Concetti Chiave
- Dante si addentra nell'Eden, paragonandolo al lido di Classe, e incontra la figura solitaria di Matelda, simbolo di felicità perfetta.
- Matelda, con uno sguardo amorevole, avanza verso Dante, ma un confine immateriale li separa, rappresentando un ostacolo insormontabile.
- Matelda esprime che la sua gioia riflette la divinità e si prepara a rispondere alle domande di Dante.
- Spiega che il movimento delle sfere celesti provoca il vento e che esistono due fiumi, Letè e Eunoè, con poteri distinti.
- Descrive il Paradiso come l'età dell'oro, un luogo di eterna primavera dove Adamo ed Eva vissero in innocenza e felicità.
L'incontro con Matelda
Desideroso di addentrarsi nell’Eden, Dante comincia a camminare tra l’erba. L’ambiente ricorda al poeta il lido di Classe, presso Ravenna. Il bosco è percorso da un fiumicello. Dante si ferma a guardare le tante piante, quando all’improvviso, gli appare una donna che si aggira solitaria nella foresta. È Matelda, personificazione della felicità perfetta, che condurrà Dante a Beatrice.
Avanzando con piccoli passi, Matelda asseconda il desiderio di Dante e, alza gli occhi splendenti di amore e sorride. Il limpidissimo confine, che separa Dante e Matelda, è largo solo tre passi, ma è insormontabile.Il dialogo con Matelda
Matelda dichiara che la sua letizia è un riflesso di Dio. Poi si dice pronta a rispondere alle domande di Dante.
La spiegazione di Matelda
Matelda spiega, in risposta alla domanda, che la costante ed immutabile circolazione delle sfere celesti genera il vento, mentre le acque sgorgano da una fonte inesauribile, alimentata solo dal volere divino. Da questa sorgente si dividono due fiumi: il Letè e Eunoè, entrambi con due poteri diversi. Aggiunge ancora che il Paradiso risponde alla rappresentazione dell’età dell’oro e che gli autori classici lo videro in un sogno poetico. Qui, vissero innocenti e felici Adamo ed Eva; la primavera è perenne. Dante si volge verso Virgilio e Stazio che sorridono, poi fissa la donna.