Analisi dei beni pubblici puri e il ruolo dello Stato nel mercato

Esempio di bene pubblico puro

In relazione ai “beni pubblici puri”, un esempio di scuola è rappresentato dall’illuminazione pubblica (compresa, ad esempio, quella dei fari per la navigazione marittima). Tutti ne possono godere, senza che l’uso da parte di alcuni ne possa impedire la fruizione da parte di altri, e risulterebbe molto difficoltoso, ai limiti dell’impossibilità (quantomeno allo stato attuale della tecnologia) per un’impresa privata fornire l’illuminazione delle strade o delle piazze soltanto ad alcuni cittadini, quelli disposti a pagarne il prezzo, senza che gli altri, quelli invece non disposti a pagare, possano essere effettivamente esclusi dal godimento dell’utilità.

Limiti del mercato per i beni pubblici

Sulla base dei meccanismi di mercato un’impresa privata che fornisse un “bene pubblico” di questo genere non riuscirebbe a far pagare un prezzo a tutti coloro ai quali detto bene offre, anche indirettamente, un vantaggio Rispetto ai beni pubblici, quindi, il mercato non sarebbe in grado di portare spontaneamente domanda e offerta in equilibrio reciproco, in modo efficiente e ottimale (dal punto di vista dell’allocazione delle risorse).

Si possono fare al riguardo numerosi esempi, ma bisogna tenere distinti i c.d. “beni pubblici puri” e i c.d. beni pubblici misti.

Interventi pubblici dello Stato

Lo stesso discorso si può fare per classici interventi pubblici dello Stato che difficilmente (per ragioni di economie di scala) potrebbero essere erogati integralmente e in modo efficiente da imprese private in regime di mercato: si pensi ad esempio ai servizi di difesa nazionale o pubblica sicurezza.