Concetti Chiave
- I contratti aleatori implicano un rischio intrinseco che le parti accettano, noto come "alea", che può essere economico o giuridico.
- L'alea economica riguarda il rischio finanziario di ogni affare, mentre l'alea giuridica si riferisce al rischio legale attribuito dalla legge.
- Un contratto normale diventa aleatorio quando le parti consapevolmente accettano un rischio, come nei contratti assicurativi.
- Nei contratti aleatori, lo squilibrio contrattuale è lasciato all'autonomia delle parti, con l'intervento legale solo nei casi gravi.
- La rendita vitalizia è un esempio di contratto aleatorio, dove il vantaggio per le parti dipende dalla durata della vita del beneficiario.
Contratti aleatori
Ogni contratto comporta un certo margine di rischi. Gli esempi possono essere numerosi: un acquirente che acquista un immobile, corre il rischio di vedersi applicata un gravoso prelievo fiscale se, dopo il contratto di acquisto, viene aumentata l’aliquota Imu, oppure acquistiamo un certo numero di azioni di una società che il giorno successivo subisce un crollo in Borsa per cui le azioni vengono svalutate.In pratica, il contratto è una forma di pianificazione dei rischi poiché le parti li distribuiscono tenendo conto di eventuali vantaggi o svantaggi che possono derivare dall’operazione economica.
In tutte le ipotesi, esiste quindi un rischio chiamato anche “alea” (dal latino “alea” = dadi) da cui l’aggettivo “aleatorio”.
Esistono diversi tipi di alea: alea economica e alea giuridica. A sua volta, l’alea giuridica si distingue in normale, convenzionale e tipica. L’alea economica è il rischio che comporta ogni affare e che coinvolge ogni attività. L’alea giuridica riguarda il rischio che la legge attribuisce ad ogni soggetto. Per il suo contenuto e per la sua funzione, ogni contratto implica che al momento del perfezionamento, le due parti siano consapevoli del fatto che devono affrontare un certo rischio, che, per altro, può essere di entità modesta o rilevante. Tale rischio che non è inserito nel contenuto tipico contrattuale si chiama normale o intrinseco. Un rischio comporta sempre uno squilibrio contrattuale, ma l’ordinamento non lo controlla poiché tale squilibrio è rilasciato all’autonomia delle parti. L’ordinamento interviene soltanto nei casi più gravi, ricorrendo allo strumento della rescissione contrattuale.
Un contratto normale diventa aleatorio quando le parti vi introducono un coefficiente di totale certezza del rischio a cui i due contraenti sono esposti. In questo caso si parla di alea convenzionale. Vi sono poi casi specifici in cui l’alea è prevista dalle parti che sanno già fin dall’inizio a quali rischi si espongono e pertanto sono rese incerte le relative previsioni di profitto o di danno. Questo è il rischio tipico dei contratti aleatori il cui esempio più significativo è rappresentato dai contratti assicurativi nelle varie tipologie (assicurazione sulla vita, R.C. contro terzi, contro i danni, ecc). A questi, si aggiungono il gioco, le scommesse, i contratti di borsa, la cessione di credito pro soluto o le rendite vitalizie. Nel contratto di assicurazione, la Compagnia di assicurazione assume su di sé il rischio, ovviamente entro un certo limite, chiamato massimale, che si verifichi un determinato fatto, futuro e incerto. In cambio, l’assicurato paga una certa somma, chiamata “premio”. La rendita vitalizia è il contratto con cui una persona, nell’alienare un bene mobile o immobile, ottiene una rendita, di solito in denaro, per tutta la durata della propria vita. Tale tipo di contratto riveste una natura tipicamente aleatoria perché al momento della stipula non è possibile individuare quali delle due parti tragga vantaggio dal contratto. Affinché la persona che è obbligata a versare la rendita abbia concluso un buon affare, occorre che il “vitaliziato” deceda dopo poco tempo. Inversamente, può verificarsi che il vitaliziato tragga un ottimo profitto dal contratto concluso a causa della sua longevità. Pertanto, l’alea è l’elemento essenziale di tale tipo di contratto per cui, venendo a mancare, il contratto è nullo.
Domande da interrogazione
- Cosa si intende per "alea" nei contratti aleatori?
- Quali sono i tipi di alea menzionati nel testo?
- Quando un contratto diventa aleatorio?
- Qual è un esempio significativo di contratto aleatorio?
- Perché la rendita vitalizia è considerata un contratto aleatorio?
L'"alea" si riferisce al rischio intrinseco o esterno che le parti di un contratto accettano, derivante dall'incertezza di eventi futuri, come spiegato nel testo.
Il testo distingue tra alea economica e alea giuridica, con quest'ultima suddivisa in normale, convenzionale e tipica.
Un contratto diventa aleatorio quando le parti introducono un coefficiente di certezza del rischio, esponendosi consapevolmente a rischi specifici.
Un esempio significativo di contratto aleatorio è il contratto di assicurazione, dove il rischio è assunto dalla compagnia assicurativa entro un certo limite.
La rendita vitalizia è considerata aleatoria perché al momento della stipula non è possibile determinare quale parte trarrà vantaggio, dipendendo dalla durata della vita del vitaliziato.