imprenditore secondo il codice civile?
- Quali sono gli elementi essenziali per essere considerato un imprenditore?
- In che modo l'attività economica è definita nel contesto dell'imprenditoria?
- Perché i professionisti intellettuali non sono considerati imprenditori secondo la legge?
- Qual è la differenza tra un'attività economica professionale e una occasionale?
Secondo l'art. 2082 del codice civile, un imprenditore è colui che esercita professionalmente un'attività economica organizzata per la produzione o lo scambio di beni e servizi.
Gli elementi essenziali sono l'esercizio di un'attività economica, la produzione o lo scambio di beni e servizi, l'organizzazione dell'attività economica e l'esercizio professionale dell'attività economica.
L'attività economica è definita come quella che produce nuova ricchezza sul mercato con l'obiettivo di ottenere ricavi superiori ai costi, perseguendo uno scopo di lucro, anche se non sempre si raggiunge il profitto sperato.
I professionisti intellettuali non sono considerati imprenditori perché la legge li esclude da questa categoria, riconoscendo loro un privilegio storico, a meno che non gestiscano un'attività organizzata in forma di impresa.
Un'attività economica è considerata professionale se è abituale, anche se non continuativa, mentre un'attività è occasionale se non viene svolta con regolarità, come nel caso di vendite sporadiche di beni personali.